L’esigenza di recuperare le aree degradate e pianificare un corretto sviluppo del tempo libero senza danneggiare l’ambiente, fa delle attività estrattive dismesse allo stesso tempo un problema e un’opportunità. Questa Tesi vuole essere un tentativo per riqualificare l’area della ex-cava Airoldi di Magenta per farne un parco urbano accessibile a tutti come da indicazioni del PGT. Rispetto al PGT però, si vuole proporre una ipotesi alternativa alla localizzazione dell’ambito di intervento. Soluzione che si ritiene più contestualizzata all’interno dell’area. il pensiero ispiratore è l’integrazione dell’uomo e delle sue attività con la natura. La connessione delle parti al tutto in una sinergia di elementi: parti di una realtà che concorrono a formare l’insieme. Integrazione e connessione risultano essere le parole chiavi del lavoro svolto. dopo l’analisi dello stato di fatto e del territorio, individuati i punti critici, di forza e le potenzialità dell’area, sono stati impostati gli obiettivi dai quali è iniziata una ricerca sulle possibili funzioni da destinare all’area per la sua rivalutazione. A questo proposito è stata condotta una osservazione di esempi su ognuno dei tre temi individuati: l’waterfront, i circoli di canottaggio e il verde pensile. Verificata la fattibilità delle intuizioni, anche sulla scorta delle indicazioni di carattere generale circa il ripristino delle cave, si è passato alla definizione del progetto vero e proprio. Il cuore del progetto non si configura unicamente come uno spazio autonomo ma acquista valore proprio in quanto si comporta da “link” fisico principalmente tra l’edificio, il bacino d’acqua e il parco. L’elemento principale che lega tutti i fattori in gioco è la copertura dell’edificio che va oltre all’assolvimento del suo compito tradizionale e diventa al tempo stesso ingresso, piazza, giardino e prolungamento del parco. Con questa Tesi si crede di aver raggiunto gli obiettivi nella consapevolezza, che i concetti espressi sull’integrazione e la connessione delle parti come ricucitura del territorio siano portatori di molteplici applicazioni e varianti e che la discussione sul tema del recupero delle cave non possa considerarsi conclusa.

Ex cava Airoldi di Magenta. Ipotesi progettuale per il recupero e la valorizzazione funzionale della ex cava

CASTIGLIONI, ALESSANDRA
2010/2011

Abstract

L’esigenza di recuperare le aree degradate e pianificare un corretto sviluppo del tempo libero senza danneggiare l’ambiente, fa delle attività estrattive dismesse allo stesso tempo un problema e un’opportunità. Questa Tesi vuole essere un tentativo per riqualificare l’area della ex-cava Airoldi di Magenta per farne un parco urbano accessibile a tutti come da indicazioni del PGT. Rispetto al PGT però, si vuole proporre una ipotesi alternativa alla localizzazione dell’ambito di intervento. Soluzione che si ritiene più contestualizzata all’interno dell’area. il pensiero ispiratore è l’integrazione dell’uomo e delle sue attività con la natura. La connessione delle parti al tutto in una sinergia di elementi: parti di una realtà che concorrono a formare l’insieme. Integrazione e connessione risultano essere le parole chiavi del lavoro svolto. dopo l’analisi dello stato di fatto e del territorio, individuati i punti critici, di forza e le potenzialità dell’area, sono stati impostati gli obiettivi dai quali è iniziata una ricerca sulle possibili funzioni da destinare all’area per la sua rivalutazione. A questo proposito è stata condotta una osservazione di esempi su ognuno dei tre temi individuati: l’waterfront, i circoli di canottaggio e il verde pensile. Verificata la fattibilità delle intuizioni, anche sulla scorta delle indicazioni di carattere generale circa il ripristino delle cave, si è passato alla definizione del progetto vero e proprio. Il cuore del progetto non si configura unicamente come uno spazio autonomo ma acquista valore proprio in quanto si comporta da “link” fisico principalmente tra l’edificio, il bacino d’acqua e il parco. L’elemento principale che lega tutti i fattori in gioco è la copertura dell’edificio che va oltre all’assolvimento del suo compito tradizionale e diventa al tempo stesso ingresso, piazza, giardino e prolungamento del parco. Con questa Tesi si crede di aver raggiunto gli obiettivi nella consapevolezza, che i concetti espressi sull’integrazione e la connessione delle parti come ricucitura del territorio siano portatori di molteplici applicazioni e varianti e che la discussione sul tema del recupero delle cave non possa considerarsi conclusa.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
24-apr-2012
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/56602