Attraverso l’ideazione e l’applicazione di un metodo basato sulle tecniche dell’Image Based Modelling si propone la ricostruzione tridimensionale di un progetto di Yakov Chernikov, architetto costruttivista russo, presentato in occasione del Concorso Internazionale di Architettura per il monumento/faro a Cristoforo Colombo, a Santo Domingo nel 1929. Il metodo proposto supplisce alla mancanza di due punti di vista, indispensabili per il metodo fotogrammetrico classico, affiancando all’unica vista prospettica disponibile una serie di assunzioni relative alle caratteristiche del progetto: dalle relazione tra i vari volumi, alla conoscenza delle dimensioni effettive del manufatto e desunte dalle consuetudini progettuali dell’autore. Il risultato del lavoro di ricostruzione consente di restituire un modello non soltanto congruente con la vista originale, ma architettonicamente coerente nella sua plasticità, restituita attraverso altre viste, tra cui una rappresentazione tramite anaglifo e attraverso un modello stereolitografico. Il metodo proposto è riproponibile nei suoi cardini essenziali per la ricostruzione di progetti di cui – similmente a quello in oggetto – si possieda una sola vista prospettica.
Sguardo prospettico, sguardo interpretativo. Ipotesi di ricostruzione del progetto di Yakov Chernikov per il monumento faro dedicato a Cristoforo Colombo, Santo Domingo, 1929
BASSINI, LUCA;RUSCONI, CHIARA
2010/2011
Abstract
Attraverso l’ideazione e l’applicazione di un metodo basato sulle tecniche dell’Image Based Modelling si propone la ricostruzione tridimensionale di un progetto di Yakov Chernikov, architetto costruttivista russo, presentato in occasione del Concorso Internazionale di Architettura per il monumento/faro a Cristoforo Colombo, a Santo Domingo nel 1929. Il metodo proposto supplisce alla mancanza di due punti di vista, indispensabili per il metodo fotogrammetrico classico, affiancando all’unica vista prospettica disponibile una serie di assunzioni relative alle caratteristiche del progetto: dalle relazione tra i vari volumi, alla conoscenza delle dimensioni effettive del manufatto e desunte dalle consuetudini progettuali dell’autore. Il risultato del lavoro di ricostruzione consente di restituire un modello non soltanto congruente con la vista originale, ma architettonicamente coerente nella sua plasticità, restituita attraverso altre viste, tra cui una rappresentazione tramite anaglifo e attraverso un modello stereolitografico. Il metodo proposto è riproponibile nei suoi cardini essenziali per la ricostruzione di progetti di cui – similmente a quello in oggetto – si possieda una sola vista prospettica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/56604