Come si deve intervenire quando ci si trova davanti ad una realtà così densa di storia come quella del quartiere Rocca a Sassuolo, accanto alla Delizia dei Duchi d’Este? E soprattutto, come rendere “attrattivo” un nuovo polo culturale senza interferire con questo sistema? Sono queste le domande che hanno guidato l’intera realizzazione di questa tesi, che si pone l’obiettivo di proporre un nuovo centro della cultura nel rispetto delle preesistenze storiche. La tesi si sviluppa metodologicamente in tre parti. Nella prima parte, oltre ad un’analisi della città e delle dinamiche sociali sassolesi, è stato sviluppata un’accurata indagine storica, con lo scopo di comprendere le trasformazioni urbane che hanno mutato il volto del centro storico; questa indagine ha portato a scegliere il vuoto urbano rappresentato dal piazzale Avanzini come l’occasione ideale per intervenire con un “rispristino edilizio” finalizzato a ricucire il tessuto del centro storico, ma allo stesso tempo anche alla creazione di nuovi spazi per la Biblioteca Comunale, oltre che potenziare le capacità ricettive dell’intero sistema gravitante intorno al Palazzo Ducale. Nella seconda parte si apre una parentesi finalizzata ad esplorare gli scenari e le tendenze contemporanee delle biblioteche d’oggi, non più meri “contenitori” di testi o luoghi di studio, rivolti a determinate categorie della popolazione, bensì nuovi centri di aggregazione sociale, aperti e accessibili a tutti, finalizzati a promuovere la cultura, la creatività, l’immaginazione, lo studio e anche il tempo libero. Nella terza ed ultima parte viene presentato il lavoro progettuale, in cui si cerca di delineare il percorso logico e l’approccio con cui è stato affrontato il progetto. In particolare, ci si sofferma sulle suggestioni che hanno portato a scegliere come rivestimento (o sarebbe meglio dire come “guscio”) il prodotto sassolese per eccellenza, la ceramica, qui però concepita come una “pelle” iridescente. Attingendo così alla confinante Peschiera Ducale, l’edificio assume una valenza doppiamente simbolica, e pur con un linguaggio contemporaneo, rimanda al mondo effimero dei “teatri d’acqua”. Il nuovo centro culturale ospita al suo interno numerose funzioni, strettamente interconnesse fra loro: biblioteca, auditorium, spazio espositivo, centro musicale, ludoteca, spazi ricreativi e di ristoro. Un vero e proprio cuore pulsante di attività, capace di assolvere alla funzione di catalizzatore sociale e luogo della conoscenza intesa nel senso più ampio del termine.
Un guscio per la conoscenza : il progetto di un centro culturale per Sassuolo
ALBIEL, DINA
2011/2012
Abstract
Come si deve intervenire quando ci si trova davanti ad una realtà così densa di storia come quella del quartiere Rocca a Sassuolo, accanto alla Delizia dei Duchi d’Este? E soprattutto, come rendere “attrattivo” un nuovo polo culturale senza interferire con questo sistema? Sono queste le domande che hanno guidato l’intera realizzazione di questa tesi, che si pone l’obiettivo di proporre un nuovo centro della cultura nel rispetto delle preesistenze storiche. La tesi si sviluppa metodologicamente in tre parti. Nella prima parte, oltre ad un’analisi della città e delle dinamiche sociali sassolesi, è stato sviluppata un’accurata indagine storica, con lo scopo di comprendere le trasformazioni urbane che hanno mutato il volto del centro storico; questa indagine ha portato a scegliere il vuoto urbano rappresentato dal piazzale Avanzini come l’occasione ideale per intervenire con un “rispristino edilizio” finalizzato a ricucire il tessuto del centro storico, ma allo stesso tempo anche alla creazione di nuovi spazi per la Biblioteca Comunale, oltre che potenziare le capacità ricettive dell’intero sistema gravitante intorno al Palazzo Ducale. Nella seconda parte si apre una parentesi finalizzata ad esplorare gli scenari e le tendenze contemporanee delle biblioteche d’oggi, non più meri “contenitori” di testi o luoghi di studio, rivolti a determinate categorie della popolazione, bensì nuovi centri di aggregazione sociale, aperti e accessibili a tutti, finalizzati a promuovere la cultura, la creatività, l’immaginazione, lo studio e anche il tempo libero. Nella terza ed ultima parte viene presentato il lavoro progettuale, in cui si cerca di delineare il percorso logico e l’approccio con cui è stato affrontato il progetto. In particolare, ci si sofferma sulle suggestioni che hanno portato a scegliere come rivestimento (o sarebbe meglio dire come “guscio”) il prodotto sassolese per eccellenza, la ceramica, qui però concepita come una “pelle” iridescente. Attingendo così alla confinante Peschiera Ducale, l’edificio assume una valenza doppiamente simbolica, e pur con un linguaggio contemporaneo, rimanda al mondo effimero dei “teatri d’acqua”. Il nuovo centro culturale ospita al suo interno numerose funzioni, strettamente interconnesse fra loro: biblioteca, auditorium, spazio espositivo, centro musicale, ludoteca, spazi ricreativi e di ristoro. Un vero e proprio cuore pulsante di attività, capace di assolvere alla funzione di catalizzatore sociale e luogo della conoscenza intesa nel senso più ampio del termine.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/58641