“La vecchia contesa tra artisti e fotografi per decidere se la fotografia è un'arte, è un falso problema. Non si stratta di sostituire la pittura con la fotografia, ma di chiarire i rapporti tra la fotografia e la pittura d'oggi, e di mostrare che lo sviluppo di mezzi tecnici, nati dalla rivoluzione industriale, ha contribuito materialmente alla genesi di forme nuove nella creazione visiva”. (Moholy – Nagy, 1925) Questa affermazione - contenuta nel testo fondamentale per la storia e la critica della fotografia Malerei, Photographie, Film del 1925 - ha precorso i tempi e deciso, con straordinaria lungimiranza, quello che sarebbe diventato il dibattito moderno sulla fotografia. La fotografia ha rappresentato, e ancor oggi rappresenta, una delle forme più interessanti di rappresentazione dello spazio abitato: a partire dalla fotografia artistica, fino ad arrivare alle immagini da satellite, il mezzo fotografico ha costruito uno sguardo sul mondo che ha influenzato i modelli visivi e percettivi nell'epoca della riproducibilità tecnica. “Da quando esiste la fotografia guardiamo il mondo in un altro modo” (Moholy – Nagy, 1925): essa ha caratterizzato il nostro tempo e ha portato, attraverso la mediazione tra scienza, tecnica e arte, alla costituzione di una nuova grammatica della visione a cui è inevitabile sottrarsi. Questo lavoro di tesi indaga la fotografia come mezzo di rappresentazione dell'architettura, partendo dagli albori dell'invenzione del nuovo mezzo nel 1826, fino ad arrivare ad oggi, e sottolineando come la fotografia si differenzi dalle altre forme di rappresentazione dell'architettura , in quanto - a differenza delle altre forme di rappresentazione - in fotografia il fattore interpretativo personale è ineluttabile. Nel corso del suo secolo e mezzo di vita, la diatriba tra fotografia documentaria e fotografia artistica è sempre stata aperta e ha portato alla nascita di movimenti ed avanguardie. Documento o interpretazione? Il dibattito è ancora attuale e più acceso che mai soprattutto alla luce delle nuove possibilità offerte dall'avvento del digitale. Tra documento e interpretazione, nel lavoro dei fotografi d'architettura contemporanei prevale oggi la categoria del racconto.

La rappresentazione fotografica del manufatto architettonico : documento, interpretazione, racconto

UGOLOTTI, SARA FRANCESCA
2010/2011

Abstract

“La vecchia contesa tra artisti e fotografi per decidere se la fotografia è un'arte, è un falso problema. Non si stratta di sostituire la pittura con la fotografia, ma di chiarire i rapporti tra la fotografia e la pittura d'oggi, e di mostrare che lo sviluppo di mezzi tecnici, nati dalla rivoluzione industriale, ha contribuito materialmente alla genesi di forme nuove nella creazione visiva”. (Moholy – Nagy, 1925) Questa affermazione - contenuta nel testo fondamentale per la storia e la critica della fotografia Malerei, Photographie, Film del 1925 - ha precorso i tempi e deciso, con straordinaria lungimiranza, quello che sarebbe diventato il dibattito moderno sulla fotografia. La fotografia ha rappresentato, e ancor oggi rappresenta, una delle forme più interessanti di rappresentazione dello spazio abitato: a partire dalla fotografia artistica, fino ad arrivare alle immagini da satellite, il mezzo fotografico ha costruito uno sguardo sul mondo che ha influenzato i modelli visivi e percettivi nell'epoca della riproducibilità tecnica. “Da quando esiste la fotografia guardiamo il mondo in un altro modo” (Moholy – Nagy, 1925): essa ha caratterizzato il nostro tempo e ha portato, attraverso la mediazione tra scienza, tecnica e arte, alla costituzione di una nuova grammatica della visione a cui è inevitabile sottrarsi. Questo lavoro di tesi indaga la fotografia come mezzo di rappresentazione dell'architettura, partendo dagli albori dell'invenzione del nuovo mezzo nel 1826, fino ad arrivare ad oggi, e sottolineando come la fotografia si differenzi dalle altre forme di rappresentazione dell'architettura , in quanto - a differenza delle altre forme di rappresentazione - in fotografia il fattore interpretativo personale è ineluttabile. Nel corso del suo secolo e mezzo di vita, la diatriba tra fotografia documentaria e fotografia artistica è sempre stata aperta e ha portato alla nascita di movimenti ed avanguardie. Documento o interpretazione? Il dibattito è ancora attuale e più acceso che mai soprattutto alla luce delle nuove possibilità offerte dall'avvento del digitale. Tra documento e interpretazione, nel lavoro dei fotografi d'architettura contemporanei prevale oggi la categoria del racconto.
PAPI, DANIELE GIOVANNI
ARC I - Scuola di Architettura e Società
24-apr-2012
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/56623