La tesi ha lo scopo di indagare l’evoluzione della storia dell’architettura italiana attraverso lo studio della villa commissionata dall’artista. La scelta di questa particolare tipologia è stata determinata dal fatto che, nel periodo analizzato, compreso tra gli anni Trenta e Settanta del Novecento, la cultura architettonica appare fortemente influenzata dagli eventi politici, e solo nel tema della casa unifamiliare l’architetto sembra libero di esprimere la propria creatività. Parallelamente, il crescente potere economico fa si che anche in Italia si assista alla diffusione di una nuova classe sociale, interessata a rappresentare sé stessa attraverso la raccolta di opere d’arte. Non bisogna inoltre dimenticare che molti rappresentanti del movimento moderno internazionale hanno trovato proprio nella villa il luogo di sperimentazione e di affermazione della propria ricerca individuale. Il percorso parte quindi dalla diffusione del razionalismo in Italia e indaga i movimenti culturali che attraversano la critica del periodo pre e post bellico. Mettendo a confronto le opere di queste due fasi, la tesi vuole dimostrare come i presupposti fondanti della scuola razionale non sono dimenticati nel dopoguerra, ma vengono in realtà rielaborati, pur in modo profondo, dai giovani architetti degli anni Cinquanta. Diversamente da quanto affermato dalla maggioranza dei critici, la scuola italiana, nonostante il periodo di crisi che caratterizza l’età della ricostruzione, risulta feconda di idee che pongono le basi delle esperienze contemporanee. Attraverso l’analisi di dieci ville, accomunate dal fatto di essere state commissionate da committenti illustri e artisti, realizzate in Italia da architetti italiani si vuole dimostrare come il conflitto bellico non abbia determinato un momento di cesura, ma anzi proprio a cavallo della guerra si sia sviluppato uno stile italiano che ha poi influenzato le esperienze successive. Nella tesi si riflette contemporaneamente sul rapporto committente–progettista, proprio al fine di determinare qual è stata l’influenza dei personaggi significativi del tempo sullo sviluppo di un architettura che fosse espressione del gusto italiano.

La villa per l'artista : la sperimentazione in Italia tra gli anni Trenta e gli anni Settanta

MONTAGNA, VIRGINIA
2010/2011

Abstract

La tesi ha lo scopo di indagare l’evoluzione della storia dell’architettura italiana attraverso lo studio della villa commissionata dall’artista. La scelta di questa particolare tipologia è stata determinata dal fatto che, nel periodo analizzato, compreso tra gli anni Trenta e Settanta del Novecento, la cultura architettonica appare fortemente influenzata dagli eventi politici, e solo nel tema della casa unifamiliare l’architetto sembra libero di esprimere la propria creatività. Parallelamente, il crescente potere economico fa si che anche in Italia si assista alla diffusione di una nuova classe sociale, interessata a rappresentare sé stessa attraverso la raccolta di opere d’arte. Non bisogna inoltre dimenticare che molti rappresentanti del movimento moderno internazionale hanno trovato proprio nella villa il luogo di sperimentazione e di affermazione della propria ricerca individuale. Il percorso parte quindi dalla diffusione del razionalismo in Italia e indaga i movimenti culturali che attraversano la critica del periodo pre e post bellico. Mettendo a confronto le opere di queste due fasi, la tesi vuole dimostrare come i presupposti fondanti della scuola razionale non sono dimenticati nel dopoguerra, ma vengono in realtà rielaborati, pur in modo profondo, dai giovani architetti degli anni Cinquanta. Diversamente da quanto affermato dalla maggioranza dei critici, la scuola italiana, nonostante il periodo di crisi che caratterizza l’età della ricostruzione, risulta feconda di idee che pongono le basi delle esperienze contemporanee. Attraverso l’analisi di dieci ville, accomunate dal fatto di essere state commissionate da committenti illustri e artisti, realizzate in Italia da architetti italiani si vuole dimostrare come il conflitto bellico non abbia determinato un momento di cesura, ma anzi proprio a cavallo della guerra si sia sviluppato uno stile italiano che ha poi influenzato le esperienze successive. Nella tesi si riflette contemporaneamente sul rapporto committente–progettista, proprio al fine di determinare qual è stata l’influenza dei personaggi significativi del tempo sullo sviluppo di un architettura che fosse espressione del gusto italiano.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
24-apr-2012
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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