Il polo urbano milanese della Bicocca, del cui progetto si parla dal 1985, è stato scenario di una delle più importanti trasformazioni urbane cittadine sia in termini di estensione ché di velocità realizzative: nonostante infatti esistano ancora alcune aree non costruite o comunque in cantiere, è innegabile che le parti oggi occupate, abitate e vissute, contribuiscano a dare all’intera area il suo profilo definitivo. Nonostante a mio avviso l’obiettivo principale del progetto, ovvero il portare urbanità là dove non c’era, sia stato conseguito solamente in parte, è indiscutibile il fatto che ora, in un’area esclusivamente industriale fino agli anni ’80, si muovano, seppure in modo limitato ed ancora a fatica, studenti, professionisti, operai e cittadini di Milano che vivono la zona. Il progetto argomento di questa Tesi si sviluppa nella parte nord della Bicocca, negli ultimi due lotti non ancora edificati all’interno del tessuto di Gregotti, ed occupa complessivamente un’area di circa 75000mq. Innanzitutto, sfruttando la posizione in cui è stato progettato, l’intervento vuole proporsi non solo come completamento della più vasta pianificazione gregottiana della Bicocca, ma anche come “porta” della città attraverso la quale, giungendo da nord, si accede all’area. L’idea della porta non è solamente concettuale: nelle volumetrie che si sono sviluppate si è voluto segnare questo ingresso con un simbolo vero e proprio, lo Spin-off, che con i suoi quattro esoscheletri cilindrici che svettano parallelamente all’asse principale di scorrimento, si propone proprio come nuovo emblema dell’area. Inoltre, il concetto di porta d’accesso viene ripreso anche da un altro elemento essenziale della composizione: la passerella che collega lo scalo Greco con l’Università e che taglia con violenza l’asse stradale, creando il “portale”. Altro scopo del progetto, meno formale ma più urbanistico, è quello di volere perseguire l’originale obiettivo del progetto di Gregotti: recuperare una zona tradizionalmente industriale ed integrarla nella città. Non quindi un’area-dormitorio che si sviluppa in una zona decentrata rispetto al centro, ma una parte della città stessa con una vita propria. Ecco quindi che sin dall’inizio ci si è prefissati il mix funzionale, in modo che la zona potesse essere sempre popolata: di giorno con gli uffici, il piccolo commercio, l’asilo e le attività unversitarie, di sera con le residenze e le attività di supporto a queste, come il centro civico. 9 INTERVENTO MIX USED NELL’AREA BICOCCA DI MILANO Relatore: Prof. Arch. G. Perotta Correlatore: Prof. Arch. L. Zambelli Laureando: Ing. Michele Levati 752660 Il collegamento con Milano non è solo concettuale: la passerella precedentemente citata non è soltanto un forte oggetto architettonico, ma un significativo collegamento che unisce la Bicocca, tutt’oggi tristemente isolata dalla rete metropolitana cittadina, con lo scalo Greco, ed in particolare con l’Università, proprio come se Milano le tendesse la mano.

Intervento mix used nell'area Bicocca di Milano

LEVATI, MICHELE
2011/2012

Abstract

Il polo urbano milanese della Bicocca, del cui progetto si parla dal 1985, è stato scenario di una delle più importanti trasformazioni urbane cittadine sia in termini di estensione ché di velocità realizzative: nonostante infatti esistano ancora alcune aree non costruite o comunque in cantiere, è innegabile che le parti oggi occupate, abitate e vissute, contribuiscano a dare all’intera area il suo profilo definitivo. Nonostante a mio avviso l’obiettivo principale del progetto, ovvero il portare urbanità là dove non c’era, sia stato conseguito solamente in parte, è indiscutibile il fatto che ora, in un’area esclusivamente industriale fino agli anni ’80, si muovano, seppure in modo limitato ed ancora a fatica, studenti, professionisti, operai e cittadini di Milano che vivono la zona. Il progetto argomento di questa Tesi si sviluppa nella parte nord della Bicocca, negli ultimi due lotti non ancora edificati all’interno del tessuto di Gregotti, ed occupa complessivamente un’area di circa 75000mq. Innanzitutto, sfruttando la posizione in cui è stato progettato, l’intervento vuole proporsi non solo come completamento della più vasta pianificazione gregottiana della Bicocca, ma anche come “porta” della città attraverso la quale, giungendo da nord, si accede all’area. L’idea della porta non è solamente concettuale: nelle volumetrie che si sono sviluppate si è voluto segnare questo ingresso con un simbolo vero e proprio, lo Spin-off, che con i suoi quattro esoscheletri cilindrici che svettano parallelamente all’asse principale di scorrimento, si propone proprio come nuovo emblema dell’area. Inoltre, il concetto di porta d’accesso viene ripreso anche da un altro elemento essenziale della composizione: la passerella che collega lo scalo Greco con l’Università e che taglia con violenza l’asse stradale, creando il “portale”. Altro scopo del progetto, meno formale ma più urbanistico, è quello di volere perseguire l’originale obiettivo del progetto di Gregotti: recuperare una zona tradizionalmente industriale ed integrarla nella città. Non quindi un’area-dormitorio che si sviluppa in una zona decentrata rispetto al centro, ma una parte della città stessa con una vita propria. Ecco quindi che sin dall’inizio ci si è prefissati il mix funzionale, in modo che la zona potesse essere sempre popolata: di giorno con gli uffici, il piccolo commercio, l’asilo e le attività unversitarie, di sera con le residenze e le attività di supporto a queste, come il centro civico. 9 INTERVENTO MIX USED NELL’AREA BICOCCA DI MILANO Relatore: Prof. Arch. G. Perotta Correlatore: Prof. Arch. L. Zambelli Laureando: Ing. Michele Levati 752660 Il collegamento con Milano non è solo concettuale: la passerella precedentemente citata non è soltanto un forte oggetto architettonico, ma un significativo collegamento che unisce la Bicocca, tutt’oggi tristemente isolata dalla rete metropolitana cittadina, con lo scalo Greco, ed in particolare con l’Università, proprio come se Milano le tendesse la mano.
ZAMBELLI, LUCA
ARC II - Scuola di Architettura Civile
23-apr-2012
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/56521