The starting point of the research comes from observing what contemporary mobility is now creating within the urban scenarios, continuous spaces of exchange, shifting the philosophical and built-environment discourses from the fixed spaces of staying to a new perspective regarding the spaces of transition - the spaces of change, reuse, interpretation. The theoretical and critical background of the research focuses on the one hand on the analysis of the trans-disciplinal identity of Interior Design as a discipline able to cover the different fields of the project for spaces, with specific attention to the approach of Space / Spatial Design. And, on the other hand, on the gradual emergence of new categories of spaces, referring in particular on those uncertain and intermediate spaces generated by taking pert or not to the contemporary urban system, the in-between urban spaces. Two aspects supporting each other and highlighting the ability to define different contexts in which to act according to new logics taking into account the rapid change of places and the complexity of values that constitute them. Starting from Interior Design values the research builds an exploratory / interpretive path that wants to propose Spatial Design logics for in-between urban spaces. > SPACE/SPATIAL DESIGN: design activity for the design of spaces (interior/exterior) and its related tools/equipments system, for the widespread inhabited urban realities of the third millennium, through innovative environmental relational and logical configuration strategies - progressive and regressive, even systemic. (Piccinno, 2008) > IN-BETWEEN urban spaces: intermediate and uncertain spaces with strong physical or relational or temporal values of connection/disconnection with the nearby, in which there is potential to activate new dynamics/relations capable to generate spatial quality with the surroundings. The contemporary urban field underlines the existence of a new typology of public domain, different form the past agora of public life, where strong dynamics and event-like experience take place together with new interpretations and meanings of spaces. This involves a departure from the notion of technical functionality of spaces to that of a dynamic semantic system of liminal places, getting closer to the concept of cultural geography of travel (Hajer, Reijndorp, 2001) by which there is potential for the in-between urban spaces to become new meaningful places and hence new types of public domain. This interpretation of spaces leans on a notion of performative environment focusing on what a building or a place actually does rather what is said to be. The research wants to investigate how Spatial Design, in relation with theoretical and practical inputs generated by bordering disciplines, could find in that type of domain a new ground where to operate in terms of relational innovation within the urban spaces, by using it's non invasive skill to affect the context, it's adaptability and reversibility to the ever-changing needs as a key point feature to keep the pace with the modern urban metabolism. By means of Spatial Design, together with inputs coming from other fields of knowledge (Architecture, Cultural Geography, Philosophy, Sociology, Psychology, Anthropology, Literature and Art), the idea of polarities which usually characterize our social and spatial organization (for example in the contrast between the private and public, physical and virtual reality, etc..) can be placed in discussion in favour of identify a category of third space, a trialectic of spatiality, another space in which occurs in the presence of the two opposites. The in-between spaces are carriers of complex urban qualities and are not simply spaces suitable for dynamics and realignments, but are the only place - the place around identities, between identity - where the question of becoming, openness to the future, goes beyond the conservative impulse to maintain the cohesion and unity (Grosz, 2001). Challenge of the research is to build an open and complex interpretative / analytical / design model to organize the multiple aspects for the understanding an design of in-between urban spaces. To obtain that results along the research have been developed different models to understand the theoretical values (interpretative model) and spatial/relational/temporal qualities (analytical model) of in-between urban spaces together with a selection of methods, parameters and tools used, in the broad academic scenario, to investigate heterotopic spaces with a trans-disciplinarity approach. The application of the open model suggests a process to develop design proposal for in-between urban spaces that follows three main phases built upon various parameters: analysis and collection parameters (Exploratory phase), proposal parameters for the enhancement of the experiential, spatial, functional, temporal qualities/dimensions (Design phase) followed by the proposal outcome in itself (Design outcome). Aim of the open model is to provide ad-hoc tactical responses to the wide variety of in-between urban spaces by selecting/connecting the different elements that constitute it through a high degree of freedom in order to develop a broad number of application options oriented to the enhancement not only of the place but of the identity, image and perceived values of this type of relational spaces.

Il punto di partenza della ricerca deriva dall’osservazione di ciò che la mobilità sta creando all’interno degli scenari urbani contemporanei generando spazi dedicati allo scambio continuo, spostando quindi le riflessioni relative all’ambiente antropizzato dagli spazi rigidi dello stare ad una nuova prospettiva di spazi di transizione – spazi del cambiamento, del riuso, luoghi da interpretare. I presupposti teorico-critici alla base della ricerca vertono da un lato sull’analisi dell’identità trans-disciplinare dell’Interior Design come disciplina capace di coprire i diversi ambiti del progetto per gli spazi, con un’attenzione particolare all’approccio specifico dello Space/Spatial Design, e dall’altro sul progressivo nascere di nuove categorie spaziali, focalizzando l’attenzione su quegli spazi intermedi ed incerti generati dall’appartenenza e/o estraneità al sistema urbano contemporaneo, spazi in-between. > SPACE / SPATIAL DESIGN: attività del design destinata alla progettazione di spazi [ interni | esterni ] e attrezzamenti - per le realtà urbane diffuse del III millennio abitate dall’uomo - secondo innovative logiche relazionali e modalità configurative, progressive e regressive, anche sistemiche. (Piccinno, 2008) > Spazi urbani IN-BETWEEN: spazi intermedi ed incerti con forti caratteristiche fisiche, relazionali o temporali di connessione o disconnessione con il circostante, attraverso i quali è possibile attivare nuove dinamiche o relazioni in grado di generare qualità spaziale con l’intorno. L’attuale realtà urbana rivela l'esistenza di una nuova tipologia di spazio pubblico, diversa dall'antica agorà della vita pubblica, in cui si vivono esperienze simili a quelle degli eventi e che portano ad un utilizzo altro degli spazi attraverso la giustapposizione di nuove interpretazioni e significati. Questa interpretazione poggia su una nozione di ambiente performativo, basato cioè su quello che un edificio o un luogo realmente fa e non ciò che si dice che sia, comportando un allontanamento dal concetto di funzionalità tecnica degli spazi a favore di un sistema semantico e dinamico dei luoghi liminali che si avvicinano al concetto di cultural geography of travel (Hajer, Reijndorp, 2001) per il quale esiste un potenziale per gli spazi in-between di divenire nuovi luoghi significativi della città e, quindi, una nuova categoria di ambito pubblico. Uno degli obiettivi di questa ricerca è indagare come lo Spatial Design, in relazione a input teorico-progettuali generati dalle discipline di confine, possa trovare in questo ambito un nuovo terreno su cui operare in termini di innovazione relazionale per gli spazi urbani, sfruttando le proprie capacità di agire in maniera non invasiva sul contesto, di adattamento e reversibilità rispetto alle esigenze in continua evoluzione, come punti chiave per tenere il passo con i cambiamenti dell’organismo urbano moderno. Partendo dallo Spatial Design, e attraverso un’indagine transdisciplinare svolta sul concetto esteso dell’IN-BETWEEN (dal punto di vista dell’Architettura, Geografia Culturale, Filosofia, Sociologia, Psicologia, Antropologia, Letteratura e Arte), la ricerca mette in discussione del consueto modello bi-polare degli spazi che caratterizza la nostra organizzazione sociale e territoriale (ad esempio nel contrasto tra sfera privata e pubblica, realtà fisica e virtuale, ecc.) in favore dell’individuazione di una categoria di terzo spazio, una trailettica della spazialità, nel quale si verifica la compresenza dei due opposti. Gli spazi in-between appaiono portatori di qualità urbane complesse in quanto luoghi per le trasformazioni, spazi del divenire, non semplicemente adatti agli spostamenti e riallineamenti, ma in realtà sono gli unici luoghi - luoghi intorno alle identità, tra le identità - dove il divenire, apertura all’avvenire, supera l’impulso conservativo del mantenere coesione e unità (Grosz, 2001). L’obiettivo ultimo della ricerca consiste nella costruzione di un modello aperto interpretativo/analitico/progettuale che organizzi al suo interno molteplici aspetti, parametri e valori utili alla comprensione degli spazi urbani in-between. Al fine del suo ottenimento, lungo il percorsi di ricerca, sono stati sviluppati diversi modelli utili alla comprensione dei valori teorico critici degli spazi urbani in-between (modello interpretativo), delle loro qualità progettuali spaziali / relazionali e temporali (modello analitico) ed è stato delineato un sistema aperto di metodi, parametri e strumenti per la progettazione trans-disciplinare di questa categoria di spazi eterotopici. L’applicazione del modello aperto interpretativo/analitico/progettuale propone un processo verso il progetto per gli spazi urbani in-between che agisce attraverso tre fasi, a loro volta costituite da diversi parametri: la comprensione dei possibili ruoli degli spazi in-between negli scenari urbani contemporanei (fase esplorativa con parametri di analisi e di raccolta), l’identificazione dei parametri progettuali volti a enfatizzandone le qualità/dimensioni esperienziali, spaziali, relazionali e temporali che contraddistinguono questa categoria spaziale (fase progettuale), e la resa progettuale finale (Progetto) Trasversalmente alle fasi del processo verso il progetto il modello individua e propone una molteplice gamma di strumenti, selezionabili e alterabili secondo il tipo d’intervento, da utilizzare con l’obiettivo di enfatizzare gli aspetti legati al disequilibrio e dinamismo di questi spazi e atti alla costruzione di percorsi progettuali sempre vari, per rispondere alle diverse caratteristiche/necessità degli spazi urbani in-between. Il modello aperto traccia delle possibilità interpretative, analitiche progettuali da sviluppare attraverso la creazione di tattiche ad-hoc capaci di rispondere alla vasta declinazione degli spazi urbani in-between e di enfatizzarne gli aspetti spaziali, relazionali e temporali peculiari.

A transdisciplinary investigation of the role of spatial design for the understanding of IN-BETWEEN of urban spaces. Un'indagine transdisciplinare in relazione al ruolo dello spatial design nell'interpretazione degli spazi urbani IN-BETWEEN

LEGA, ELISA

Abstract

The starting point of the research comes from observing what contemporary mobility is now creating within the urban scenarios, continuous spaces of exchange, shifting the philosophical and built-environment discourses from the fixed spaces of staying to a new perspective regarding the spaces of transition - the spaces of change, reuse, interpretation. The theoretical and critical background of the research focuses on the one hand on the analysis of the trans-disciplinal identity of Interior Design as a discipline able to cover the different fields of the project for spaces, with specific attention to the approach of Space / Spatial Design. And, on the other hand, on the gradual emergence of new categories of spaces, referring in particular on those uncertain and intermediate spaces generated by taking pert or not to the contemporary urban system, the in-between urban spaces. Two aspects supporting each other and highlighting the ability to define different contexts in which to act according to new logics taking into account the rapid change of places and the complexity of values that constitute them. Starting from Interior Design values the research builds an exploratory / interpretive path that wants to propose Spatial Design logics for in-between urban spaces. > SPACE/SPATIAL DESIGN: design activity for the design of spaces (interior/exterior) and its related tools/equipments system, for the widespread inhabited urban realities of the third millennium, through innovative environmental relational and logical configuration strategies - progressive and regressive, even systemic. (Piccinno, 2008) > IN-BETWEEN urban spaces: intermediate and uncertain spaces with strong physical or relational or temporal values of connection/disconnection with the nearby, in which there is potential to activate new dynamics/relations capable to generate spatial quality with the surroundings. The contemporary urban field underlines the existence of a new typology of public domain, different form the past agora of public life, where strong dynamics and event-like experience take place together with new interpretations and meanings of spaces. This involves a departure from the notion of technical functionality of spaces to that of a dynamic semantic system of liminal places, getting closer to the concept of cultural geography of travel (Hajer, Reijndorp, 2001) by which there is potential for the in-between urban spaces to become new meaningful places and hence new types of public domain. This interpretation of spaces leans on a notion of performative environment focusing on what a building or a place actually does rather what is said to be. The research wants to investigate how Spatial Design, in relation with theoretical and practical inputs generated by bordering disciplines, could find in that type of domain a new ground where to operate in terms of relational innovation within the urban spaces, by using it's non invasive skill to affect the context, it's adaptability and reversibility to the ever-changing needs as a key point feature to keep the pace with the modern urban metabolism. By means of Spatial Design, together with inputs coming from other fields of knowledge (Architecture, Cultural Geography, Philosophy, Sociology, Psychology, Anthropology, Literature and Art), the idea of polarities which usually characterize our social and spatial organization (for example in the contrast between the private and public, physical and virtual reality, etc..) can be placed in discussion in favour of identify a category of third space, a trialectic of spatiality, another space in which occurs in the presence of the two opposites. The in-between spaces are carriers of complex urban qualities and are not simply spaces suitable for dynamics and realignments, but are the only place - the place around identities, between identity - where the question of becoming, openness to the future, goes beyond the conservative impulse to maintain the cohesion and unity (Grosz, 2001). Challenge of the research is to build an open and complex interpretative / analytical / design model to organize the multiple aspects for the understanding an design of in-between urban spaces. To obtain that results along the research have been developed different models to understand the theoretical values (interpretative model) and spatial/relational/temporal qualities (analytical model) of in-between urban spaces together with a selection of methods, parameters and tools used, in the broad academic scenario, to investigate heterotopic spaces with a trans-disciplinarity approach. The application of the open model suggests a process to develop design proposal for in-between urban spaces that follows three main phases built upon various parameters: analysis and collection parameters (Exploratory phase), proposal parameters for the enhancement of the experiential, spatial, functional, temporal qualities/dimensions (Design phase) followed by the proposal outcome in itself (Design outcome). Aim of the open model is to provide ad-hoc tactical responses to the wide variety of in-between urban spaces by selecting/connecting the different elements that constitute it through a high degree of freedom in order to develop a broad number of application options oriented to the enhancement not only of the place but of the identity, image and perceived values of this type of relational spaces.
PICCINNO, GIOVANNA
TRABUCCO, FRANCESCO
GUERRINI, LUCA
SIMONELLI, GIULIANO
29-mar-2012
Il punto di partenza della ricerca deriva dall’osservazione di ciò che la mobilità sta creando all’interno degli scenari urbani contemporanei generando spazi dedicati allo scambio continuo, spostando quindi le riflessioni relative all’ambiente antropizzato dagli spazi rigidi dello stare ad una nuova prospettiva di spazi di transizione – spazi del cambiamento, del riuso, luoghi da interpretare. I presupposti teorico-critici alla base della ricerca vertono da un lato sull’analisi dell’identità trans-disciplinare dell’Interior Design come disciplina capace di coprire i diversi ambiti del progetto per gli spazi, con un’attenzione particolare all’approccio specifico dello Space/Spatial Design, e dall’altro sul progressivo nascere di nuove categorie spaziali, focalizzando l’attenzione su quegli spazi intermedi ed incerti generati dall’appartenenza e/o estraneità al sistema urbano contemporaneo, spazi in-between. > SPACE / SPATIAL DESIGN: attività del design destinata alla progettazione di spazi [ interni | esterni ] e attrezzamenti - per le realtà urbane diffuse del III millennio abitate dall’uomo - secondo innovative logiche relazionali e modalità configurative, progressive e regressive, anche sistemiche. (Piccinno, 2008) > Spazi urbani IN-BETWEEN: spazi intermedi ed incerti con forti caratteristiche fisiche, relazionali o temporali di connessione o disconnessione con il circostante, attraverso i quali è possibile attivare nuove dinamiche o relazioni in grado di generare qualità spaziale con l’intorno. L’attuale realtà urbana rivela l'esistenza di una nuova tipologia di spazio pubblico, diversa dall'antica agorà della vita pubblica, in cui si vivono esperienze simili a quelle degli eventi e che portano ad un utilizzo altro degli spazi attraverso la giustapposizione di nuove interpretazioni e significati. Questa interpretazione poggia su una nozione di ambiente performativo, basato cioè su quello che un edificio o un luogo realmente fa e non ciò che si dice che sia, comportando un allontanamento dal concetto di funzionalità tecnica degli spazi a favore di un sistema semantico e dinamico dei luoghi liminali che si avvicinano al concetto di cultural geography of travel (Hajer, Reijndorp, 2001) per il quale esiste un potenziale per gli spazi in-between di divenire nuovi luoghi significativi della città e, quindi, una nuova categoria di ambito pubblico. Uno degli obiettivi di questa ricerca è indagare come lo Spatial Design, in relazione a input teorico-progettuali generati dalle discipline di confine, possa trovare in questo ambito un nuovo terreno su cui operare in termini di innovazione relazionale per gli spazi urbani, sfruttando le proprie capacità di agire in maniera non invasiva sul contesto, di adattamento e reversibilità rispetto alle esigenze in continua evoluzione, come punti chiave per tenere il passo con i cambiamenti dell’organismo urbano moderno. Partendo dallo Spatial Design, e attraverso un’indagine transdisciplinare svolta sul concetto esteso dell’IN-BETWEEN (dal punto di vista dell’Architettura, Geografia Culturale, Filosofia, Sociologia, Psicologia, Antropologia, Letteratura e Arte), la ricerca mette in discussione del consueto modello bi-polare degli spazi che caratterizza la nostra organizzazione sociale e territoriale (ad esempio nel contrasto tra sfera privata e pubblica, realtà fisica e virtuale, ecc.) in favore dell’individuazione di una categoria di terzo spazio, una trailettica della spazialità, nel quale si verifica la compresenza dei due opposti. Gli spazi in-between appaiono portatori di qualità urbane complesse in quanto luoghi per le trasformazioni, spazi del divenire, non semplicemente adatti agli spostamenti e riallineamenti, ma in realtà sono gli unici luoghi - luoghi intorno alle identità, tra le identità - dove il divenire, apertura all’avvenire, supera l’impulso conservativo del mantenere coesione e unità (Grosz, 2001). L’obiettivo ultimo della ricerca consiste nella costruzione di un modello aperto interpretativo/analitico/progettuale che organizzi al suo interno molteplici aspetti, parametri e valori utili alla comprensione degli spazi urbani in-between. Al fine del suo ottenimento, lungo il percorsi di ricerca, sono stati sviluppati diversi modelli utili alla comprensione dei valori teorico critici degli spazi urbani in-between (modello interpretativo), delle loro qualità progettuali spaziali / relazionali e temporali (modello analitico) ed è stato delineato un sistema aperto di metodi, parametri e strumenti per la progettazione trans-disciplinare di questa categoria di spazi eterotopici. L’applicazione del modello aperto interpretativo/analitico/progettuale propone un processo verso il progetto per gli spazi urbani in-between che agisce attraverso tre fasi, a loro volta costituite da diversi parametri: la comprensione dei possibili ruoli degli spazi in-between negli scenari urbani contemporanei (fase esplorativa con parametri di analisi e di raccolta), l’identificazione dei parametri progettuali volti a enfatizzandone le qualità/dimensioni esperienziali, spaziali, relazionali e temporali che contraddistinguono questa categoria spaziale (fase progettuale), e la resa progettuale finale (Progetto) Trasversalmente alle fasi del processo verso il progetto il modello individua e propone una molteplice gamma di strumenti, selezionabili e alterabili secondo il tipo d’intervento, da utilizzare con l’obiettivo di enfatizzare gli aspetti legati al disequilibrio e dinamismo di questi spazi e atti alla costruzione di percorsi progettuali sempre vari, per rispondere alle diverse caratteristiche/necessità degli spazi urbani in-between. Il modello aperto traccia delle possibilità interpretative, analitiche progettuali da sviluppare attraverso la creazione di tattiche ad-hoc capaci di rispondere alla vasta declinazione degli spazi urbani in-between e di enfatizzarne gli aspetti spaziali, relazionali e temporali peculiari.
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