Con l’adozione del “Pacchetto Clima-Energia”, l’Unione Europea si è posta all’avanguardia nella lotta ai cambiamenti climatici. Entro il 2020 le emissioni di gas climalteranti dovranno essere ridotte mediamente del 20% tra i paesi dell’UE (per l’Italia un obiettivo di riduzione del 13%), principalmente attraverso un maggior ricorso alle fonti di energia rinnovabile (con una quota di utilizzo di tali fonti energetiche del 20% sul consumo totale di energia) e ad un aumento, sempre del 20%, dell’efficienza energetica. È in questo contesto che si sviluppa la nozione di quartiere sostenibile, proponendo la realizzazione di poli urbani densi e misti, la cui qualità complessiva risponde a una visione globale della sostenibilità. Situato su una scala intermedia fra la città e l’edificio, il quartiere offre da questo punto di vista potenzialità operative interessanti mirati alla sostenibilità nell’ambiente urbano: diventa infatti possibile un approccio orientato alle problematiche urbane che oltrepassano la dimensione del singolo edificio. L’analisi dello stato di fatto del contesto ha previsto la lettura urbanistica e paesaggistica nella quale si contestualizza l’area di progetto: attualmente occupata dall’impianto di depurazione dell’AMSA (si prospetta per essa una possibile riconversione a quartiere residenziale-terziario come attestato nel Documento di Piano del nuovo PGT) è sita nella città di bordo del comune di Milano, al confine coi due comuni di Segrate e Vimodrone, a ridosso dei principali assi radiali della parte nord-est della città (via Padova e via Palmanova), compreso il collegamento con la tangenziale Est. Dalle analisi svolte a scala territoriale e urbana (densità, rete infrastrutturale, servizi presenti, reti ecologiche) si è definita una sintesi delle caratteristiche individuate, individuandone i punti critici e soluzioni. L’opportunità che offre l’area di progetto di gravitare intorno all’area d’influenza dell’ospedale San Raffaele è quella di definire un nuovo centro di quartiere tra esso e l’area in questione, in quanto si mira al miglioramento dei legami tra le aree esistenti e la città di margine. Il progetto ha difatti il compito di creare con le realtà già esistenti un tessuto connettivo dell’area frammentata così composta: il quartiere di Milano Due, l’ospedale San Raffaele, il cantiere in corso del nuovo raccordo stradale di Cascina Gobba e il le residenza dell’Olgettina. Partendo da una lettura urbanistica e paesaggistica di tutto l’ambito territoriale considerato, il progetto del complesso urbano ecosostenibile proposto si basa su una strategia complessiva, capace di costruire relazioni sinergiche tra l’ambito costruito consolidato, il territorio agricolo-rurale ed i nuovi interventi urbanistici in costruzione. Il progetto in questione si prefigge di applicare i principi di eco-sostenibilità in funzione dei futuri piani energetici attuando il raggiungendo dei seguenti tre obiettivi: ottimizzazione degli apporti solari; utilizzo delle energie rinnovabili; risparmio idrico e mobilità sostenibile. Di fondamentale impatto è lo studio accurato per lo sfruttamento delle energie rinnovabili, applicando tre diversi tipi di scenari di fonti energetiche per le residenze stabilendo le seguenti modalità: - scenario 1: caldaie a condensazione, acqua calda sanitaria integrata al 60% con pannelli solari e elettricità integrata alla rete nazionale al 20% da pannelli fotovoltaici; - scenario 2: caldaie a condensazione integrate a geotermia su lago e integrazione di elettricità dell’80% con pannelli fotovoltaici; - scenario 3: creazione di una centrale di cogenerazione a livello di quartiere, che fornisca tutta l’elettricità necessaria e parte di potenza termica richiesta (la parte di energia termica non garantita dalla centrale sarà assimilata da quella della centrale di cogenerazione esistente del San Raffaele). L’obiettivo generale di qualità ambientale per l’intero quartiere trova applicazione anche per quanto riguarda la gestione delle acque meteoriche l’adozione di strategie di mobilità sostenibile. Nell’ambito delle analisi e studi descritti si può stabilire che un intervento sull’ambiente si può legare ineluttabilmente al contesto, alla capacità delle persone di riconoscersi in esso e di riconoscere nello stesso l’espressione della collettività che, nei percorsi di ricerca di modalità dell’abitare e sul modo di trasformare i luoghi, concentra l’attenzione soprattutto su un duplice obiettivo: da una parte vivere in sistemi insediativi che soddisfino le richieste degli abitanti, dall’altra ricucire il rapporto tra società e ambiente, ancora debole.

Progettazione urbana a basso impatto ambientale : studio di soluzioni per il risparmio energetico in un quartiere residenziale a Milano

GRILLO, FABIO
2010/2011

Abstract

Con l’adozione del “Pacchetto Clima-Energia”, l’Unione Europea si è posta all’avanguardia nella lotta ai cambiamenti climatici. Entro il 2020 le emissioni di gas climalteranti dovranno essere ridotte mediamente del 20% tra i paesi dell’UE (per l’Italia un obiettivo di riduzione del 13%), principalmente attraverso un maggior ricorso alle fonti di energia rinnovabile (con una quota di utilizzo di tali fonti energetiche del 20% sul consumo totale di energia) e ad un aumento, sempre del 20%, dell’efficienza energetica. È in questo contesto che si sviluppa la nozione di quartiere sostenibile, proponendo la realizzazione di poli urbani densi e misti, la cui qualità complessiva risponde a una visione globale della sostenibilità. Situato su una scala intermedia fra la città e l’edificio, il quartiere offre da questo punto di vista potenzialità operative interessanti mirati alla sostenibilità nell’ambiente urbano: diventa infatti possibile un approccio orientato alle problematiche urbane che oltrepassano la dimensione del singolo edificio. L’analisi dello stato di fatto del contesto ha previsto la lettura urbanistica e paesaggistica nella quale si contestualizza l’area di progetto: attualmente occupata dall’impianto di depurazione dell’AMSA (si prospetta per essa una possibile riconversione a quartiere residenziale-terziario come attestato nel Documento di Piano del nuovo PGT) è sita nella città di bordo del comune di Milano, al confine coi due comuni di Segrate e Vimodrone, a ridosso dei principali assi radiali della parte nord-est della città (via Padova e via Palmanova), compreso il collegamento con la tangenziale Est. Dalle analisi svolte a scala territoriale e urbana (densità, rete infrastrutturale, servizi presenti, reti ecologiche) si è definita una sintesi delle caratteristiche individuate, individuandone i punti critici e soluzioni. L’opportunità che offre l’area di progetto di gravitare intorno all’area d’influenza dell’ospedale San Raffaele è quella di definire un nuovo centro di quartiere tra esso e l’area in questione, in quanto si mira al miglioramento dei legami tra le aree esistenti e la città di margine. Il progetto ha difatti il compito di creare con le realtà già esistenti un tessuto connettivo dell’area frammentata così composta: il quartiere di Milano Due, l’ospedale San Raffaele, il cantiere in corso del nuovo raccordo stradale di Cascina Gobba e il le residenza dell’Olgettina. Partendo da una lettura urbanistica e paesaggistica di tutto l’ambito territoriale considerato, il progetto del complesso urbano ecosostenibile proposto si basa su una strategia complessiva, capace di costruire relazioni sinergiche tra l’ambito costruito consolidato, il territorio agricolo-rurale ed i nuovi interventi urbanistici in costruzione. Il progetto in questione si prefigge di applicare i principi di eco-sostenibilità in funzione dei futuri piani energetici attuando il raggiungendo dei seguenti tre obiettivi: ottimizzazione degli apporti solari; utilizzo delle energie rinnovabili; risparmio idrico e mobilità sostenibile. Di fondamentale impatto è lo studio accurato per lo sfruttamento delle energie rinnovabili, applicando tre diversi tipi di scenari di fonti energetiche per le residenze stabilendo le seguenti modalità: - scenario 1: caldaie a condensazione, acqua calda sanitaria integrata al 60% con pannelli solari e elettricità integrata alla rete nazionale al 20% da pannelli fotovoltaici; - scenario 2: caldaie a condensazione integrate a geotermia su lago e integrazione di elettricità dell’80% con pannelli fotovoltaici; - scenario 3: creazione di una centrale di cogenerazione a livello di quartiere, che fornisca tutta l’elettricità necessaria e parte di potenza termica richiesta (la parte di energia termica non garantita dalla centrale sarà assimilata da quella della centrale di cogenerazione esistente del San Raffaele). L’obiettivo generale di qualità ambientale per l’intero quartiere trova applicazione anche per quanto riguarda la gestione delle acque meteoriche l’adozione di strategie di mobilità sostenibile. Nell’ambito delle analisi e studi descritti si può stabilire che un intervento sull’ambiente si può legare ineluttabilmente al contesto, alla capacità delle persone di riconoscersi in esso e di riconoscere nello stesso l’espressione della collettività che, nei percorsi di ricerca di modalità dell’abitare e sul modo di trasformare i luoghi, concentra l’attenzione soprattutto su un duplice obiettivo: da una parte vivere in sistemi insediativi che soddisfino le richieste degli abitanti, dall’altra ricucire il rapporto tra società e ambiente, ancora debole.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
24-apr-2012
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/53061