Recinti urbani stratificati : spazi pubblici per la cittadella dei giovani a Piacenza

La tesi propone il progetto per una “cittadella dei giovani” a Piacenza, città emiliana sulle sponde del fiume Po. L’inserimento sul territorio urbano di infrastrutture a scala nazionale ne ha inevitabilmente condizionato lo sviluppo e, in particolare, la presenza della ferrovia ai limiti della città storica, ha contribuito ad allontanare quest’ultima dall’elemento naturale, negando di fatto una loro relazione. L’area di progetto si localizza in prossimità di questo limite, presentando una serie di criticità alle quali si aggiunge la forte presenza del tessuto industriale, che nega ogni possibilità di relazione. Se da un lato la condizione di bordo dell’area in esame rappresenta una caratteristica negativa, dall’altro la rende nodo di condensazione di condizioni differenti che, incontrandosi, possono dar luogo ad un processo di trasformazione che mira a ristabilire il rapporto tra condizioni naturali e insediativo-artificiali differenti. In particolare il progetto tenta di risolvere il rapporto con la città, ristabilendo un disegno urbano che sia in grado di mettere a sistema tutte le condizioni eterogenee che caratterizzano il territorio di Piacenza; ciò avviene attraverso l’inserimento di recinti che, sovrapponendosi e combinandosi tra loro, creano una nuova maglia urbana in grado si combinare il disegno dello spazio costruito, che si relaziona in modo diretto alla città storica, con quello dello spazio aperto che si protrae sino al Po. Il recupero del rapporto con la città esistente risultava essere più difficoltoso per la presenza del tracciato ferroviario che non permette un collegamento diretto: la scelta di scavare al di sotto dei binari e di rendere la piazza Guglielmo Marconi la “porta” principale, consente di stabilire un rapporto con il tessuto urbano non solo inteso come collegamento, ma anche come recupero della quota della città antica alla quale si trovano ancora i resti delle mura romane.