Il presente elaborato si propone di valutare la diffusione del PM10 emesso da una rete di centrali cogenerative a biomassa disposte in tredici comuni dell’Emilia Romagna. Lo studio diffusivo, condotto con il codice AERMOD, valuta le concentrazioni medie annuali e quella giornaliera di punta indotte dall’attività dell’impianto in 2600 recettori disposti regolarmente in una griglia quadrata di 5 Km per 5 Km incentrata su di esso. Per condurre l’analisi si sono utilizzati le rilevazioni meteorologiche orarie nei comuni interessati messe a disposizione dall’Arpa e si è effettuato lo studio sul periodo di un anno. La scelta dell’anno solare è basata sulla continuità e la completezza dei dati rilevati, in alcuni casi si sono utilizzati i dati del 2005, in altri quelli del 2008. Le concentrazioni medie annuali stimate nei recettori sono da considerarsi valide per qualsiasi localizzazione dell’ opera all’ interno del comune di riferimento. Si sono utilizzati questi risultati per costruire in forma grafica corone di impatto, dove le diverse categorie di concentrazione rappresentano diverse classi di impatto sulla popolazione residente. Spostando le corone nello spazio, in funzione della localizzazione in cui si prevede di collocare la centrale, è possibile valutare come cambia l’impatto sulla popolazione residente. I risultati sono quindi un’utile strumento per valutare l’impatto ambientale dell’opera in funzione della sua localizzazione e individuare quella ottimale. Le concentrazioni di punta stimate sono importanti al fine della valutazione dell’apporto di polveri indotto dall’opera nei giorni in cui la dispersione atmosferica è particolarmente ridotta. La distribuzione spaziale dei picchi è poco rilevante, poiché in genere sono dovuti a condizioni meteorologiche occasionali o a situazioni casuali, tuttavia i risultati ottenuti si sono riprodotti in grafici analoghi ai precedenti. La raffigurazione, infatti, ripropone con immediatezza le categorie di picchi registrate con maggior frequenza tra i recettori e quelle che invece sono più occasionali.

Diffusione del particolato emesso da una rete di centrali a biomassa mediante il codice Aermod

SPARZAGNI, RICCARDO
2010/2011

Abstract

Il presente elaborato si propone di valutare la diffusione del PM10 emesso da una rete di centrali cogenerative a biomassa disposte in tredici comuni dell’Emilia Romagna. Lo studio diffusivo, condotto con il codice AERMOD, valuta le concentrazioni medie annuali e quella giornaliera di punta indotte dall’attività dell’impianto in 2600 recettori disposti regolarmente in una griglia quadrata di 5 Km per 5 Km incentrata su di esso. Per condurre l’analisi si sono utilizzati le rilevazioni meteorologiche orarie nei comuni interessati messe a disposizione dall’Arpa e si è effettuato lo studio sul periodo di un anno. La scelta dell’anno solare è basata sulla continuità e la completezza dei dati rilevati, in alcuni casi si sono utilizzati i dati del 2005, in altri quelli del 2008. Le concentrazioni medie annuali stimate nei recettori sono da considerarsi valide per qualsiasi localizzazione dell’ opera all’ interno del comune di riferimento. Si sono utilizzati questi risultati per costruire in forma grafica corone di impatto, dove le diverse categorie di concentrazione rappresentano diverse classi di impatto sulla popolazione residente. Spostando le corone nello spazio, in funzione della localizzazione in cui si prevede di collocare la centrale, è possibile valutare come cambia l’impatto sulla popolazione residente. I risultati sono quindi un’utile strumento per valutare l’impatto ambientale dell’opera in funzione della sua localizzazione e individuare quella ottimale. Le concentrazioni di punta stimate sono importanti al fine della valutazione dell’apporto di polveri indotto dall’opera nei giorni in cui la dispersione atmosferica è particolarmente ridotta. La distribuzione spaziale dei picchi è poco rilevante, poiché in genere sono dovuti a condizioni meteorologiche occasionali o a situazioni casuali, tuttavia i risultati ottenuti si sono riprodotti in grafici analoghi ai precedenti. La raffigurazione, infatti, ripropone con immediatezza le categorie di picchi registrate con maggior frequenza tra i recettori e quelle che invece sono più occasionali.
ING I - Scuola di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale
23-apr-2012
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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