In recent years a new paradigm has emerged on the Web, characterized by the massive participation of users in the production of content. The results present the typical advantages of a bottom up process: information tends to cover the most various topics, keeping up to date and reflecting the point of view of the users, giving prominence to the most popular ideas but representing also the long tail of diverse views. On the downside, social Web applications suffer for a lack of organization; the absence of a single coherent point of view, in conjunction with scarcely structured content, makes it harder to retrieve and organize information. The Semantic Web offers standards and tools for the representation of knowledge in structured format, but most online communities appear as still far and sometimes reluctant to the adoption of these solutions, which can hardly deal with the simple and quick interfaces that characterize Web 2.0 applications, and with the messy heterogeneous data created by many different-minded users. This work presents an investigation on how the new bottom up paradigm based on the participation of large masses of users on the Web can deal with production and organization of knowledge on a large scale. Starting from the observation of emerging dynamics, mechanisms and conventions adopted by online communities to manage content, this thesis offers an insight into the main challenges raised by the huge amount of heterogeneous data created by users on the social Web, focusing on three of its pillars: microblogging, social tagging and wikis. A variety of approaches, ranging from information retrieval and social network analysis to Semantic Web technologies, are leveraged to shed light on interaction patterns which characterize content production in these systems, to assess their value as sources of structured knowledge, and to propose solutions which can improve current applications.

In questi anni stiamo assistendo all'affermarsi nel Web di un nuovo paradigma, basato sulla partecipazione massiva degli utenti alla produzione di contenuti. I risultati presentano i tipici vantaggi di un processo bottom-up: i contenuti tendono a coprire gli argomenti più vari, a restare sempre aggiornati e a riflettere il punto di vista degli utenti, mettendo in risalto le idee più diffuse ma rappresentando anche la lunga coda di punti di vista diversi. Dall'altra parte, le applicazioni del social Web soffrono di una mancanza di organizzazione; l'assenza di un unico punto di vista coerente, insieme alla mancanza di informazione strutturata, rende più difficile l'organizzazione e la ricerca dei contenuti. Il Semantic Web offre standard e strumenti per la rappresentazione della conoscenza in formato strutturato, ma le comunità online sono per lo più ancora lontane e spesso riluttanti all'adozione di queste soluzioni, che appaiono inadatte alle interfacce estremamente semplici che caratterizzano il cosiddetto Web 2.0, e alla quantità di dati eterogenei e disordinati creati dagli utenti. La domanda che sta alla base di questo lavoro è come il nuovo paradigma bottom-up basato sulla partecipazione massiva degli utenti in rete può conciliarsi con l'organizzazione della conoscenza su vasta scala. Partendo dall'osservazione delle dinamiche emergenti, dei meccanismi e delle convenzioni adottati dalle comunità online per organizzare i contenuti, questa tesi offre una panoramica sulle principali sfide legate alla produzione collettiva di conoscenza nel social Web, concentradosi su tre dei suoi pilastri: il microblogging, i sistemi a tag e i wiki. Diversi approcci, dall'information retrieval e la social network analysis alle tecnologie del Web semantico, sono utilizzati per studiare modelli di interazione che caratterizzano questi sistemi e proporre soluzioni per migliorare le applicazioni attuali.

Social production of knowledge by online communities

LANIADO, DAVID

Abstract

In recent years a new paradigm has emerged on the Web, characterized by the massive participation of users in the production of content. The results present the typical advantages of a bottom up process: information tends to cover the most various topics, keeping up to date and reflecting the point of view of the users, giving prominence to the most popular ideas but representing also the long tail of diverse views. On the downside, social Web applications suffer for a lack of organization; the absence of a single coherent point of view, in conjunction with scarcely structured content, makes it harder to retrieve and organize information. The Semantic Web offers standards and tools for the representation of knowledge in structured format, but most online communities appear as still far and sometimes reluctant to the adoption of these solutions, which can hardly deal with the simple and quick interfaces that characterize Web 2.0 applications, and with the messy heterogeneous data created by many different-minded users. This work presents an investigation on how the new bottom up paradigm based on the participation of large masses of users on the Web can deal with production and organization of knowledge on a large scale. Starting from the observation of emerging dynamics, mechanisms and conventions adopted by online communities to manage content, this thesis offers an insight into the main challenges raised by the huge amount of heterogeneous data created by users on the social Web, focusing on three of its pillars: microblogging, social tagging and wikis. A variety of approaches, ranging from information retrieval and social network analysis to Semantic Web technologies, are leveraged to shed light on interaction patterns which characterize content production in these systems, to assess their value as sources of structured knowledge, and to propose solutions which can improve current applications.
COLOMBETTI, MARCO
FIORINI, CARLO ETTORE
TANCA, LETIZIA
5-mar-2012
In questi anni stiamo assistendo all'affermarsi nel Web di un nuovo paradigma, basato sulla partecipazione massiva degli utenti alla produzione di contenuti. I risultati presentano i tipici vantaggi di un processo bottom-up: i contenuti tendono a coprire gli argomenti più vari, a restare sempre aggiornati e a riflettere il punto di vista degli utenti, mettendo in risalto le idee più diffuse ma rappresentando anche la lunga coda di punti di vista diversi. Dall'altra parte, le applicazioni del social Web soffrono di una mancanza di organizzazione; l'assenza di un unico punto di vista coerente, insieme alla mancanza di informazione strutturata, rende più difficile l'organizzazione e la ricerca dei contenuti. Il Semantic Web offre standard e strumenti per la rappresentazione della conoscenza in formato strutturato, ma le comunità online sono per lo più ancora lontane e spesso riluttanti all'adozione di queste soluzioni, che appaiono inadatte alle interfacce estremamente semplici che caratterizzano il cosiddetto Web 2.0, e alla quantità di dati eterogenei e disordinati creati dagli utenti. La domanda che sta alla base di questo lavoro è come il nuovo paradigma bottom-up basato sulla partecipazione massiva degli utenti in rete può conciliarsi con l'organizzazione della conoscenza su vasta scala. Partendo dall'osservazione delle dinamiche emergenti, dei meccanismi e delle convenzioni adottati dalle comunità online per organizzare i contenuti, questa tesi offre una panoramica sulle principali sfide legate alla produzione collettiva di conoscenza nel social Web, concentradosi su tre dei suoi pilastri: il microblogging, i sistemi a tag e i wiki. Diversi approcci, dall'information retrieval e la social network analysis alle tecnologie del Web semantico, sono utilizzati per studiare modelli di interazione che caratterizzano questi sistemi e proporre soluzioni per migliorare le applicazioni attuali.
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