L’analisi del rapporto fra l’urbanizzazione della Lombardia ed il suo andamento demografico, che si affronta nel presente elaborato attraverso lo studio delle differenze di consumi e trasformazioni di uso del suolo tra unità amministrative con caratteristiche differenti, è finalizzata alla conoscenza delle modalità di governo del territorio dal punto di vista del consumo del suolo, in relazione all’andamento della popolazione. Basandosi sul monitoraggio, eseguito tramite fotointerpretazione di immagini satellitari, delle coperture del suolo della regione Lombardia negli anni 1999 e 2007, si vuole verificare se esiste una relazione tra una particolare transizione non omologa, permanente e artificiale delle coperture del suolo, l’urbanizzazione, ed alcune caratteristiche comunali: la dimensione demografica, la particolare localizzazione altimetrica o geografica (data dalla prossimità a polarità urbane principali o infrastrutture stradali principali). Le tendenze generali emerse consistono nel disaccoppiamento fra l’andamento della popolazione e quello dell’urbanizzazione a causa di una forme diffusive di urbanizzazione, dovute alla realizzazione di nuovi insediamenti per utilizzi principalmente non residenziali che comportano l’aumento rispetto al passato della superficie urbanizzata per ogni nuovo abitante insediato. I comuni con popolazione inferiore a 2.000 abitanti si sono rivelati quelli in cui la proporzione fra l’urbanizzazione e le variabili demografiche appare più preoccupante sul lungo termine così come, dal punto di vista morfologico, lo sono i comuni montani in cui il consumo del suolo, rispetto alla popolazione insediata, appare molto elevato anche laddove la popolazione diminuisce. Alla luce delle problematiche emerse dall’analisi delle dinamiche appena descritte e da una prima revisione critica delle regole stabilite dai PTCP vigenti e dai PGT approvati o in via di approvazione analizzati, appare evidente che occorre adottare nuove strategie per il contenimento del consumo di suolo, o affinare quelle già adottate. Per ridurre il consumo di suolo i PTCP devono vincolare i comuni a dimensionare i piani sulle previsioni demografiche e preferire alle nuove edificazioni la ristrutturazione e la riqualificazione degli immobili esistenti degradati e delle aree dismesse. Solo se strettamente necessario, ampliare l’area urbanizzata con interventi da realizzare in modo da ridefinire il limite urbano e in misura strettamente legata alla quota di popolazione che non si riesce ad insediare negli ambiti recuperati nel tessuto urbano consolidato. La realizzazione di interventi di compensazione ecologica dei danni provocati da questi nuovi interventi devono diventare la condizione senza la quale non si può procedere alla realizzazione di nuove aree urbane. Per limitare l’utilizzo di suolo ingiustificato, è necessario agire anche sullo strumento delle Valutazioni Ambientali Strategiche (VAS) previste per ciascun PGT. Si propongono alcuni indicatori, utilizzabili sia per la fase elaborazione del Documento di Piano sia per la fase di monitoraggio che segue l’approvazione dei PGT, attraverso cui valutare la sostenibilità delle azioni previste o realizzate sul suolo.

Consumi di suolo e dinamiche demografiche in Lombardia

GALASI, FEDERICO
2010/2011

Abstract

L’analisi del rapporto fra l’urbanizzazione della Lombardia ed il suo andamento demografico, che si affronta nel presente elaborato attraverso lo studio delle differenze di consumi e trasformazioni di uso del suolo tra unità amministrative con caratteristiche differenti, è finalizzata alla conoscenza delle modalità di governo del territorio dal punto di vista del consumo del suolo, in relazione all’andamento della popolazione. Basandosi sul monitoraggio, eseguito tramite fotointerpretazione di immagini satellitari, delle coperture del suolo della regione Lombardia negli anni 1999 e 2007, si vuole verificare se esiste una relazione tra una particolare transizione non omologa, permanente e artificiale delle coperture del suolo, l’urbanizzazione, ed alcune caratteristiche comunali: la dimensione demografica, la particolare localizzazione altimetrica o geografica (data dalla prossimità a polarità urbane principali o infrastrutture stradali principali). Le tendenze generali emerse consistono nel disaccoppiamento fra l’andamento della popolazione e quello dell’urbanizzazione a causa di una forme diffusive di urbanizzazione, dovute alla realizzazione di nuovi insediamenti per utilizzi principalmente non residenziali che comportano l’aumento rispetto al passato della superficie urbanizzata per ogni nuovo abitante insediato. I comuni con popolazione inferiore a 2.000 abitanti si sono rivelati quelli in cui la proporzione fra l’urbanizzazione e le variabili demografiche appare più preoccupante sul lungo termine così come, dal punto di vista morfologico, lo sono i comuni montani in cui il consumo del suolo, rispetto alla popolazione insediata, appare molto elevato anche laddove la popolazione diminuisce. Alla luce delle problematiche emerse dall’analisi delle dinamiche appena descritte e da una prima revisione critica delle regole stabilite dai PTCP vigenti e dai PGT approvati o in via di approvazione analizzati, appare evidente che occorre adottare nuove strategie per il contenimento del consumo di suolo, o affinare quelle già adottate. Per ridurre il consumo di suolo i PTCP devono vincolare i comuni a dimensionare i piani sulle previsioni demografiche e preferire alle nuove edificazioni la ristrutturazione e la riqualificazione degli immobili esistenti degradati e delle aree dismesse. Solo se strettamente necessario, ampliare l’area urbanizzata con interventi da realizzare in modo da ridefinire il limite urbano e in misura strettamente legata alla quota di popolazione che non si riesce ad insediare negli ambiti recuperati nel tessuto urbano consolidato. La realizzazione di interventi di compensazione ecologica dei danni provocati da questi nuovi interventi devono diventare la condizione senza la quale non si può procedere alla realizzazione di nuove aree urbane. Per limitare l’utilizzo di suolo ingiustificato, è necessario agire anche sullo strumento delle Valutazioni Ambientali Strategiche (VAS) previste per ciascun PGT. Si propongono alcuni indicatori, utilizzabili sia per la fase elaborazione del Documento di Piano sia per la fase di monitoraggio che segue l’approvazione dei PGT, attraverso cui valutare la sostenibilità delle azioni previste o realizzate sul suolo.
GIUDICI, DIANA
ING I - Scuola di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale
23-apr-2012
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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