Dare una definizione univoca e dettagliata di comunicazione sociale è arduo. In maniera semplicistica, si può utilizzare questo termine per indicare tutte le forme comunicative, promosse da diversi attori, che hanno l’obiettivo di educare, sensibilizzare, informare, fare appello alla solidarietà del pubblico su tematiche sociali di interesse collettivo. Quello che è evidente è la sua importanza all’interno della società, per migliorare la convivenza e il rispetto tra gli uomini e tutto ciò che ci circonda. I dati però dimostrano che generalmente la comunicazione sociale, come è comunemente concepita su modello di quella commerciale, fatica a fare breccia nel pubblico e si dimostra spesso fallimentare. Il problema è che la maggior parte di esse utilizzano un modello costruttivo sbagliato: sono infatti pensate come una trasmissione di messaggi da un emittente a un destinatario, sul modello della retorica persuasiva che non prevede una risposta del destinatario ma lo considera uno spettatore passivo, un bersaglio da colpire anziché un soggetto con cui parlare. La comunicazione invece è innanzitutto dialogica e quella sociale in particolare, non avendo una merce da commercializzare ma dei valori e delle idee da condividere che richiedono una forte introspezione e un confronto con l’altro, non può che avere un carattere dialogico. L’obiettivo di questa tesi è tentare di dare risposta a queste criticità utilizzando il gioco come chiave di lettura, in quanto condividendo una struttura comune, gioco e dialogicità possono essere visti come lo stesso fenomeno manifestato in modo differente. Il gioco non solo può fornire modelli e metafore per comprendere le diverse forme di interazione e interpretazione di tutto ciò che avviene tra e con persone e cose, ma permette di scorgere nelle sue diverse forme, degli aspetti semiotici simili a quelli che troviamo nelle forme di comunicazione, permettendoci un’analisi più semplice dei diversi fenomeni, per poter fare successivamente una riflessione sul rapporto con la comunicazione sociale e i suoi obiettivi e quindi riutilizzare questi modelli per creare delle forme di comunicazione più efficienti.

Il gioco come modello di comunicazione. Uno studio sulla dialogicità e la complessità nella comunicazione sociale

TATTI, EMANUELA
2010/2011

Abstract

Dare una definizione univoca e dettagliata di comunicazione sociale è arduo. In maniera semplicistica, si può utilizzare questo termine per indicare tutte le forme comunicative, promosse da diversi attori, che hanno l’obiettivo di educare, sensibilizzare, informare, fare appello alla solidarietà del pubblico su tematiche sociali di interesse collettivo. Quello che è evidente è la sua importanza all’interno della società, per migliorare la convivenza e il rispetto tra gli uomini e tutto ciò che ci circonda. I dati però dimostrano che generalmente la comunicazione sociale, come è comunemente concepita su modello di quella commerciale, fatica a fare breccia nel pubblico e si dimostra spesso fallimentare. Il problema è che la maggior parte di esse utilizzano un modello costruttivo sbagliato: sono infatti pensate come una trasmissione di messaggi da un emittente a un destinatario, sul modello della retorica persuasiva che non prevede una risposta del destinatario ma lo considera uno spettatore passivo, un bersaglio da colpire anziché un soggetto con cui parlare. La comunicazione invece è innanzitutto dialogica e quella sociale in particolare, non avendo una merce da commercializzare ma dei valori e delle idee da condividere che richiedono una forte introspezione e un confronto con l’altro, non può che avere un carattere dialogico. L’obiettivo di questa tesi è tentare di dare risposta a queste criticità utilizzando il gioco come chiave di lettura, in quanto condividendo una struttura comune, gioco e dialogicità possono essere visti come lo stesso fenomeno manifestato in modo differente. Il gioco non solo può fornire modelli e metafore per comprendere le diverse forme di interazione e interpretazione di tutto ciò che avviene tra e con persone e cose, ma permette di scorgere nelle sue diverse forme, degli aspetti semiotici simili a quelli che troviamo nelle forme di comunicazione, permettendoci un’analisi più semplice dei diversi fenomeni, per poter fare successivamente una riflessione sul rapporto con la comunicazione sociale e i suoi obiettivi e quindi riutilizzare questi modelli per creare delle forme di comunicazione più efficienti.
ARC III - Scuola del Design
24-apr-2012
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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