Questo lavoro si propone come tassello in una ricerca progettuale che tenti di dare un contributo al dibattito sul futuro delle acque a Milano. Per fare ciò, si persegue come duplice obiettivo sia una risposta di tipo urbano attraverso l‟analisi di elementi preesistenti costitutivi, sia una risposta di tipo architettonico attraverso lo studio e la proposizione di tipologie di terme. L‟area di intervento è quella di Porta Nuova; ingresso „invisibile‟ in città della Martesana e punto dal quale prende un avvio altrettanto celato il cavo Redefossi. Quest‟ultimo corso d‟acqua, con la sua giacitura trecentesca -sulla quale è stata condotta un‟analisi specifica- fornisce il vero limite sul quale si attesta il progetto e aiuta a non considerare più il vicino bastione come un ostacolo invalicabile. A scala urbana, orientamenti e percorsi di collegamento tra edifici salienti e spazi pubblici consentono una lettura della città su più livelli, grazie soprattutto al contributo di un portico monumentale nel suo ruolo unificatore tra le testate di Porta Nuova e del Naviglio di San Marco. A scala architettonica, l‟innesto di un edificio per piscine e di un edificio termale in un luogo storicamente definito da bagni pubblici attiva la comprensione di un impianto urbano complesso, del quale fanno parte anche un manufatto idraulico praticabile ed una piazza d‟acqua ribassata. Infine, la ricerca tipologica condotta sul tema delle terme aiuta a definire il ruolo pubblico e sociale che anima l‟intero progetto e la presenza dell‟acqua urbana di Redefossi e Martesana, riscoperta al di sotto del manto stradale, accentua questa volontà con la definizione di spazi di fruizione per la città.
Terme a Porta Nuova. Il disegno del Redefossi a Porta Nuova : limite, forma e utilizzo dell'acqua in città
CERISOLA, CATERINA;VILLA, MARGHERITA;CANDIA, CLAUDIA;SPELTA, CATERINA
2010/2011
Abstract
Questo lavoro si propone come tassello in una ricerca progettuale che tenti di dare un contributo al dibattito sul futuro delle acque a Milano. Per fare ciò, si persegue come duplice obiettivo sia una risposta di tipo urbano attraverso l‟analisi di elementi preesistenti costitutivi, sia una risposta di tipo architettonico attraverso lo studio e la proposizione di tipologie di terme. L‟area di intervento è quella di Porta Nuova; ingresso „invisibile‟ in città della Martesana e punto dal quale prende un avvio altrettanto celato il cavo Redefossi. Quest‟ultimo corso d‟acqua, con la sua giacitura trecentesca -sulla quale è stata condotta un‟analisi specifica- fornisce il vero limite sul quale si attesta il progetto e aiuta a non considerare più il vicino bastione come un ostacolo invalicabile. A scala urbana, orientamenti e percorsi di collegamento tra edifici salienti e spazi pubblici consentono una lettura della città su più livelli, grazie soprattutto al contributo di un portico monumentale nel suo ruolo unificatore tra le testate di Porta Nuova e del Naviglio di San Marco. A scala architettonica, l‟innesto di un edificio per piscine e di un edificio termale in un luogo storicamente definito da bagni pubblici attiva la comprensione di un impianto urbano complesso, del quale fanno parte anche un manufatto idraulico praticabile ed una piazza d‟acqua ribassata. Infine, la ricerca tipologica condotta sul tema delle terme aiuta a definire il ruolo pubblico e sociale che anima l‟intero progetto e la presenza dell‟acqua urbana di Redefossi e Martesana, riscoperta al di sotto del manto stradale, accentua questa volontà con la definizione di spazi di fruizione per la città.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/41123