La tesi presentata è costituita da un progetto di paesaggio da realizzarsi nella porzione orientale dell’Oltrepò mantovano, precisamente nel tratto disposto ai lati del tracciato dell’autostrada A22 del Brennero fra i Comuni di Virgilio e di Gonzaga. L’Oltrepò mantovano costituisce un ambito peculiare all’interno della pianura lombarda, in quanto è contraddistinto da una precisa fisionomia territoriale determinata dalla presenza di un paesaggio agrario estremamente diversificato: dai paesaggi fluviali e golenali del Po, al forte segno degli argini, alla fitta rete di canali e fossi irrigui, dalla molteplicità e dall’accostamento di colture agrarie diverse, alcune delle quali connotano il paesaggio in modo estremamente mutevole all’alternarsi delle stagioni e delle diverse fasi di crescita, alla presenza diffusa nell’agro-sistema di elementi di elevato valore naturalistico quali siepi, filari, boschetti, piccole aree umide, macereti e bugni. Un fattore di pregio evidente del paesaggio in questa zona è il suo carattere “aperto”, che si ritrova anche nella disposizione dei campi, nella trama delle strade, dei filari alberati e delle fossati irrigui e degli stessi nuclei di cascinali. L’analisi ambientale effettuata presso l’area di progetto, circa 20 km lineari, ha determinato la presenza di almeno quattro unità di paesaggio: il paesaggio della valle dal Mincio, della bassa pianura, della fascia fluviale del Po e della piana alluvionale. Ed è stata la suddetta ricchezza di scenari paesistici che ha guidato le scelte progettuali preliminari: il progetto è volto al recupero e la promozione del paesaggio della pianura e alla valorizzazione degli scenari che contraddistinguono l’Oltrepò mantovano, attraverso la riscoperta delle componenti tradizionali del paesaggio legate alla cultura rurale locale. Per quanto riguarda le aree della valle del Mincio e della bassa pianura, entrambe comprese nel “parco dello scenario agricolo”, l’obiettivo progettuale principale è di sottolineare e recuperare il rigore che caratterizza il paesaggio: i campi vengono suddivisi secondo l’antica matrice romana della centuriazione, i filari di gelsi segnano i confini delle proprietà e l’alternarsi delle colture tradizionali caratterizza la tessitura del suolo. L’area golenale del fiume Po, interessata dal progetto del “parco dello scenario fluviale” è invece volta al recupero del carattere più scenografico del paesaggio: l’impianto di un nuovo pioppeto presso le aree più esterne dell’argine del fiume e di un saliceto arboreo ed arbustivo nelle aree più prossime alla riva, diventa l’occasione per l’inserimento di una serie di percorsi perpendicolari al corso del fiume, che si snodano dalle strade alzaie esistenti fino al letto del fiume. Tali percorsi si configurano come dei segni netti e contrapposti al paesaggio sinuoso dello scenario fluviale, che consentono di attraversare in successione le diverse densità create dalle fronde degli alberi (pioppi, salici, salici arbustivi) e di raggiungere nuovi punti panoramici. L’area più meridionale del tracciato, costituita invece dall’unità di paesaggio della piana alluvionale, è interessata dal “parco dello scenario spontaneo”. In questo caso l’obiettivo progettuale è di sottolineare il carattere spontaneo e più sinuoso della campagna: la centuriazione romana lascia spazio alle forme dei campi irregolari che si adeguano ai segni del territorio (per esempio l’antico alveo del fiume Po) e i rigidi filari di alberi vengono sostituiti con siepi naturaliformi disposte ai lati delle proprietà agricole o delle rogge di irrigazione. La promozione e la conoscenza del paesaggio è assicurata dalla scelta di realizzare l’intervento presso aree limitrofe al tracciato dell’autostrada A22 del Brennero che con i suoi flussi di traffico, molti dei quali legati al turismo stagionale nazionale ed estero, garantisce un’alta visibilità del progetto. L’analisi territoriale ha inoltre permesso di individuare numerosi strumenti di programmazione e pianificazione territoriale specifici per l’Oltrepò mantovano, sviluppati negli anni recenti a seguito dell’inserimento dell’area della bassa mantovana fra le aree “Obiettivo 2” della Comunità Europea che “mira a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni e il ritardo di quelle più svantaggiate o insulari, comprese le zone rurali". In coerenza con il principio della sussidiarietà finanziaria, la Comunità Europea ha istituito appositi strumenti finanziari, i Fondi strutturali, che hanno prodotto una serie di opportunità progettuali legate a concetti quali lo sviluppo sostenibile, la tutela dell’ambiente, la promozione del territorio, la riscoperta delle tradizioni locali e dei caratteri dei luoghi, lo sviluppo di forme di turismo sostenibile. La presenza dei suddetti finanziamenti ha determinato di conseguenza la nascita e l’avvio di importanti politiche di governance del territorio che si sono tradotte principalmente nella stesura, da parte degli Enti Pubblici territorialmente interessati, di programmi culturali che individuano strategie d’intervento da utilizzare come linee guida per la realizzazione di progetti ed interventi territoriali. Il progetto in esame pertanto sfrutta le opportunità progettuali fornite dai suddetti strumenti di programmazione culturale, sviluppa una sezione programmatica articolata sulla base delle esigenze tratte dai programmi culturali vigenti e si propone all’attenzione degli Enti per l’ottenimento dei finanziamenti comunitari necessari per la realizzazione dell’opera.

Paesaggi dell'Oltrepò mantovano

GERVASI, MARIAPIA
2011/2012

Abstract

La tesi presentata è costituita da un progetto di paesaggio da realizzarsi nella porzione orientale dell’Oltrepò mantovano, precisamente nel tratto disposto ai lati del tracciato dell’autostrada A22 del Brennero fra i Comuni di Virgilio e di Gonzaga. L’Oltrepò mantovano costituisce un ambito peculiare all’interno della pianura lombarda, in quanto è contraddistinto da una precisa fisionomia territoriale determinata dalla presenza di un paesaggio agrario estremamente diversificato: dai paesaggi fluviali e golenali del Po, al forte segno degli argini, alla fitta rete di canali e fossi irrigui, dalla molteplicità e dall’accostamento di colture agrarie diverse, alcune delle quali connotano il paesaggio in modo estremamente mutevole all’alternarsi delle stagioni e delle diverse fasi di crescita, alla presenza diffusa nell’agro-sistema di elementi di elevato valore naturalistico quali siepi, filari, boschetti, piccole aree umide, macereti e bugni. Un fattore di pregio evidente del paesaggio in questa zona è il suo carattere “aperto”, che si ritrova anche nella disposizione dei campi, nella trama delle strade, dei filari alberati e delle fossati irrigui e degli stessi nuclei di cascinali. L’analisi ambientale effettuata presso l’area di progetto, circa 20 km lineari, ha determinato la presenza di almeno quattro unità di paesaggio: il paesaggio della valle dal Mincio, della bassa pianura, della fascia fluviale del Po e della piana alluvionale. Ed è stata la suddetta ricchezza di scenari paesistici che ha guidato le scelte progettuali preliminari: il progetto è volto al recupero e la promozione del paesaggio della pianura e alla valorizzazione degli scenari che contraddistinguono l’Oltrepò mantovano, attraverso la riscoperta delle componenti tradizionali del paesaggio legate alla cultura rurale locale. Per quanto riguarda le aree della valle del Mincio e della bassa pianura, entrambe comprese nel “parco dello scenario agricolo”, l’obiettivo progettuale principale è di sottolineare e recuperare il rigore che caratterizza il paesaggio: i campi vengono suddivisi secondo l’antica matrice romana della centuriazione, i filari di gelsi segnano i confini delle proprietà e l’alternarsi delle colture tradizionali caratterizza la tessitura del suolo. L’area golenale del fiume Po, interessata dal progetto del “parco dello scenario fluviale” è invece volta al recupero del carattere più scenografico del paesaggio: l’impianto di un nuovo pioppeto presso le aree più esterne dell’argine del fiume e di un saliceto arboreo ed arbustivo nelle aree più prossime alla riva, diventa l’occasione per l’inserimento di una serie di percorsi perpendicolari al corso del fiume, che si snodano dalle strade alzaie esistenti fino al letto del fiume. Tali percorsi si configurano come dei segni netti e contrapposti al paesaggio sinuoso dello scenario fluviale, che consentono di attraversare in successione le diverse densità create dalle fronde degli alberi (pioppi, salici, salici arbustivi) e di raggiungere nuovi punti panoramici. L’area più meridionale del tracciato, costituita invece dall’unità di paesaggio della piana alluvionale, è interessata dal “parco dello scenario spontaneo”. In questo caso l’obiettivo progettuale è di sottolineare il carattere spontaneo e più sinuoso della campagna: la centuriazione romana lascia spazio alle forme dei campi irregolari che si adeguano ai segni del territorio (per esempio l’antico alveo del fiume Po) e i rigidi filari di alberi vengono sostituiti con siepi naturaliformi disposte ai lati delle proprietà agricole o delle rogge di irrigazione. La promozione e la conoscenza del paesaggio è assicurata dalla scelta di realizzare l’intervento presso aree limitrofe al tracciato dell’autostrada A22 del Brennero che con i suoi flussi di traffico, molti dei quali legati al turismo stagionale nazionale ed estero, garantisce un’alta visibilità del progetto. L’analisi territoriale ha inoltre permesso di individuare numerosi strumenti di programmazione e pianificazione territoriale specifici per l’Oltrepò mantovano, sviluppati negli anni recenti a seguito dell’inserimento dell’area della bassa mantovana fra le aree “Obiettivo 2” della Comunità Europea che “mira a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni e il ritardo di quelle più svantaggiate o insulari, comprese le zone rurali". In coerenza con il principio della sussidiarietà finanziaria, la Comunità Europea ha istituito appositi strumenti finanziari, i Fondi strutturali, che hanno prodotto una serie di opportunità progettuali legate a concetti quali lo sviluppo sostenibile, la tutela dell’ambiente, la promozione del territorio, la riscoperta delle tradizioni locali e dei caratteri dei luoghi, lo sviluppo di forme di turismo sostenibile. La presenza dei suddetti finanziamenti ha determinato di conseguenza la nascita e l’avvio di importanti politiche di governance del territorio che si sono tradotte principalmente nella stesura, da parte degli Enti Pubblici territorialmente interessati, di programmi culturali che individuano strategie d’intervento da utilizzare come linee guida per la realizzazione di progetti ed interventi territoriali. Il progetto in esame pertanto sfrutta le opportunità progettuali fornite dai suddetti strumenti di programmazione culturale, sviluppa una sezione programmatica articolata sulla base delle esigenze tratte dai programmi culturali vigenti e si propone all’attenzione degli Enti per l’ottenimento dei finanziamenti comunitari necessari per la realizzazione dell’opera.
DIGRANDI, CHIARA
ARC I - Scuola di Architettura e Società
25-lug-2012
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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