Un padiglione italiano in ''tre stanze''. Expo 2015. Il suolo italiano è un'entità eterogenea sia per quanto riguarda la sua naturale morfologia, sia per quanto concerne la stratificazione culturale architettonica e urbana. Il progetto per il Padiglione Italia ad Expo 2015 è composto principalmente di tre parti. Tre ''stanze'. La prima è costituita da uno spazio che nella sua composizione si riferisce all'idea proposta da Franco Purini del centro Italia come una stratificazione. Due platee sovrapposte si manifestano già nell'attraversamento dal cardo ed hanno funzioni polivalenti di ingresso, sistemazioni per la visione di spettacoli e di sala conferenze. La seconda parte è invece una sorta di piazza coperta, si manifesta dunque soprattutto nella pianta, in quanto spazio orizzontale delimitato da porzioni di edifici, questa parte costituisce invece la relazione con l'uso del suolo nel nord d'Italia, dove il motivo ricorrente di cui parla Purini è, invece, la pianta in rapporto all'urbanizzazione romana e coloniale. La terza ''stanza'' è infine costituita dalle porzioni di prospetti che delimitano la piazza. Queste facciate evocano l'idea di ''accidentalità orografica'', la mancanza di serialità figurativa nell'architettura del sud è, secondo l'architetto causa della traduzione della tipologia in topologia e quindi ne deriva l'imitazione della parte meridionale della penisola mediante il prospetto.

Expo 2015. Il padiglione italiano in tre stanze

CAFFI, STEFANO
2011/2012

Abstract

Un padiglione italiano in ''tre stanze''. Expo 2015. Il suolo italiano è un'entità eterogenea sia per quanto riguarda la sua naturale morfologia, sia per quanto concerne la stratificazione culturale architettonica e urbana. Il progetto per il Padiglione Italia ad Expo 2015 è composto principalmente di tre parti. Tre ''stanze'. La prima è costituita da uno spazio che nella sua composizione si riferisce all'idea proposta da Franco Purini del centro Italia come una stratificazione. Due platee sovrapposte si manifestano già nell'attraversamento dal cardo ed hanno funzioni polivalenti di ingresso, sistemazioni per la visione di spettacoli e di sala conferenze. La seconda parte è invece una sorta di piazza coperta, si manifesta dunque soprattutto nella pianta, in quanto spazio orizzontale delimitato da porzioni di edifici, questa parte costituisce invece la relazione con l'uso del suolo nel nord d'Italia, dove il motivo ricorrente di cui parla Purini è, invece, la pianta in rapporto all'urbanizzazione romana e coloniale. La terza ''stanza'' è infine costituita dalle porzioni di prospetti che delimitano la piazza. Queste facciate evocano l'idea di ''accidentalità orografica'', la mancanza di serialità figurativa nell'architettura del sud è, secondo l'architetto causa della traduzione della tipologia in topologia e quindi ne deriva l'imitazione della parte meridionale della penisola mediante il prospetto.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
25-lug-2012
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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