Questa ricerca vuole essere un’analisi approfondita sul concetto di soglia, segno che marca e delimita lo spazio, suggerendo all’individuo specifi che logiche comportamentali e spaziali da adottare. Elemento architettonico, da sempre legato alla domesticità ed alla cultura dell’abitare, la soglia rappresenta la componente primaria che separa la dimensione interna da quella esterna, la sfera privata da quella pubblica. Essa è etimologicamente riconducibile a molteplici signifi cati, sia fi sici che simbolici, tali da conferirle quella valenza magico - esoterica che da sempre affascina l’essere umano che l’ attraversa. La soglia implica sempre una scelta: restare nel proprio “stato di quiete”, del quale si è pienamente consapevoli, o andare oltre, scegliere di vivere un’esperienza al limite, passando ad uno “stato transitorio”, mutevole e continuamente soggetto ad oscillazioni. L’ambiguità semantica che caratterizza questo passaggio va oltre la percezione visiva ed architettonica, infl uenzando anche la sfera delle sensazioni. Varcare la soglia, infatti, comporta un certo spaesamento nell’individuo che vi passa attraverso. L’obiettivo di questa ricerca è quindi quello di rileggere il concetto di soglia servendosi dell’ausilio dello strumento cinematografi co, in grado di fornire svariate interpretazioni di questo ‘luogo liminare’. Il cinema, in quanto arte della creazione di nuovi mondi e spazi, è strettamente connesso alle discipline dell’Architettura e del Design; esso, grazie alle sue abilità reinterpretative e visionarie, funge da soglia vera e propria, introducendo lo spettatore in una dimensione diversa da quella reale. Servendosi della macchina da presa come elemento percettivo, verranno esplorate soglie fi siche - che permettono di accedere o essere introdotti in uno spazio - e soglie simboliche - legate alla dimensione onirica ed alle capacità interpretative della mente umana.

Attraversare la soglia. Percepire l’essenza dello spazio liminare attraverso lo strumento cinematografico

LUISI, ALESSANDRA
2010/2011

Abstract

Questa ricerca vuole essere un’analisi approfondita sul concetto di soglia, segno che marca e delimita lo spazio, suggerendo all’individuo specifi che logiche comportamentali e spaziali da adottare. Elemento architettonico, da sempre legato alla domesticità ed alla cultura dell’abitare, la soglia rappresenta la componente primaria che separa la dimensione interna da quella esterna, la sfera privata da quella pubblica. Essa è etimologicamente riconducibile a molteplici signifi cati, sia fi sici che simbolici, tali da conferirle quella valenza magico - esoterica che da sempre affascina l’essere umano che l’ attraversa. La soglia implica sempre una scelta: restare nel proprio “stato di quiete”, del quale si è pienamente consapevoli, o andare oltre, scegliere di vivere un’esperienza al limite, passando ad uno “stato transitorio”, mutevole e continuamente soggetto ad oscillazioni. L’ambiguità semantica che caratterizza questo passaggio va oltre la percezione visiva ed architettonica, infl uenzando anche la sfera delle sensazioni. Varcare la soglia, infatti, comporta un certo spaesamento nell’individuo che vi passa attraverso. L’obiettivo di questa ricerca è quindi quello di rileggere il concetto di soglia servendosi dell’ausilio dello strumento cinematografi co, in grado di fornire svariate interpretazioni di questo ‘luogo liminare’. Il cinema, in quanto arte della creazione di nuovi mondi e spazi, è strettamente connesso alle discipline dell’Architettura e del Design; esso, grazie alle sue abilità reinterpretative e visionarie, funge da soglia vera e propria, introducendo lo spettatore in una dimensione diversa da quella reale. Servendosi della macchina da presa come elemento percettivo, verranno esplorate soglie fi siche - che permettono di accedere o essere introdotti in uno spazio - e soglie simboliche - legate alla dimensione onirica ed alle capacità interpretative della mente umana.
ARC III - Scuola del Design
24-apr-2012
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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