Tradizione è una parola che deriva dal latino tradere, che vuol dire consegnare, trasmettere. La tradizione manifatturiera italiana, che prima dell'avvento delle avanguardie storiche, rappresentava il patrimonio più alto della nostra realtà locale, è stata il punto di partenza di una ricerca legata in maniera indissolubile al tema della memoria. La tradizione artigianale italiana è stata in grado di assumere una forma particolare e del tutto personale in base a ciascuna regione geografica in cui viene tramandata. Legati al mondo del costume, i ricami, i pizzi, i merletti, rappresentano la componente femminile dell'artigianato italiano. Il lavoro delle mani delle nostre nonne rappresenta un patrimonio da riscoprire come personale e, allo stesso tempo collettivo. Arte di mente, prima che di mani, rappresenta la nostra identità perduta, che mi sono sentita in dovere di andare a comprendere per comunicare. Attingere alla tradizione non vuole essere sintomo di regressione né di anacronismo. Piuttosto è sintomo di una rivendicata libertà eclettica nell'orizzonte di quella che Friederich Nietzche definisce “inattualità”. Valorizzare il progetto con la consapevolezza di un senso di appartenenza a una storia, invita a considerare ogni avanguardia come la fase di un percorso dialettico e universale. Non un oblio nella storia ma in un rivolgersi ad essa per recuperarne e deviarne i modelli così da lavorare contro il tempo e in tal modo sul tempo reinserendoli in una storia che si legge a ritroso, parte dal processo industriale e si eleva da processo a poesia.
Memoria di filo
GATTOLA, MARINA
2010/2011
Abstract
Tradizione è una parola che deriva dal latino tradere, che vuol dire consegnare, trasmettere. La tradizione manifatturiera italiana, che prima dell'avvento delle avanguardie storiche, rappresentava il patrimonio più alto della nostra realtà locale, è stata il punto di partenza di una ricerca legata in maniera indissolubile al tema della memoria. La tradizione artigianale italiana è stata in grado di assumere una forma particolare e del tutto personale in base a ciascuna regione geografica in cui viene tramandata. Legati al mondo del costume, i ricami, i pizzi, i merletti, rappresentano la componente femminile dell'artigianato italiano. Il lavoro delle mani delle nostre nonne rappresenta un patrimonio da riscoprire come personale e, allo stesso tempo collettivo. Arte di mente, prima che di mani, rappresenta la nostra identità perduta, che mi sono sentita in dovere di andare a comprendere per comunicare. Attingere alla tradizione non vuole essere sintomo di regressione né di anacronismo. Piuttosto è sintomo di una rivendicata libertà eclettica nell'orizzonte di quella che Friederich Nietzche definisce “inattualità”. Valorizzare il progetto con la consapevolezza di un senso di appartenenza a una storia, invita a considerare ogni avanguardia come la fase di un percorso dialettico e universale. Non un oblio nella storia ma in un rivolgersi ad essa per recuperarne e deviarne i modelli così da lavorare contro il tempo e in tal modo sul tempo reinserendoli in una storia che si legge a ritroso, parte dal processo industriale e si eleva da processo a poesia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/55001