Main purpose of Architecture has always been to facilitate and meet the demands of Man. The development of demands requires an increasing need for change in the request  for space. We are talking about an adjustable, adaptable and convertible space employing reactive and interactive frames through which Man is the main character and not merely a member of  the audience. What is the best use of a dynamic and adaptable architecture acting and interacting with individuals? Technology is slowly becoming part of the hybridization of architecture, and this step is necessary to cope with the emerging digital test. Electronic systems (i.e the open-source platform Arduino) based on accessible programming languages allows to democratize the manufacturing system of architectural objects at any scale. Rapid prototyping machines allow simulations and creation of models apt to verify the actual feasibility of the project, and at the same time they also become means even more employed to build the real components for architecture. From an application point of view, these reactive / interactive systems make it supposable interesting opportunities in many fields: from the interior design to the exhibition design, together with installation , domotics, pedagogy, physical environmental engineering, plant engineering. When man relates to the surrounding environment, his senses receive new impulses and reactions are thus triggered . The new devices which will be extensively discussed in the thesis, are intended to draw a parallelism between the human senses to which we are accustomed to react, and a new “digital”,  robotic sensory. Is it possible to integrate physical and sensorial experience within a digital design? Could we create “sensitive” surfaces absorbing and rearranging the information of physical environment? This is an attempt to “thaw out” architecture from its traditional forms and purposes as well as to put forward a grater adaptation to the needs of man, by creating “new senses.”

L’obiettivo principale dell’architettura è da sempre stato quello di facilitare e andare incontro alle esigenze dell’uomo. Con l’evolversi delle esigenze, di conseguenza si è verificata una continua necessità di cambiamento nella domanda dello spazio. Uno spazio modificabile, adattabile, trasformabile al punto di utilizzare veri e propri sistemi reattivi e interattivi per rendere l’uomo, in primis, attore e non solo spettatore. Quali sono le potenzialità di una architettura reattiva, dinamica e adattabile che reagisce e interagisce con l’individuo? La tecnologia sta lentamente entrando a fare parte del processo di ibridazione con l’architettura, un passo quasi necessario per raffrontarsi con le emergenti sperimentazioni avanguardiste in campo digitale. L’utilizzo di sistemi elettronici (ad esempio la piattaforma opensource Arduino) basati su linguaggi di programmazione accessibili a tutti, consente di democratizzare il sistema di fabbricazione dell’oggetto architettonico ad ogni scala. Le macchine di prototipazione rapida consentono simulazioni e realizzazioni di modelli idonei a verificare l’effettiva fattibilità del progetto , e allo stesso tempo diventano anche i mezzi sempre più utilizzati per poter costruire in maniera efficace e veloce veri e propri componenti per l’architettura. Da un punto di vista applicativo, questi sistemi reattivi/interattivi rendono ipotizzabili interessanti scenari futuri, che vedono applicazioni in molteplici campi, dall’interior design, agli allestimenti, alle installazioni, alla domotica, alla pedagogia, alla fisica tecnica ambientale, all’impiantistica. Quando l’uomo si relaziona con l’ambiente circostante, i sensi ricevono stimoli e innescano reazioni. I nuovi dispositivi di cui si parlerà più diffusamente nella tesi, mirano a creare un parallelismo tra la sensorialità umana alla quale siamo abituati a reagire, ed una nuova sensorialità “digitale”, robotizzata. E’ possibile dunque integrare l’esperienza fisica e sensoriale all’interno di una progettazione digitale? E’ pensabile realizzare superfici che reagiscano a stimoli recependo e rielaborando le informazioni provenienti dall’ambiente fisico? Si tratta di un tentativo di scongelare l’architettura dalle sue forme e dai suoi utilizzi tradizionali per proporre una maggiore integrazione con l’uomo, adattandosi e creando “nuove sensorialità”.

Nuove sensorialità. Reactive architectures

MARIOTTI, FRANCESCA
2010/2011

Abstract

Main purpose of Architecture has always been to facilitate and meet the demands of Man. The development of demands requires an increasing need for change in the request  for space. We are talking about an adjustable, adaptable and convertible space employing reactive and interactive frames through which Man is the main character and not merely a member of  the audience. What is the best use of a dynamic and adaptable architecture acting and interacting with individuals? Technology is slowly becoming part of the hybridization of architecture, and this step is necessary to cope with the emerging digital test. Electronic systems (i.e the open-source platform Arduino) based on accessible programming languages allows to democratize the manufacturing system of architectural objects at any scale. Rapid prototyping machines allow simulations and creation of models apt to verify the actual feasibility of the project, and at the same time they also become means even more employed to build the real components for architecture. From an application point of view, these reactive / interactive systems make it supposable interesting opportunities in many fields: from the interior design to the exhibition design, together with installation , domotics, pedagogy, physical environmental engineering, plant engineering. When man relates to the surrounding environment, his senses receive new impulses and reactions are thus triggered . The new devices which will be extensively discussed in the thesis, are intended to draw a parallelism between the human senses to which we are accustomed to react, and a new “digital”,  robotic sensory. Is it possible to integrate physical and sensorial experience within a digital design? Could we create “sensitive” surfaces absorbing and rearranging the information of physical environment? This is an attempt to “thaw out” architecture from its traditional forms and purposes as well as to put forward a grater adaptation to the needs of man, by creating “new senses.”
ARC I - Scuola di Architettura e Società
24-apr-2012
2010/2011
L’obiettivo principale dell’architettura è da sempre stato quello di facilitare e andare incontro alle esigenze dell’uomo. Con l’evolversi delle esigenze, di conseguenza si è verificata una continua necessità di cambiamento nella domanda dello spazio. Uno spazio modificabile, adattabile, trasformabile al punto di utilizzare veri e propri sistemi reattivi e interattivi per rendere l’uomo, in primis, attore e non solo spettatore. Quali sono le potenzialità di una architettura reattiva, dinamica e adattabile che reagisce e interagisce con l’individuo? La tecnologia sta lentamente entrando a fare parte del processo di ibridazione con l’architettura, un passo quasi necessario per raffrontarsi con le emergenti sperimentazioni avanguardiste in campo digitale. L’utilizzo di sistemi elettronici (ad esempio la piattaforma opensource Arduino) basati su linguaggi di programmazione accessibili a tutti, consente di democratizzare il sistema di fabbricazione dell’oggetto architettonico ad ogni scala. Le macchine di prototipazione rapida consentono simulazioni e realizzazioni di modelli idonei a verificare l’effettiva fattibilità del progetto , e allo stesso tempo diventano anche i mezzi sempre più utilizzati per poter costruire in maniera efficace e veloce veri e propri componenti per l’architettura. Da un punto di vista applicativo, questi sistemi reattivi/interattivi rendono ipotizzabili interessanti scenari futuri, che vedono applicazioni in molteplici campi, dall’interior design, agli allestimenti, alle installazioni, alla domotica, alla pedagogia, alla fisica tecnica ambientale, all’impiantistica. Quando l’uomo si relaziona con l’ambiente circostante, i sensi ricevono stimoli e innescano reazioni. I nuovi dispositivi di cui si parlerà più diffusamente nella tesi, mirano a creare un parallelismo tra la sensorialità umana alla quale siamo abituati a reagire, ed una nuova sensorialità “digitale”, robotizzata. E’ possibile dunque integrare l’esperienza fisica e sensoriale all’interno di una progettazione digitale? E’ pensabile realizzare superfici che reagiscano a stimoli recependo e rielaborando le informazioni provenienti dall’ambiente fisico? Si tratta di un tentativo di scongelare l’architettura dalle sue forme e dai suoi utilizzi tradizionali per proporre una maggiore integrazione con l’uomo, adattandosi e creando “nuove sensorialità”.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/45302