Il lavoro di tesi svolto e di seguito presentato, ha voluto prendere in analisi il complesso tema dell'architettura temporanea, cercando di proporre una riflessione dal punto di vista dell'architetto riguardo ai molteplici temi compositivi e strutturali di architetture destinate ad essere rimosse dopo un limitato periodo di tempo. In particolare la riflessione si è incentrata sull'elaborazione di una possibile ipotesi per la progettazione dei Servizi e dell'Anfiteatro Expo 2015, dedicando a quest'ultimo una definizione di maggior dettaglio. Il lavoro è stato così organizzato in tre differenti parti: una prima parte si incentra sullo studio generale della tematica, andando a proporre una possibile classificazione dei servizi dell'Expo e una loro possibile distribuzione nel sito espositivo, proponendo, pertanto, un preciso programma funzionale; una seconda parte analizza il tema dei Servizi Expo nelle sue specifiche caratteristiche ed esigenze funzionali, andando a proporre una soluzione formale e strutturale; una terza parte prende in analisi il tema dell'Anfiteatro Expo, architettura di alto prestigio, destinata ad ospitare fino a 10.000 spettatori; il progetto dell'Anfiteatro è presentato con una scala di definizione maggiore rispetto a quello dei Servizi proprio a motivo della sua maggiore complessità. In particolare stimolo costante per la riflessione è stato il lavoro di Cecil Balmond1, a partire dal suo concetto di “informal”: il confine fra struttura e architettura viene sfumato, così come viene ridefinito il rapporto fra architetto e ingegnere, nel tentativo costante di liberare la struttura dalla sua rigidezza, bloccata all'interno di schemi predefiniti.
Architetture temporanee per l'Expo 2015. I servizi e l'anfiteatro : forme, strutture e contenuti.
MIGLIARESE CAPUTI, ANDREA;MARINO, ALAIN
2010/2011
Abstract
Il lavoro di tesi svolto e di seguito presentato, ha voluto prendere in analisi il complesso tema dell'architettura temporanea, cercando di proporre una riflessione dal punto di vista dell'architetto riguardo ai molteplici temi compositivi e strutturali di architetture destinate ad essere rimosse dopo un limitato periodo di tempo. In particolare la riflessione si è incentrata sull'elaborazione di una possibile ipotesi per la progettazione dei Servizi e dell'Anfiteatro Expo 2015, dedicando a quest'ultimo una definizione di maggior dettaglio. Il lavoro è stato così organizzato in tre differenti parti: una prima parte si incentra sullo studio generale della tematica, andando a proporre una possibile classificazione dei servizi dell'Expo e una loro possibile distribuzione nel sito espositivo, proponendo, pertanto, un preciso programma funzionale; una seconda parte analizza il tema dei Servizi Expo nelle sue specifiche caratteristiche ed esigenze funzionali, andando a proporre una soluzione formale e strutturale; una terza parte prende in analisi il tema dell'Anfiteatro Expo, architettura di alto prestigio, destinata ad ospitare fino a 10.000 spettatori; il progetto dell'Anfiteatro è presentato con una scala di definizione maggiore rispetto a quello dei Servizi proprio a motivo della sua maggiore complessità. In particolare stimolo costante per la riflessione è stato il lavoro di Cecil Balmond1, a partire dal suo concetto di “informal”: il confine fra struttura e architettura viene sfumato, così come viene ridefinito il rapporto fra architetto e ingegnere, nel tentativo costante di liberare la struttura dalla sua rigidezza, bloccata all'interno di schemi predefiniti.File | Dimensione | Formato | |
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