La gestione e lo smaltimento dei rifiuti nell’Unione Europea e in Italia sono diventati nel corso degli anni una delle principali sfide per tutti coloro che si occupano di raccolta, recupero o smaltimento siano essi cittadini, enti locali, servizi e industrie. Il crescente volume dei rifiuti si scontra con un carente sistema di informazione relativa alla normativa europea e la sua declinazione a livello nazionale e locale, che, come risultato, porta spesso a situazioni sempre più in emergenza, riconducibili alla confusione che pervade il sistema di identificazione delle diverse frazioni del riciclo, alla difficoltà che si incontra nel tipo di raccolta messa a punto dai diversi gestori, all’utente che produce e selezione il rifiuto. La gestione dei rifiuti è un problema che per essere risolto, o ancor meno affrontato con buon margine di successo, necessita di soluzioni concrete ed innovative che permettano di superare la logica dei sistemi fin qui utilizzati, a favore di un nuovo tipo di gestione integrata e capace di considerare in un unicum la filiera dei rifiuti, dalla produzione, alla raccolta, al riciclo ed eventuale ultima ipotesi lo smaltimento. E' anche uno dei nodi principali dal punto di vista delle politiche ambientali. La produzione di rifiuti comporta sempre una distruzione di risorse, una dissipazione delle risorse ambientali: perché lo smaltimento finale e, in parte, anche la reimmissione nei cicli di produzione, determinano degrado o inquinamento. E tuttavia la riutilizzazione attraverso il recupero delle materie prime seconde rimane, in ultima analisi, il sistema complessivamente più confacente alla prospettiva di rallentamento del depauperamento delle risorse, siano esse di materia o energetiche. In questo quadro il sistema di raccolta appare il punto di snodo della efficacia ed efficienza della gestione, poiché rappresenta l’interfaccia tra il gestore del servizio e il cittadino e rappresenta il principale responsabile dell’azione che genera il flusso di rifiuti. Lo scopo di questo lavoro è quello di identificare le potenziali aree del “sistema rifiuti” aperte ad iniziative di sviluppo di particolare interresse strategico e con importanti ricadute in diversi settori industriali (in particolare industrie del riciclaggio e manifatturiere). L’analisi si basa su uno screening del settore in relazione al contesto europeo e italiano e alle attuali iniziative di politica industriale. Il lavoro nel primo capitolo inquadra, nella prima parte, la definizione di rifiuto e la normativa europea e italiana nell’insieme delle direttive e delle loro implementazioni nazionali, analizza il settore industriale del riciclo e delle materie prime seconde per imprese, loro dimensione e distribuzione in Europa, per capitali, costi, e prospettive di mercato, più una serie di parametri di riferimento sia alla situazione attuale di crisi economica e produttiva che all’analisi delle prospettive delle condizioni esogene e delle tendenze nella visione complessiva del cambiamento strutturale e della competizione globale. Nella seconda parte analizza il mercato del riciclo in Italia in riferimento al settore industriale e alla sua competitività nella gestione complessiva dei rifiuti ed in particolare dei rifiuti solidi urbani, il mercato delle materie prime seconde, nel riciclaggio post raccolta differenziata nelle diverse frazioni. Nel secondo capitolo si vogliono identificare le potenziali aree del “sistema rifiuti” aperte ad iniziative di sviluppo di particolare interresse strategico e con importanti ricadute in diversi settori industriali attraverso un approccio analitico sullo stato di fatto, sulla composizione merceologica dei RSU, sulle filiere merceologiche, sull’attuale afflusso dei rifiuti urbani, e proiettare lo sviluppo dell’ipotesi nell’ottica della Blue Ocean stategy. Si descrive il modello esplicitando la vision e la mission che lo sostengono, si analizzano vincoli ed adempimenti e si precisa che per descrivere il nuovo modello di gestione dei rifiuti solidi urbani, da contestualizzare in un ambiente blue ocean, si utilizza “ the business model Canvas”, si descrivono nel dettaglio le key activities, proponendo il modello nelle tre versioni comunale, condominiale e domestica. In successione si espongono le tecnologie indispensabili attraverso l’analisi del mercato e delle industrie che forniscono sia le attrezzature che le soluzioni nel contesto della competizione globale della concorrenza e delle strategie di business; le condizioni normative, i regolamenti e gli standards per il funzionamento del mercato, le altre condizioni quali l’accesso ai finanziamenti, la forza lavoro e la competenza, l’apertura ai mercati internazionali; si esaminano le condizioni esogene e le tendenze quale per esempio il cambiamento tecnologico. Si conclude con l’analisi degli argomenti chiave per interventi di politica. Nella terza parte è condotta l’analisi della situazione in Basilicata, individuata come Regione in ritardo in Italia (insieme al Molise) sulla gestione dei rifiuti e quindi scelta come potenziale regione pilota. Sono individuati i dati popolazione / produzione RSU relativi alle due province che vengono studiati nel dettaglio per le attuali situazioni, per i diversi bacini di utenza, per le diverse frazioni merceologiche, in relazione anche al vigente sistema di smaltimento e alle strutture ad esso demandato presente nella Regione. In conclusione si espone la valutazione economica analizzando in modo esaustivo l’aspetto dell’accesso ai finanziamenti, prendendo in considerazione gli aspetti finanziari più appetibili presenti in Regione: le Royaltis della coltivazione petrolifera nella Val D’Agri e il Programma Operativo FERS 2007 2013 insieme al sistema di incubazione d’impresa, Sviluppo Basilicata SPA, per lo sviluppo di imprese operanti nell’ambito della GREEN ECONOMY.

Sviluppo di un nuovo modello di gestione dei rifiuti solidi urbani

CARLUCCI, EDOARDO
2010/2011

Abstract

La gestione e lo smaltimento dei rifiuti nell’Unione Europea e in Italia sono diventati nel corso degli anni una delle principali sfide per tutti coloro che si occupano di raccolta, recupero o smaltimento siano essi cittadini, enti locali, servizi e industrie. Il crescente volume dei rifiuti si scontra con un carente sistema di informazione relativa alla normativa europea e la sua declinazione a livello nazionale e locale, che, come risultato, porta spesso a situazioni sempre più in emergenza, riconducibili alla confusione che pervade il sistema di identificazione delle diverse frazioni del riciclo, alla difficoltà che si incontra nel tipo di raccolta messa a punto dai diversi gestori, all’utente che produce e selezione il rifiuto. La gestione dei rifiuti è un problema che per essere risolto, o ancor meno affrontato con buon margine di successo, necessita di soluzioni concrete ed innovative che permettano di superare la logica dei sistemi fin qui utilizzati, a favore di un nuovo tipo di gestione integrata e capace di considerare in un unicum la filiera dei rifiuti, dalla produzione, alla raccolta, al riciclo ed eventuale ultima ipotesi lo smaltimento. E' anche uno dei nodi principali dal punto di vista delle politiche ambientali. La produzione di rifiuti comporta sempre una distruzione di risorse, una dissipazione delle risorse ambientali: perché lo smaltimento finale e, in parte, anche la reimmissione nei cicli di produzione, determinano degrado o inquinamento. E tuttavia la riutilizzazione attraverso il recupero delle materie prime seconde rimane, in ultima analisi, il sistema complessivamente più confacente alla prospettiva di rallentamento del depauperamento delle risorse, siano esse di materia o energetiche. In questo quadro il sistema di raccolta appare il punto di snodo della efficacia ed efficienza della gestione, poiché rappresenta l’interfaccia tra il gestore del servizio e il cittadino e rappresenta il principale responsabile dell’azione che genera il flusso di rifiuti. Lo scopo di questo lavoro è quello di identificare le potenziali aree del “sistema rifiuti” aperte ad iniziative di sviluppo di particolare interresse strategico e con importanti ricadute in diversi settori industriali (in particolare industrie del riciclaggio e manifatturiere). L’analisi si basa su uno screening del settore in relazione al contesto europeo e italiano e alle attuali iniziative di politica industriale. Il lavoro nel primo capitolo inquadra, nella prima parte, la definizione di rifiuto e la normativa europea e italiana nell’insieme delle direttive e delle loro implementazioni nazionali, analizza il settore industriale del riciclo e delle materie prime seconde per imprese, loro dimensione e distribuzione in Europa, per capitali, costi, e prospettive di mercato, più una serie di parametri di riferimento sia alla situazione attuale di crisi economica e produttiva che all’analisi delle prospettive delle condizioni esogene e delle tendenze nella visione complessiva del cambiamento strutturale e della competizione globale. Nella seconda parte analizza il mercato del riciclo in Italia in riferimento al settore industriale e alla sua competitività nella gestione complessiva dei rifiuti ed in particolare dei rifiuti solidi urbani, il mercato delle materie prime seconde, nel riciclaggio post raccolta differenziata nelle diverse frazioni. Nel secondo capitolo si vogliono identificare le potenziali aree del “sistema rifiuti” aperte ad iniziative di sviluppo di particolare interresse strategico e con importanti ricadute in diversi settori industriali attraverso un approccio analitico sullo stato di fatto, sulla composizione merceologica dei RSU, sulle filiere merceologiche, sull’attuale afflusso dei rifiuti urbani, e proiettare lo sviluppo dell’ipotesi nell’ottica della Blue Ocean stategy. Si descrive il modello esplicitando la vision e la mission che lo sostengono, si analizzano vincoli ed adempimenti e si precisa che per descrivere il nuovo modello di gestione dei rifiuti solidi urbani, da contestualizzare in un ambiente blue ocean, si utilizza “ the business model Canvas”, si descrivono nel dettaglio le key activities, proponendo il modello nelle tre versioni comunale, condominiale e domestica. In successione si espongono le tecnologie indispensabili attraverso l’analisi del mercato e delle industrie che forniscono sia le attrezzature che le soluzioni nel contesto della competizione globale della concorrenza e delle strategie di business; le condizioni normative, i regolamenti e gli standards per il funzionamento del mercato, le altre condizioni quali l’accesso ai finanziamenti, la forza lavoro e la competenza, l’apertura ai mercati internazionali; si esaminano le condizioni esogene e le tendenze quale per esempio il cambiamento tecnologico. Si conclude con l’analisi degli argomenti chiave per interventi di politica. Nella terza parte è condotta l’analisi della situazione in Basilicata, individuata come Regione in ritardo in Italia (insieme al Molise) sulla gestione dei rifiuti e quindi scelta come potenziale regione pilota. Sono individuati i dati popolazione / produzione RSU relativi alle due province che vengono studiati nel dettaglio per le attuali situazioni, per i diversi bacini di utenza, per le diverse frazioni merceologiche, in relazione anche al vigente sistema di smaltimento e alle strutture ad esso demandato presente nella Regione. In conclusione si espone la valutazione economica analizzando in modo esaustivo l’aspetto dell’accesso ai finanziamenti, prendendo in considerazione gli aspetti finanziari più appetibili presenti in Regione: le Royaltis della coltivazione petrolifera nella Val D’Agri e il Programma Operativo FERS 2007 2013 insieme al sistema di incubazione d’impresa, Sviluppo Basilicata SPA, per lo sviluppo di imprese operanti nell’ambito della GREEN ECONOMY.
COLAROSSI, FABRIZIO
ING VI - Scuola di Ingegneria Edile-Architettura
23-apr-2012
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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