Progetto per un complesso termale nell'area archeologica del Cinosargo a Villa Adriana

Il progetto di tesi per un complesso termale presso l’area archeologica di Villa Adriana si confronta in modo diretto con le preesistenze che abitano il territorio. Gli elementi del passato e il sedime antico dei ruderi presenti nell’area, diventano l'occasione per riscrivere e ridare significato ad una parte della villa tutt'ora poco conosciuta. Il progetto, mira, confrontandosi con l'antico, ad una ricerca e restituzione del significato del luogo. In questo senso le giaciture e le dimensioni del progetto raccontano i segni del passato riscrivendo con essi una nuova storia. La presenza di fonti d’acqua ha quindi portato alla scelta progettuale del complesso termale come destinazione d’uso.: si tratta di un terreno privato, caratterizzato dal paesaggio tipico della campagna romana; il progetto si lega dunque alle tematiche del “camminare”, e tiene in considerazione sia i reperti archeologici visibili, sia le caratteristiche morfologiche del luogo: la campagna e il paesaggio circostanti sono così come i reperti archeologici parte fondamentale del percorso. Nodo centrale del progetto è la creazione di un “bordo” che riprende il sedime delle antiche mura di sostruzione della terrazza del liceo e quello degli acquedotti. Il terreno e i differenti livelli del suolo vengono ridisegnati e rimodellati, per creare un sistema di terrazzamenti che culmina con il livello più alto: quello dove si trovano i resti del muro del liceo e dell’esedra, tuttora visibili. Il percorso è definito dal “bordo”, costituito da una lenta risalita che connette i differenti livelli delle terrazze. Se il piano ipogeo è costituito da ambienti introversi che gravitano attorno allo spazio della fonte, l’unico elemento visibile fuori terra risulta essere la grande copertura: simulando un procedimento che intende restituire all’esterno il volume scavato nel terreno, il “grande tetto” risulta come volume puro, monumentale, sollevato dal terreno sottostante.