La nostra tesi affronta un tema al momento particolarmente sentito: partendo dal brief lanciato durante il Laboratorio di Sintesi Finale, abbiamo deciso di proseguire l’approfondimento del nostro progetto e di presentarlo infine alla commissione di laurea. L’argomento è quello della gestione dell’emergenza abitativa in situazioni precarie come quelle successive ad un terremoto, dove centinaia se non migliaia di persone si ritrovano improvvisamente senza un tetto. L’analisi è cominciata dall’esempio più vicino e grave alla scrittura della nostra tesi, ossia il terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009. Da qui abbiamo elencato i punti critici di partenza per lo sviluppo di un’idea innovativa, la quale dovesse tenere conto necessariamente dell’ambiente italiano, con il nostro paesaggio, linee e forme familiari. Inoltre, si è lavorato per una diminuzione del tempo di montaggio, cercare una nuova connessione tra i moduli abitativi e un corretto rapporto fra le zone della casa. Facilità ed economicità produttiva (sempre tenendo bene a mente l’anima industriale di produzioni prefabbricate) e di trasporto (con misure finali che non compromettessero il trasferimento in loco) e un’indipendenza energetica per quanto fosse possibile. Ed è così che è nata l’idea di Livin Box: “Movimento” (della gente dalle case precedenti, nel montaggio, nella composizione del modulo abitativo, nelle soluzioni degli interni) è la parola chiave che porta alla comprensione di tutte le scelte progettuali. Lo studio è proseguito con contatto, da parte di Marco, di aziende produttrici di elementi prefabbricati, per una più precisa costruzione di Livin Box; Maria Eugenia ha analizzato le situazioni abitative attuali a livello di masterplan ed ha così proposto idee aggregative di Livin box secondo uno schema ripetibile con una matrice quadrata. Erika ha preso contatto con gli abitanti degli attuali M.A.P. e, attraverso questionari, ha progettato gli interni, tenendo come primo requisito quello di soddisfare i bisogni degli abitanti. Così abbiamo portato a compimento il progetto in tre scale diverse. La speranza è di contribuire alle emergenze future con la nostra idea abitativa di Livin Box.
Livin-Box : sviluppo di un modulo abitativo provvisorio per situazioni di emergenza
BERTOLINI, ERIKA
2011/2012
Abstract
La nostra tesi affronta un tema al momento particolarmente sentito: partendo dal brief lanciato durante il Laboratorio di Sintesi Finale, abbiamo deciso di proseguire l’approfondimento del nostro progetto e di presentarlo infine alla commissione di laurea. L’argomento è quello della gestione dell’emergenza abitativa in situazioni precarie come quelle successive ad un terremoto, dove centinaia se non migliaia di persone si ritrovano improvvisamente senza un tetto. L’analisi è cominciata dall’esempio più vicino e grave alla scrittura della nostra tesi, ossia il terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009. Da qui abbiamo elencato i punti critici di partenza per lo sviluppo di un’idea innovativa, la quale dovesse tenere conto necessariamente dell’ambiente italiano, con il nostro paesaggio, linee e forme familiari. Inoltre, si è lavorato per una diminuzione del tempo di montaggio, cercare una nuova connessione tra i moduli abitativi e un corretto rapporto fra le zone della casa. Facilità ed economicità produttiva (sempre tenendo bene a mente l’anima industriale di produzioni prefabbricate) e di trasporto (con misure finali che non compromettessero il trasferimento in loco) e un’indipendenza energetica per quanto fosse possibile. Ed è così che è nata l’idea di Livin Box: “Movimento” (della gente dalle case precedenti, nel montaggio, nella composizione del modulo abitativo, nelle soluzioni degli interni) è la parola chiave che porta alla comprensione di tutte le scelte progettuali. Lo studio è proseguito con contatto, da parte di Marco, di aziende produttrici di elementi prefabbricati, per una più precisa costruzione di Livin Box; Maria Eugenia ha analizzato le situazioni abitative attuali a livello di masterplan ed ha così proposto idee aggregative di Livin box secondo uno schema ripetibile con una matrice quadrata. Erika ha preso contatto con gli abitanti degli attuali M.A.P. e, attraverso questionari, ha progettato gli interni, tenendo come primo requisito quello di soddisfare i bisogni degli abitanti. Così abbiamo portato a compimento il progetto in tre scale diverse. La speranza è di contribuire alle emergenze future con la nostra idea abitativa di Livin Box.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/55461