The graduation project named "JIT Theatre2.Dispositivi scenici per le biennali di teatro a Venezia" has the aim of being integrated in a wider area of the design culture, where architecture and city are able to embrace other disciplines. Theatre and Venice are literally the "pre-text" of a project thought for a precise location, but which - in its jelling phase - becomes a manifesto of a general approach towards the contemporary city and its spaces. The contemporary city - particularly Venice - is constantly evolving in a movable context, like an uninterrupted transition: the city is more linked with all the dynamics of their inhabitants than with the strict schemes of its built areas. To think about a city as a human metropolis where inhabitants represent at the same time actors and audience, allows to consider what elaborate form the city is taking on. Therefore Venice and its lagoon reveal themselves as a challenging context in which the anthropological ingredient seems to predominate over the architectural one: we need to bring into that box an alternative designing approach. The goal is not to define or to crystallize a new balance. In fact, it is to follow and interpret all the possible different balances can be done: that is exactly what happens in the process of the "Just in Time"- project which wants to create new balances in a flexible and targeted way, as soon as becomes clear that the previous ones stopped to work. 2JIT = beyond the literal meaning of this abbreviation (Just in time), the expression refers to an industrial philosophy according to which it is possible to get many benefits from a flexible production, focused on the satisfaction of immediate needs.Although this theme does not have a specific economical vocation, it is borrowed in order to explain how the contemporary theatre can be lived, exipirienced and enjoyed.

Il progetto di tesi JIT THEATRE1. DISPOSITIVI SCENICI PER LE BIENNALI DI TEATRO A VENEZIA ha l’obiettivo di inserirsi in un ambito più ampio della cultura del progetto, dove l’architettura e la città siano in grado di abbracciare altre discipline. Il teatro e Venezia sono il “pre – testo” di un progetto pensato per un luogo preciso, ma che, nel suo prendere forma, assume valore di manifesto di un atteggiamento generale nei confronti della città contemporanea e dei suoi spazi. La città contemporanea, e Venezia nello specifico, è sempre più un paesaggio mobile, in transizione: è legata maggiormente alle dinamiche dei suoi soggetti-abitatori piuttosto che alle rigide griglie dello spazio costruito. L’idea di interpretare la città come una metropoli degli umani, in cui gli abitanti sono insieme attori e spettatori, ci permette di riflettere su quale forma complessa essa stia via via assumendo. Venezia e la sua laguna si rivelano essere, dunque, un contesto provocatorio in cui la componente antropologica sembra aver prevalso su quella architettonica e in cui è necessario inoculare un approccio progettuale alternativo. L’obiettivo non è quello di definire o cristallizzare un nuovo equilibrio, ma seguire e interpretare il mutare di tutti gli equilibri possibili. Proprio come nel processo del “Just in Time” che in maniera flessibile e mirata compone nuovi equilibri una volta appurato che i precedenti hanno smesso di funzionare. 1 JIT = abbreviazione per “just in time” è un’espressione inglese che significa “appena in tempo”. Oltre al significato letterale del termine, tale espressione è utilizzata per indicare una filosofia industriale, secondo la quale si ottengono molti benefici da una produzione flessibile mirata al soddisfacimento delle richieste immediate. Tale tema, pur non avendo nello specifico una vocazione di ordine economico, viene preso in prestito per spiegare le modalità con cui si può far vivere, esperire e consumare il teatro contemporaneo.

Jit theatre. Dispositivi scenici per le biennali di teatro a Venezia

FONTANA, GIORGIA
2011/2012

Abstract

The graduation project named "JIT Theatre2.Dispositivi scenici per le biennali di teatro a Venezia" has the aim of being integrated in a wider area of the design culture, where architecture and city are able to embrace other disciplines. Theatre and Venice are literally the "pre-text" of a project thought for a precise location, but which - in its jelling phase - becomes a manifesto of a general approach towards the contemporary city and its spaces. The contemporary city - particularly Venice - is constantly evolving in a movable context, like an uninterrupted transition: the city is more linked with all the dynamics of their inhabitants than with the strict schemes of its built areas. To think about a city as a human metropolis where inhabitants represent at the same time actors and audience, allows to consider what elaborate form the city is taking on. Therefore Venice and its lagoon reveal themselves as a challenging context in which the anthropological ingredient seems to predominate over the architectural one: we need to bring into that box an alternative designing approach. The goal is not to define or to crystallize a new balance. In fact, it is to follow and interpret all the possible different balances can be done: that is exactly what happens in the process of the "Just in Time"- project which wants to create new balances in a flexible and targeted way, as soon as becomes clear that the previous ones stopped to work. 2JIT = beyond the literal meaning of this abbreviation (Just in time), the expression refers to an industrial philosophy according to which it is possible to get many benefits from a flexible production, focused on the satisfaction of immediate needs.Although this theme does not have a specific economical vocation, it is borrowed in order to explain how the contemporary theatre can be lived, exipirienced and enjoyed.
COLACI, DAVIDE
ARC I - Scuola di Architettura e Società
25-lug-2012
2011/2012
Il progetto di tesi JIT THEATRE1. DISPOSITIVI SCENICI PER LE BIENNALI DI TEATRO A VENEZIA ha l’obiettivo di inserirsi in un ambito più ampio della cultura del progetto, dove l’architettura e la città siano in grado di abbracciare altre discipline. Il teatro e Venezia sono il “pre – testo” di un progetto pensato per un luogo preciso, ma che, nel suo prendere forma, assume valore di manifesto di un atteggiamento generale nei confronti della città contemporanea e dei suoi spazi. La città contemporanea, e Venezia nello specifico, è sempre più un paesaggio mobile, in transizione: è legata maggiormente alle dinamiche dei suoi soggetti-abitatori piuttosto che alle rigide griglie dello spazio costruito. L’idea di interpretare la città come una metropoli degli umani, in cui gli abitanti sono insieme attori e spettatori, ci permette di riflettere su quale forma complessa essa stia via via assumendo. Venezia e la sua laguna si rivelano essere, dunque, un contesto provocatorio in cui la componente antropologica sembra aver prevalso su quella architettonica e in cui è necessario inoculare un approccio progettuale alternativo. L’obiettivo non è quello di definire o cristallizzare un nuovo equilibrio, ma seguire e interpretare il mutare di tutti gli equilibri possibili. Proprio come nel processo del “Just in Time” che in maniera flessibile e mirata compone nuovi equilibri una volta appurato che i precedenti hanno smesso di funzionare. 1 JIT = abbreviazione per “just in time” è un’espressione inglese che significa “appena in tempo”. Oltre al significato letterale del termine, tale espressione è utilizzata per indicare una filosofia industriale, secondo la quale si ottengono molti benefici da una produzione flessibile mirata al soddisfacimento delle richieste immediate. Tale tema, pur non avendo nello specifico una vocazione di ordine economico, viene preso in prestito per spiegare le modalità con cui si può far vivere, esperire e consumare il teatro contemporaneo.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/57701