Tutti gli imballaggi condividono la caratteristica di essere comunemente percepiti come una “non-merce”, o meglio come un mero supporto al contenuto. Questa percezione per molti versi non è sbagliata in quanto, pur essendo beni materiali a tutti gli effetti, i “contenitori” hanno prevalentemente la funzione di rendere un servizio ai prodotti e al consumo, presentando quindi una nuova identità. Rappresentano infatti uno strumento della transazione commerciale ma anche del rapporto sociale: una presenza diffusa in ogni luogo, che intreccia la vita pubblica e privata come uno dei contrassegni della società attuale. Da un attento studio dei linguaggi e delle tecnologie tipici del packaging design risulta già evidente come le esperienze maturate in questo campo possono diventare un modello per altri settori, aiutando il difficile percorso culturale ed economico che dovrà portare a un minore prelievo di risorse, alla diminuzione dei rifiuti e, infine, alla trasformazione dei rifiuti residuali in nuove risorse. È tuttavia difficile che la definizione comune di “packaging” tenga in dovuto conto quanto ampia e generica sia la sua applicazione in settori disciplinari “altri” ma comunque soggetti ai criteri di mercato vigenti. Criteri e linguaggi comunemente adottati dall’industrie di confezionamento vengono quindi analizzati in funzione di un loro possibile inserimento nelle logiche produttive architettoniche, e più specificatamente in un settore, quello delle sperimentazioni di spazi reversibili e/o trasportabili, in cui l’ottimizzazione funzionale e le istanze comunicative investono necessariamente le loro modalità di trasporto e di imballaggio. La ricerca è stata poi indirizzata alla stesura di un database multicriteriale di architetture, istallazioni e oggetti di interior design che rispondono alle istanze tipiche del packaging. Infine, gli spunti offerti dal lavoro di ricerca hanno permesso di studiare e ottimizzare la gestione delle fasi di trasporto e assemblaggio di un piccolo padiglione gonfiabile. Il PFFF… Competition, concorso di idee per un infopoint, richiedeva la progettazione di una struttura- istallazione di piccole dimensioni mediante l’impiego esclusivo di tecnologie “gonfiabili” in pvc. Il risultato ottenuto è un sistema modulare in cui ogni imballaggio costituisce un piccolo “kit” di assemblaggio dell’oggetto.

Progetttare il contenuto e il contenitore. Idee e tecniche di imballaggi ottimizzati per architetture e allestimenti temporanei

SUPERBI, GIULIA
2010/2011

Abstract

Tutti gli imballaggi condividono la caratteristica di essere comunemente percepiti come una “non-merce”, o meglio come un mero supporto al contenuto. Questa percezione per molti versi non è sbagliata in quanto, pur essendo beni materiali a tutti gli effetti, i “contenitori” hanno prevalentemente la funzione di rendere un servizio ai prodotti e al consumo, presentando quindi una nuova identità. Rappresentano infatti uno strumento della transazione commerciale ma anche del rapporto sociale: una presenza diffusa in ogni luogo, che intreccia la vita pubblica e privata come uno dei contrassegni della società attuale. Da un attento studio dei linguaggi e delle tecnologie tipici del packaging design risulta già evidente come le esperienze maturate in questo campo possono diventare un modello per altri settori, aiutando il difficile percorso culturale ed economico che dovrà portare a un minore prelievo di risorse, alla diminuzione dei rifiuti e, infine, alla trasformazione dei rifiuti residuali in nuove risorse. È tuttavia difficile che la definizione comune di “packaging” tenga in dovuto conto quanto ampia e generica sia la sua applicazione in settori disciplinari “altri” ma comunque soggetti ai criteri di mercato vigenti. Criteri e linguaggi comunemente adottati dall’industrie di confezionamento vengono quindi analizzati in funzione di un loro possibile inserimento nelle logiche produttive architettoniche, e più specificatamente in un settore, quello delle sperimentazioni di spazi reversibili e/o trasportabili, in cui l’ottimizzazione funzionale e le istanze comunicative investono necessariamente le loro modalità di trasporto e di imballaggio. La ricerca è stata poi indirizzata alla stesura di un database multicriteriale di architetture, istallazioni e oggetti di interior design che rispondono alle istanze tipiche del packaging. Infine, gli spunti offerti dal lavoro di ricerca hanno permesso di studiare e ottimizzare la gestione delle fasi di trasporto e assemblaggio di un piccolo padiglione gonfiabile. Il PFFF… Competition, concorso di idee per un infopoint, richiedeva la progettazione di una struttura- istallazione di piccole dimensioni mediante l’impiego esclusivo di tecnologie “gonfiabili” in pvc. Il risultato ottenuto è un sistema modulare in cui ogni imballaggio costituisce un piccolo “kit” di assemblaggio dell’oggetto.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
24-apr-2012
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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