Pero : progetto di riqualificazione urbana

The redevelopment of the areas of the Sempione axis thought Pero town fall among the major works of the impressive transformation process that involves the entire sector north west of Milan, thanks not only by general growth of the “new suburbs”, but also for the pressures of the event International Expo 2015. The project area is located on the border of the new exhibition center in Milan, in a position that proves awkward but interesting because it lies at the same time on the border with the metropolitan but with excellent conditions of links to the downtown. Important changes have been taken in the area concerned, the vocation predominantly agricultural began to highlight a principle of vocation industry since the beginning of the twentieth century thanks to the presence of the Olona River and route of the Sempione, becoming the predominant character by early. Consequently the crisis and industrial relocation of the ‘90, that involved also the Agip refinery, the industrial areas were scaled by creating large voids urban following the relocation of the fairgrounds have become object of interest in anticipation of the radical process of transformation, not yet finished, which involve the area. The new exhibition center, the real estate action Summus-Pirelli, the new hotels already made or planned around the exhibition, the project Cascina Merlata and the project for Expo 2015, represent the outer part of this process which envisages a complex territorial re-balance the relationship between the city of Milan and the poles, located on Sempione axis. The project area is then compare with the great urban changes and trying to propose an architectural city model that reinterpret the principles development characteristic of the Sempione to meet the needs of the area by a bridge between the old and new interventions periphery allowing the best exploitation of resources put in place; this mediation of the new intervention compares, and attempts to create dialogue, the large scale of the new fair with the urban fabric of the countries of Rho and Pero. One of the difficulties the project is to compare the enclave created by the project roads infrastructures (the highway Torino - Milan and fittings Fair road system, the Olana river). The Sempione becomes an actor of the project and its central location emphasizes importance. The design of open spaces, the organization of relations internal-external, the ability of the settlement system of organizing the opened spaces, the articulated of expansion, the pauses and density is of fundamental importance for the definition of the masterplan. The external “green ring” protects the new intervention by the network infrastructure by being participant in the reconnection to the system of over-municipal parks (Parco dei 5 Comuni, Parco delle Groane, Parco dei Fontanili) through the design of green areas and pedestrian and cycle tracks. The identity of the various “city” create a mix of functions that work together and maintain a clear identity and individual destinations of the new plant: housing, meeting, communicating, the have fun, the work (historical use area), the study, the welcome ensure the continued vitality of a neighborhood during the whole the day.

La riqualificazione delle aree sull’asse del Sempione del comune di Pero rientrano tra le principali opere dell’imponente processo di trasformazione che coinvolge l’intero comparto nord ovest della città di Milano, spinta, oltre che dalla generale crescita delle “nuove periferie urbane”, dalle pressioni dell’evento internazionale Expo 2015 . L’area progettuale si situa al confine del nuovo polo fieristico di Milano, in una posizione che si dimostra scomoda ma contemporaneamente interessante perchè situata sul confine metropolitano e dotata di condizioni di collegamenti eccellenti con il centro città. Importanti sono state le trasformazioni dell’area presa in esame; la vocazione prevalentemente agricola ha iniziato ad evidenziare un principio di vocazione industriale fin dall’inizio del XX secolo grazie alla presenza del fiume Olona e al tracciato del Sempione diventando il carattere predominante. Conseguentemente alla crisi e la delocalizzazione industriale degli anni ‘90 che coinvolse anche la raffineria Agip, le aree industriali furono ridimensionate creando grandi vuoti urbani che in seguito alla nuova localizzazione del polo fieristico sono diventate oggetto di interesse in previsione del radicale processo di trasformazione, non ancora terminato, che ha coinvolgere quest’area. Il nuovo polo fieristico, l’operazione immobiliare Pirelli-Summus, i nuovi alberghi già realizzati o previsti attorno alla fiera, il progetto Cascina Merlata ed infine il progetto per l’Expo 2015, rappresentano la parte più esterna di questo processo che prefigura un complesso ri-equilibro dei rapporti territoriali tra la città di Milano ed i poli esterni collocati sull’asse del Sempione. L’area progettuale si confronta quindi con le grandi trasformazioni urbanistiche ed architettoniche cercando di proporre un modello urbano che reinterpreti i principi di sviluppo caratteristici del Sempione adeguati alle necessità dell’area facendo da tramite tra i nuovi interventi e la vecchia periferia permettendo il miglior sfruttamento delle risorse poste in essere; quest’opera di mediazione del nuovo intervento mette a confronto, e cerca di far dialogare, la grande scala della nuova Fiera e con il tessuto urbano dei paesi di Rho e Pero. Una delle difficoltà progettuali è il confronto l’enclave progettuale creata dalla viabilità sovraterritoriale (l’ autostrada Torino - Milano e i raccordi viabilistici della Fiera; stanamente l’Olana risulta il confine più labile). Il Sempione diventa attore del progetto e la sua posizione centrale ne enfatizza l’importanza. La progettazione degli spazi aperti, l’organizzazione delle relazioni interne ed esterne, sulla capacità del sistema insediativo di organizzare gli spazi aperti, di articolare correttamente il ritmo delle dilatazioni, delle pause e delle densità diventa di fondamentale importante per la definizione del masterplan. L“anello verde” protegge il nuovo intervento dalla rete infrastrutturale rendendosi partecipe della riconnessione al sistema dei parchi sovra comunali (Parco dei 5 Comuni, Parco delle Groane, Parco dei Fontanili) attraverso la progettazione delle aree verde e delle piste ciclo-pedonale. L’identità delle varie “città” creano un mix funzionale che collaborano e mantengono un identità chiara e individuale delle destinazioni del nuovo impianto: l’abitare, l’incontrarsi, il comunicare, il divertirsi, il lavorare (destinazione d’uso storica dell’area), lo studiare, l’accogliere garantiscono al quartiere una vitalità costante durante tutto l’arco della giornata.