Si parla spesso di giacimenti culturali riferendosi alle imprese produttive; in questo senso si è affrontata la ricerca relativa a quello che oggi può essere definito come un banale house organ cioè una rivista che descrive ciò che l’azienda fa: ai suoi dipendenti, ai suoi clienti, agli stakeholder, ovvero, a tutti coloro che nei confronti dell’impresa hanno interessi. La rivista oggetto di questo studio, è pubblicata dal 1934 dalla SNIA Viscosa. Questo periodico ha svolto un ruolo importante dal punto di vista artistico oltre che economico e di comunicazione. Ricordando che la comunicazione di massa, nel periodo tra le due guerre, era realizzata sostanzialmente con la carta stampata, la radio, il cinegiornale e la cartellonistica risulta evidente l’importanza di una rivista che entrava in molte famiglie, ma anche in uffici, punti di vendita e atelier italiani e stranieri. Scritta in quattro lingue ha rappresentato un canale di conoscenza dell’azienda, dei suoi prodotti, di esportazione dello stile e dell’arte italiani ma anche uno strumento di propaganda delle conquiste e dei risultati dell’economia autarchica del regime. Attraverso l’analisi dei diversi numeri è possibile ricostruire l’immagine che la SNIA Viscosa voleva dare di se ma anche disporre di uno spaccato dell’evoluzione del sistema sociale italiano individuando i modelli di comportamento più diffusi e promossi in epoca fascista . Sulla costruzione della propria immagine sociale la SNIA ha investito molto, chiamando ad operare per la sua rivista aziendale grafici ed architetti di fama internazionale: Araca, Erberto Carboni, Enrico Ciuti, Nicouline, Nino Pagot, Angelo Bianchetti, Cesare Pea, Eugenio Faludi e Giuseppe De Min. In questo lavoro, dopo una presentazione dell’azienda e delle sue linee di sviluppo, si propone una lettura articolata di diversi numeri della rivista attraverso un’osservazione analitica delle copertine, delle strutture, dei contenuti. Questa ricerca è stata indirizzata all’analisi del lavoro di grafici, illustratori e architetti cercando di individuare i contributi che i diversi artisti hanno dato allo sviluppo di una certa immagine dell’azienda dal 1934 al 1948.
Snia viscosa e propaganda : grafica, allestimento e architettura
REINERI, LAURA
2010/2011
Abstract
Si parla spesso di giacimenti culturali riferendosi alle imprese produttive; in questo senso si è affrontata la ricerca relativa a quello che oggi può essere definito come un banale house organ cioè una rivista che descrive ciò che l’azienda fa: ai suoi dipendenti, ai suoi clienti, agli stakeholder, ovvero, a tutti coloro che nei confronti dell’impresa hanno interessi. La rivista oggetto di questo studio, è pubblicata dal 1934 dalla SNIA Viscosa. Questo periodico ha svolto un ruolo importante dal punto di vista artistico oltre che economico e di comunicazione. Ricordando che la comunicazione di massa, nel periodo tra le due guerre, era realizzata sostanzialmente con la carta stampata, la radio, il cinegiornale e la cartellonistica risulta evidente l’importanza di una rivista che entrava in molte famiglie, ma anche in uffici, punti di vendita e atelier italiani e stranieri. Scritta in quattro lingue ha rappresentato un canale di conoscenza dell’azienda, dei suoi prodotti, di esportazione dello stile e dell’arte italiani ma anche uno strumento di propaganda delle conquiste e dei risultati dell’economia autarchica del regime. Attraverso l’analisi dei diversi numeri è possibile ricostruire l’immagine che la SNIA Viscosa voleva dare di se ma anche disporre di uno spaccato dell’evoluzione del sistema sociale italiano individuando i modelli di comportamento più diffusi e promossi in epoca fascista . Sulla costruzione della propria immagine sociale la SNIA ha investito molto, chiamando ad operare per la sua rivista aziendale grafici ed architetti di fama internazionale: Araca, Erberto Carboni, Enrico Ciuti, Nicouline, Nino Pagot, Angelo Bianchetti, Cesare Pea, Eugenio Faludi e Giuseppe De Min. In questo lavoro, dopo una presentazione dell’azienda e delle sue linee di sviluppo, si propone una lettura articolata di diversi numeri della rivista attraverso un’osservazione analitica delle copertine, delle strutture, dei contenuti. Questa ricerca è stata indirizzata all’analisi del lavoro di grafici, illustratori e architetti cercando di individuare i contributi che i diversi artisti hanno dato allo sviluppo di una certa immagine dell’azienda dal 1934 al 1948.File | Dimensione | Formato | |
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