Il Veneto, durante il Conflitto, è stato un importante teatro di guerra, in particolar modo la zona dell’Altopiano di Asiago, nelle Prealpi Vicentine ed oggi reca ancora i segni e le tracce delle vestigia belliche nel proprio territorio. Nell’ottica di salvaguardia e valorizzazione di questo particolare patrimonio culturale la Regione, il Ministero per i Beni Culturali e le 4 comunità montane dell’Altopiano, hanno avviato un progetto di tutela e valorizzazione culturale, che si è concretizzato con l’individuazione di 19 Ambiti di Intervento e l’istituzione di un Ecomuseo della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine. Questo genere di iniziativa ha favorito interventi di recupero, manutenzione e conservazione dei reperti bellici, rendendo fruibile gran parte di questo patrimonio culturale e ha favorito la nascita di Ecomuseo della Grande Guerra del Veneto, che comprende anche le aree delle Dolomiti Bellunesi, del Grappa e del Piave. Dal 2004 ad oggi sono stati eseguiti gran parte delle opere di tutela delle vestigia belliche, ma da un punto di vista giuridico, l’Ecomuseo della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine non esiste ancora, in quanto manca un responsabile e un atto istitutivo che ne certifichi l’esistenza. Oltre ad un problema di tipo gestionale, mancherebbe inoltre una struttura di supporto che illustri le risorse del territorio, fornendone una chiave di lettura. Tale struttura si configura come un centro di interpretazione del territorio e della Grande Guerra, con all’interno attività di accoglienza al pubblico e di approfondimento del tema bellico, una vera e propria “porta” per l’Ecomuseo. Questa mancanza è stata assunta come oggetto della sperimentazione progettuale della tesi che nasce con la volontà di comprendere le potenzialità del patrimonio storico della Grande Guerra, con lo scopo di tutelare e valorizzare sia le tracce del Conflitto, le vestigia, sia l’intero territorio che le accoglie, in quell’ottica di sviluppo urbano sostenibile, strettamente legato alle proprie risorse culturali ed artistiche. In particolare il lavoro di ricerca e approfondimento si struttura in tre parti. Nella prima parte è sviluppato un approfondimento sul concetto di valorizzazione del patrimonio culturale e nello specifico del patrimonio bellico regionale. L’importanza del legame tra il territorio e la Grande Guerra, ha dato origine ad una la normativa italiana specifica, inerente alla tutela e alla valorizzazione di tali beni, in particolare la Legge n.78 del 2001, e alle diverse iniziative di valorizzazione territoriale presenti nel Veneto e nelle regioni limitrofe, teatri di guerra, tra cui un Accordo di Programma, nel 2004, con il quale si vuole istituire l’Ecomuseo della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine. Nel capitolo successivo, si è cercato di capire quali fossero gli strumenti più consoni alla valorizzazione culturale del territorio e delle vestigia belliche, partendo da una valutazione critica della proposta per l’Ecomuseo, individuando la necessità di realizzare un centro di interpretazione come museo di nuova generazione per la conoscenza e la fruizione del patrimonio culturale bellico. Analizzando quindi una serie di casi studio di musei della memoria di ultima generazione si è cercato di apprendere le modalità più adatte alla trasmissione al pubblico della storia e del legame con il territorio, dall’allestimento museografico al rapporto tra l’architettura ed il contesto storico e ambientale. Nell’ultima parte, il terzo capitolo, le considerazioni precedenti, sono concretizzate nel progetto della struttura di accoglienza e di supporto all’Ecomuseo delle Grande Guerra, all’interno di una delle vestigia dell’Altopiano, il Forte Interrotto. Ipotizzando un intervento museale legato al territorio e alla memoria, è stata eseguita una ricerca storica sul Primo Conflitto Mondiale, per comprendere la guerra nelle sue diverse sfaccettature ed il suo rapporto fondamentale con l’Altopiano di Asiago, che successivamente è stata tradotta nel linguaggio architettonico del progetto di valorizzazione culturale del Centro di Interpretazione dell’Ecomuseo della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine.

Memorie di un territorio. Un centro d'interpretazione per l'ecomuseo della grande guerra delle Prealpi vicentine

BIASIOLO, MARCO MATTIA
2010/2011

Abstract

Il Veneto, durante il Conflitto, è stato un importante teatro di guerra, in particolar modo la zona dell’Altopiano di Asiago, nelle Prealpi Vicentine ed oggi reca ancora i segni e le tracce delle vestigia belliche nel proprio territorio. Nell’ottica di salvaguardia e valorizzazione di questo particolare patrimonio culturale la Regione, il Ministero per i Beni Culturali e le 4 comunità montane dell’Altopiano, hanno avviato un progetto di tutela e valorizzazione culturale, che si è concretizzato con l’individuazione di 19 Ambiti di Intervento e l’istituzione di un Ecomuseo della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine. Questo genere di iniziativa ha favorito interventi di recupero, manutenzione e conservazione dei reperti bellici, rendendo fruibile gran parte di questo patrimonio culturale e ha favorito la nascita di Ecomuseo della Grande Guerra del Veneto, che comprende anche le aree delle Dolomiti Bellunesi, del Grappa e del Piave. Dal 2004 ad oggi sono stati eseguiti gran parte delle opere di tutela delle vestigia belliche, ma da un punto di vista giuridico, l’Ecomuseo della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine non esiste ancora, in quanto manca un responsabile e un atto istitutivo che ne certifichi l’esistenza. Oltre ad un problema di tipo gestionale, mancherebbe inoltre una struttura di supporto che illustri le risorse del territorio, fornendone una chiave di lettura. Tale struttura si configura come un centro di interpretazione del territorio e della Grande Guerra, con all’interno attività di accoglienza al pubblico e di approfondimento del tema bellico, una vera e propria “porta” per l’Ecomuseo. Questa mancanza è stata assunta come oggetto della sperimentazione progettuale della tesi che nasce con la volontà di comprendere le potenzialità del patrimonio storico della Grande Guerra, con lo scopo di tutelare e valorizzare sia le tracce del Conflitto, le vestigia, sia l’intero territorio che le accoglie, in quell’ottica di sviluppo urbano sostenibile, strettamente legato alle proprie risorse culturali ed artistiche. In particolare il lavoro di ricerca e approfondimento si struttura in tre parti. Nella prima parte è sviluppato un approfondimento sul concetto di valorizzazione del patrimonio culturale e nello specifico del patrimonio bellico regionale. L’importanza del legame tra il territorio e la Grande Guerra, ha dato origine ad una la normativa italiana specifica, inerente alla tutela e alla valorizzazione di tali beni, in particolare la Legge n.78 del 2001, e alle diverse iniziative di valorizzazione territoriale presenti nel Veneto e nelle regioni limitrofe, teatri di guerra, tra cui un Accordo di Programma, nel 2004, con il quale si vuole istituire l’Ecomuseo della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine. Nel capitolo successivo, si è cercato di capire quali fossero gli strumenti più consoni alla valorizzazione culturale del territorio e delle vestigia belliche, partendo da una valutazione critica della proposta per l’Ecomuseo, individuando la necessità di realizzare un centro di interpretazione come museo di nuova generazione per la conoscenza e la fruizione del patrimonio culturale bellico. Analizzando quindi una serie di casi studio di musei della memoria di ultima generazione si è cercato di apprendere le modalità più adatte alla trasmissione al pubblico della storia e del legame con il territorio, dall’allestimento museografico al rapporto tra l’architettura ed il contesto storico e ambientale. Nell’ultima parte, il terzo capitolo, le considerazioni precedenti, sono concretizzate nel progetto della struttura di accoglienza e di supporto all’Ecomuseo delle Grande Guerra, all’interno di una delle vestigia dell’Altopiano, il Forte Interrotto. Ipotizzando un intervento museale legato al territorio e alla memoria, è stata eseguita una ricerca storica sul Primo Conflitto Mondiale, per comprendere la guerra nelle sue diverse sfaccettature ed il suo rapporto fondamentale con l’Altopiano di Asiago, che successivamente è stata tradotta nel linguaggio architettonico del progetto di valorizzazione culturale del Centro di Interpretazione dell’Ecomuseo della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine.
RIVA, RAFFAELLA
ARC I - Scuola di Architettura e Società
24-apr-2012
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
File allegati
File Dimensione Formato  
2012_04_Biasiolo.pdf

accessibile in internet solo dagli utenti autorizzati

Descrizione: testo della tesi
Dimensione 11.73 MB
Formato Adobe PDF
11.73 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in POLITesi sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/54081