Lo studio intrapreso coinvolge Milano da molteplici punti di vista; quello della città che guarda se stessa, che distribuisce le funzioni necessarie alla propria vita, al suo interno e crea una rete a macro scala per il loro sfruttamento. L’altro punto di vista trattato riguarda il dialogo con le aree nelle quali queste funzioni si inseriscono (la microscala). Distinguiamo dapprima le funzioni esclusive a macro scala, quali un’università, un particolare parco,un ospedale, ecc. che servendo tutta Milano, fungono da catalizzatore in quel determinato luogo. L’altro tipo di funzioni, non meno importanti di quelle che abbiamo definito a macro scala urbana sono quelle al servizio del quartiere. ¬ Il punto di partenza della nostra ricerca è appunto il rapporto differente che s’instaura tra le funzioni particolari e il polo in cui risiedono, creando una rete che permetta di sfruttare l’intera microarea urbana, e non più solo la singola funzione di interesse. L’altra linea di lavoro è stata quella di fare in modo che il polo possa dialogare al suo interno con queste funzioni, sfruttando al massimo l’esclusività di ogni polo. L’area di progetto sulla quale abbiamo scelto di concentrare la nostra analisi è la Cerchia dei Navigli e le aree che su di essa si attestano. L’importante via d’acqua che fino al 1929 ha delimitato il centro di Milano dalla sua periferia come canale navigabile. Dopo la copertura della via d’acqua si è andata a perdere la barriera fisica più importante che aveva concentrato e obbligato le funzioni principali nelle aree intorno ai punti di attraversamento, ma l’area ha mantenuto la sua conformazione, i corsi sono rimasti le vie principali dove si concentrano queste funzioni e quello che era il canale d’acqua si è trasformato in una delle più importanti arterie cittadine. Barriera non più acqua ma automobili. L’introduzione dell’Area C e la previsione della nuova linea di metropolitana M4, prospettano una possibile diminuzione del traffico all’interno dell’area, il nostro sistema può quindi ricucire le due parti di città, interna ed esterna, divise dalla Cerchia dei Navigli e andare a connotare i nostri poli grazie al doppio sistema di collegamento di scala urbana e di bypass locale.

Bypass Milano. Sei interventi per una nuova concezione urbanistica della cerchia dei navigli

BIASION, MARTINA;GIORDANO, FILIPPO
2010/2011

Abstract

Lo studio intrapreso coinvolge Milano da molteplici punti di vista; quello della città che guarda se stessa, che distribuisce le funzioni necessarie alla propria vita, al suo interno e crea una rete a macro scala per il loro sfruttamento. L’altro punto di vista trattato riguarda il dialogo con le aree nelle quali queste funzioni si inseriscono (la microscala). Distinguiamo dapprima le funzioni esclusive a macro scala, quali un’università, un particolare parco,un ospedale, ecc. che servendo tutta Milano, fungono da catalizzatore in quel determinato luogo. L’altro tipo di funzioni, non meno importanti di quelle che abbiamo definito a macro scala urbana sono quelle al servizio del quartiere. ¬ Il punto di partenza della nostra ricerca è appunto il rapporto differente che s’instaura tra le funzioni particolari e il polo in cui risiedono, creando una rete che permetta di sfruttare l’intera microarea urbana, e non più solo la singola funzione di interesse. L’altra linea di lavoro è stata quella di fare in modo che il polo possa dialogare al suo interno con queste funzioni, sfruttando al massimo l’esclusività di ogni polo. L’area di progetto sulla quale abbiamo scelto di concentrare la nostra analisi è la Cerchia dei Navigli e le aree che su di essa si attestano. L’importante via d’acqua che fino al 1929 ha delimitato il centro di Milano dalla sua periferia come canale navigabile. Dopo la copertura della via d’acqua si è andata a perdere la barriera fisica più importante che aveva concentrato e obbligato le funzioni principali nelle aree intorno ai punti di attraversamento, ma l’area ha mantenuto la sua conformazione, i corsi sono rimasti le vie principali dove si concentrano queste funzioni e quello che era il canale d’acqua si è trasformato in una delle più importanti arterie cittadine. Barriera non più acqua ma automobili. L’introduzione dell’Area C e la previsione della nuova linea di metropolitana M4, prospettano una possibile diminuzione del traffico all’interno dell’area, il nostro sistema può quindi ricucire le due parti di città, interna ed esterna, divise dalla Cerchia dei Navigli e andare a connotare i nostri poli grazie al doppio sistema di collegamento di scala urbana e di bypass locale.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
24-apr-2012
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/54221