La tesi vuole sviluppare una riflessione attorno al significato del “costruire oggi la città” in rapporto all’evoluzione che ha subito il concetto di paesaggio. Esso non è più concepito come entità da proteggere, bensì come territorio da gestire e da promuovere complessivamente nel suo divenire. Il paesaggio, dunque, è idea stessa di sviluppo sostenibile, fatto di un rapporto equilibrato tra ambiente, bisogni sociali e attività economiche: è una risorsa fondamentale per promuovere uno sviluppo della qualità del territorio. Storicamente la città è nata in opposizione al paesaggio naturale. La città era il chiuso, il difeso, l’artificiale, il costruito, il denso, il dinamico, mentre il paesaggio era il luogo aperto, dove si poteva essere attaccati, dove dominava esclusiva la natura, dove la presenza antropica era rada e discontinua, dove le trasformazioni erano lente come gli stessi ritmi della natura. Oggi la città come “casa della società” si è estesa al paesaggio, comprendendolo all’interno della rete delle sue esigenze e della sua organizzazione. Nelle città si afferma da sempre la necessità di tutte le forme di diversità, intimamente mescolate fra loro in modo da sostenersi a vicenda, affinché la vita cittadina possa svolgersi in modo spontaneo, decoroso e costruttivo e gli abitanti possano mantenere vivo e sviluppare ulteriormente questo particolare tipo di società e di civiltà, a prescindere dalle loro condizioni sociali e dalla loro età. Il territorio urbanizzato e la città divengono “fatto urbano”. L’area oggetto della proposta progettuale, situata lungo l’asse del Sempione in Nerviano e identificata dall’ “assenza” di una parte di città, è descritta da due sistemi strutturali e distributivi: il sistema di Nord-Ovest della ferrovia, della strada statale 33 del Sempione, dell’Olona e della sua valle e il sistema Est-Ovest del Canale Villoresi e della macchia verde che la città diffusa sta progressivamente cancellando. La città nata come piccolo insediamento, divenuto con il tempo borgo e nucleo importante è caratterizzata da successive espansioni, residenziali e industriali, a corona del centro storico che mostrano una lacuna nell’edificato nell’espansione verso Nord-Ovest. La proposta progettuale prende spunto dalla riflessione sul significato dell’abitare, del “vivere bene” e si sviluppa attraverso lo studio degli spazi, nelle loro varie forme e declinazioni, non come risultato “vuoto” del costruito, ma come in continuo rapporto con esso e come una rivisitazione del close.
Un progetto per Nerviano : spazi e rapporti
UBOLDI, STEFANO
2010/2011
Abstract
La tesi vuole sviluppare una riflessione attorno al significato del “costruire oggi la città” in rapporto all’evoluzione che ha subito il concetto di paesaggio. Esso non è più concepito come entità da proteggere, bensì come territorio da gestire e da promuovere complessivamente nel suo divenire. Il paesaggio, dunque, è idea stessa di sviluppo sostenibile, fatto di un rapporto equilibrato tra ambiente, bisogni sociali e attività economiche: è una risorsa fondamentale per promuovere uno sviluppo della qualità del territorio. Storicamente la città è nata in opposizione al paesaggio naturale. La città era il chiuso, il difeso, l’artificiale, il costruito, il denso, il dinamico, mentre il paesaggio era il luogo aperto, dove si poteva essere attaccati, dove dominava esclusiva la natura, dove la presenza antropica era rada e discontinua, dove le trasformazioni erano lente come gli stessi ritmi della natura. Oggi la città come “casa della società” si è estesa al paesaggio, comprendendolo all’interno della rete delle sue esigenze e della sua organizzazione. Nelle città si afferma da sempre la necessità di tutte le forme di diversità, intimamente mescolate fra loro in modo da sostenersi a vicenda, affinché la vita cittadina possa svolgersi in modo spontaneo, decoroso e costruttivo e gli abitanti possano mantenere vivo e sviluppare ulteriormente questo particolare tipo di società e di civiltà, a prescindere dalle loro condizioni sociali e dalla loro età. Il territorio urbanizzato e la città divengono “fatto urbano”. L’area oggetto della proposta progettuale, situata lungo l’asse del Sempione in Nerviano e identificata dall’ “assenza” di una parte di città, è descritta da due sistemi strutturali e distributivi: il sistema di Nord-Ovest della ferrovia, della strada statale 33 del Sempione, dell’Olona e della sua valle e il sistema Est-Ovest del Canale Villoresi e della macchia verde che la città diffusa sta progressivamente cancellando. La città nata come piccolo insediamento, divenuto con il tempo borgo e nucleo importante è caratterizzata da successive espansioni, residenziali e industriali, a corona del centro storico che mostrano una lacuna nell’edificato nell’espansione verso Nord-Ovest. La proposta progettuale prende spunto dalla riflessione sul significato dell’abitare, del “vivere bene” e si sviluppa attraverso lo studio degli spazi, nelle loro varie forme e declinazioni, non come risultato “vuoto” del costruito, ma come in continuo rapporto con esso e come una rivisitazione del close.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/50661