Il presente lavoro di tesi si pone come obbiettivo la descrizione di un evento storico di rilevante importanza per la città di Milano: le nozze, avvenute il 15 ottobre 1771, tra Ferdinando d’Asburgo, figlio di Maria Teresa d’Austria, e Maria Beatrice Ricciarda d’Este. Per l’occasione giungono a Milano l’architetto Giuseppe Piermarini, autore di una sequenza di apparati effimeri installati lungo il corso di Porta Orientale, e il giovane Mozart, che musica, su libretto di Giuseppe Parini, la serenata teatrale l’Ascanio in Alba, nel cui testo si allude alla fondazione di una nuova città, Albalonga, che è chiara allegoria della nuova Milano, rigenerata e rinnovata grazie all’arrivo di Ferdinando. Si tratta di un evento, quindi, fortemente catalizzatore per le diverse esperienze architettoniche, teatrali e musicali che si inseriscono all’interno della città, città che diventa un vero e proprio laboratorio sperimentale. Il lavoro si suddivide in due parti: la prima tesa a descrivere, anche attraverso l’utilizzo di fonti d’archivio, la festa urbana legata alle nozze arciducali e i contesti di riferimento; nella seconda si è tentato invece di offrire una proposta progettuale per una messa in scena dell’ l'Ascanio in Alba di Mozart. In un passaggio del libretto pariniano, gli alberi si trasformano in colonne. La medesima idea è ben espressa da Marc Laugier, il quale, nel suo Essai sur l’Architecture del 1753 formula una chiara corrispondenza tra Natura e Cultura (architettura). Ci è parso quindi significativo rendere scenograficamente questa idea, individuando proprio nell’archetipo della capanna primitiva di Laugier, il principio generatore della nostra ipotesi di progetto
Scene da un matrimonio. La festa urbana del 15 ottobre 1771 a Milano e proposta per una messa in scena dell’Ascanio in Alba di Mozart
MAMELI, FEDERICA;MARCHESINI, LIA
2011/2012
Abstract
Il presente lavoro di tesi si pone come obbiettivo la descrizione di un evento storico di rilevante importanza per la città di Milano: le nozze, avvenute il 15 ottobre 1771, tra Ferdinando d’Asburgo, figlio di Maria Teresa d’Austria, e Maria Beatrice Ricciarda d’Este. Per l’occasione giungono a Milano l’architetto Giuseppe Piermarini, autore di una sequenza di apparati effimeri installati lungo il corso di Porta Orientale, e il giovane Mozart, che musica, su libretto di Giuseppe Parini, la serenata teatrale l’Ascanio in Alba, nel cui testo si allude alla fondazione di una nuova città, Albalonga, che è chiara allegoria della nuova Milano, rigenerata e rinnovata grazie all’arrivo di Ferdinando. Si tratta di un evento, quindi, fortemente catalizzatore per le diverse esperienze architettoniche, teatrali e musicali che si inseriscono all’interno della città, città che diventa un vero e proprio laboratorio sperimentale. Il lavoro si suddivide in due parti: la prima tesa a descrivere, anche attraverso l’utilizzo di fonti d’archivio, la festa urbana legata alle nozze arciducali e i contesti di riferimento; nella seconda si è tentato invece di offrire una proposta progettuale per una messa in scena dell’ l'Ascanio in Alba di Mozart. In un passaggio del libretto pariniano, gli alberi si trasformano in colonne. La medesima idea è ben espressa da Marc Laugier, il quale, nel suo Essai sur l’Architecture del 1753 formula una chiara corrispondenza tra Natura e Cultura (architettura). Ci è parso quindi significativo rendere scenograficamente questa idea, individuando proprio nell’archetipo della capanna primitiva di Laugier, il principio generatore della nostra ipotesi di progettoFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/58101