Sono fermamente convinto che la Passione verso qualcosa possa segnare in profondità un intero percorso di vita. L’incontro tra il mio grande interesse verso il mondo dell’Architettura e quello dei Vigili del Fuoco da parte di mio padre per la sua stessa professione, non poteva far altro che generare in me il desiderio di fondere queste due passioni, che sembra non abbiano nulla in comune, e cercare di farle convergere nel mio lavoro personale di Tesi Specialistica. Partendo quindi da questo personale stimolo ritrovato nella sfera familiare, unito a precisi riferimenti teorici e metodologici, ho deciso di iniziare la progettazione della nuova caserma dei Vigili del Fuoco di Seregno. In un incontro in comune con l’attuale Sindaco di Seregno e l’Assessore ai Lavori Pubblici è emerso l’effettivo desiderio di spostare la sede dei pompieri da via Ballerini (in pieno centro storico) ad un’area più periferica nella zona Nord-Est del territorio comunale, in prossimità del parco 2 Giugno alla Porada. A questo si univa un’esplicita richiesta della giunta di pensare non solo alla nuova caserma ma ad un unico Centro Polifunzionale di Vigili del Fuoco e Protezione Civile con le relative aree addestramento, spazi per il deposito di materiali, prove mezzi e verifica della attrezzature d’emergenza. Un Polo che avrebbe rappresentato il riferimento nel settore per tutta la nuova Provincia di Monza Brianza. Un esercizio progettuale già di per se impegnativo con un ricco programma funzionale a cui si andava ad aggiungere la necessità, a più riprese manifestata dalla cittadinanza, di un centro sportivo attrezzato con tutto il necessario per lo svolgimento delle differenti attività. L’area individuata si prestava sufficientemente per questo complesso progetto ma richiedeva la contemporanea risoluzione di alcune criticità riscontrate nel sito di progetto. Un lavoro sviluppato con il fondamentale aiuto e supporto del mio relatore, il quale non mi stancherò mai di ringraziare, e con alle spalle il bagaglio culturale/progettuale sviluppato in 5 anni vissuti intensamente al Politecnico di Milano.
Nuovo centro polifunzionale VVF e P.C.
VERGANI, ANDREA
2010/2011
Abstract
Sono fermamente convinto che la Passione verso qualcosa possa segnare in profondità un intero percorso di vita. L’incontro tra il mio grande interesse verso il mondo dell’Architettura e quello dei Vigili del Fuoco da parte di mio padre per la sua stessa professione, non poteva far altro che generare in me il desiderio di fondere queste due passioni, che sembra non abbiano nulla in comune, e cercare di farle convergere nel mio lavoro personale di Tesi Specialistica. Partendo quindi da questo personale stimolo ritrovato nella sfera familiare, unito a precisi riferimenti teorici e metodologici, ho deciso di iniziare la progettazione della nuova caserma dei Vigili del Fuoco di Seregno. In un incontro in comune con l’attuale Sindaco di Seregno e l’Assessore ai Lavori Pubblici è emerso l’effettivo desiderio di spostare la sede dei pompieri da via Ballerini (in pieno centro storico) ad un’area più periferica nella zona Nord-Est del territorio comunale, in prossimità del parco 2 Giugno alla Porada. A questo si univa un’esplicita richiesta della giunta di pensare non solo alla nuova caserma ma ad un unico Centro Polifunzionale di Vigili del Fuoco e Protezione Civile con le relative aree addestramento, spazi per il deposito di materiali, prove mezzi e verifica della attrezzature d’emergenza. Un Polo che avrebbe rappresentato il riferimento nel settore per tutta la nuova Provincia di Monza Brianza. Un esercizio progettuale già di per se impegnativo con un ricco programma funzionale a cui si andava ad aggiungere la necessità, a più riprese manifestata dalla cittadinanza, di un centro sportivo attrezzato con tutto il necessario per lo svolgimento delle differenti attività. L’area individuata si prestava sufficientemente per questo complesso progetto ma richiedeva la contemporanea risoluzione di alcune criticità riscontrate nel sito di progetto. Un lavoro sviluppato con il fondamentale aiuto e supporto del mio relatore, il quale non mi stancherò mai di ringraziare, e con alle spalle il bagaglio culturale/progettuale sviluppato in 5 anni vissuti intensamente al Politecnico di Milano.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/52861