L'acuirsi del deficit pubblico e la conseguente riduzione dei trasferimenti agli enti locali per rispettare il Patto di Stabilità, accompagnati alla diffusione di mezzi informatici e gestionali a supporto dei processi industriali e decisionali, ha spinto il legislatore ad affrontare in maniera organica una riorganizzazione della pubblica amministrazione. La Riforma Brunetta si è posta come obiettivo quello garantire un servizio migliore ai cittadini e di ridurre i costi per l’erogazione del servizio. Una delle leve proposte per raggiungere questi due obiettivi è quello di offrire ai cittadini e agli stakeholder istituzionali degli strumenti per poter valutare le prestazioni delle amministrazioni locali e nazionali. Uno degli strumenti suggeriti dalla Riforma per monitorare le prestazioni è quello della Balanced Scorecard, che per sua natura si pone come punto di incontro tra i cittadini che usufruiscono di determinati servizi e i manager dell’ente erogatore e tra gli stessi manager e i dipendenti dell’ente. Il Comune di Milano ha sperimentato l'introduzione della Balanced Scorecard nell'ultima fase dell'amministrazione Moratti. Il progetto ha riguardato principalmente la Direzione Centrale Pianificazione e Controlli e ha visto l’inserimento di due stagisti a supporto delle risorse interne al Comune. Dopo un primo periodo di studio del funzionamento della macchina comunale il gruppo di lavoro ha proposto un modello in parte derivato dalla letteratura e in parte adattato alla realtà dell’Ente che, a seguito di numerosi ricircoli, è stato poi validato sia da risorse interne che dall’associazione ProSpera che ha collaborato con il Comune per questa iniziativa. L’introduzione del modello ha subito una battuta d’arresto con il cambio di amministrazione ma sono stati comunque portati avanti degli esempi di cruscotti e mappe causali, dai livelli più strategici a quelli più operativi. Pur avendo trovato alcune difficoltà nell'introduzione di questo specifico strumento è stato interessante riuscire a proporre un modello sufficientemente generale dal punto di vista dei contenuti e sufficientemente specifico per gli enti locali, tale da poter essere in futuro adottato in altre realtà. Le cause principali della mancata introduzione di questo strumento all’interno del Comune sono da ricercare nella mancanza di risorse interne dedicate, nella mancanza di informazione all’interno delle varie unità organizzative e nella mancanza di un forte commitment, che a loro volta sono state causate principalmente dall’inatteso risultato delle elezioni amministrative di maggio 2011. La nuova amministrazione non ha ancora proposto un modello di programmazione e controllo ma si sta orientando verso un framework più semplice, intuitivo e sostenibile rispetto al modello BSC, scegliendo di utilizzare l’approccio europeo “Smart Cities”.
La balanced scorecard nella P.A. : l'applicazione nel comune di Milano
GUIDA, EDOARDO
2010/2011
Abstract
L'acuirsi del deficit pubblico e la conseguente riduzione dei trasferimenti agli enti locali per rispettare il Patto di Stabilità, accompagnati alla diffusione di mezzi informatici e gestionali a supporto dei processi industriali e decisionali, ha spinto il legislatore ad affrontare in maniera organica una riorganizzazione della pubblica amministrazione. La Riforma Brunetta si è posta come obiettivo quello garantire un servizio migliore ai cittadini e di ridurre i costi per l’erogazione del servizio. Una delle leve proposte per raggiungere questi due obiettivi è quello di offrire ai cittadini e agli stakeholder istituzionali degli strumenti per poter valutare le prestazioni delle amministrazioni locali e nazionali. Uno degli strumenti suggeriti dalla Riforma per monitorare le prestazioni è quello della Balanced Scorecard, che per sua natura si pone come punto di incontro tra i cittadini che usufruiscono di determinati servizi e i manager dell’ente erogatore e tra gli stessi manager e i dipendenti dell’ente. Il Comune di Milano ha sperimentato l'introduzione della Balanced Scorecard nell'ultima fase dell'amministrazione Moratti. Il progetto ha riguardato principalmente la Direzione Centrale Pianificazione e Controlli e ha visto l’inserimento di due stagisti a supporto delle risorse interne al Comune. Dopo un primo periodo di studio del funzionamento della macchina comunale il gruppo di lavoro ha proposto un modello in parte derivato dalla letteratura e in parte adattato alla realtà dell’Ente che, a seguito di numerosi ricircoli, è stato poi validato sia da risorse interne che dall’associazione ProSpera che ha collaborato con il Comune per questa iniziativa. L’introduzione del modello ha subito una battuta d’arresto con il cambio di amministrazione ma sono stati comunque portati avanti degli esempi di cruscotti e mappe causali, dai livelli più strategici a quelli più operativi. Pur avendo trovato alcune difficoltà nell'introduzione di questo specifico strumento è stato interessante riuscire a proporre un modello sufficientemente generale dal punto di vista dei contenuti e sufficientemente specifico per gli enti locali, tale da poter essere in futuro adottato in altre realtà. Le cause principali della mancata introduzione di questo strumento all’interno del Comune sono da ricercare nella mancanza di risorse interne dedicate, nella mancanza di informazione all’interno delle varie unità organizzative e nella mancanza di un forte commitment, che a loro volta sono state causate principalmente dall’inatteso risultato delle elezioni amministrative di maggio 2011. La nuova amministrazione non ha ancora proposto un modello di programmazione e controllo ma si sta orientando verso un framework più semplice, intuitivo e sostenibile rispetto al modello BSC, scegliendo di utilizzare l’approccio europeo “Smart Cities”.File | Dimensione | Formato | |
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