Green-Expo è un progetto che nasce dal concorso del Compasso Volante 2010, dedicato alla memoria di Ettore Zambelli. Il bando richiedeva la progettazione di un padiglione espositivo che, grazie alle caratteristiche di smontabilità, flessibilità e trasportabilità, potesse essere riadattato ad un nuovo utilizzo con differenti forme e funzioni. Nasce così la nostra idea: usare il padiglione espositivo per l’Expo di Shanghai e dopo ricollocarlo a Mandello del Lario, proprio nel parco sul lungolago. L’idea di posizionare il padiglione nell’Expo di Shanghai è stata dettata dal fatto di voler rendere ancora più evidente la versatilità del progetto stesso; una sfida intrigante che ci ha impegnate soprattutto nella ricerca dei materiali da utilizzare e nello studio di soluzioni che rispondessero alle esigenze di funzionalità, luminosità, accoglienza e utilizzo di fonti rinnovabili. Volevamo una struttura armoniosa, luminosa che attirasse l’attenzione e la curiosità del pubblico. Il padiglione è stato pensato perché fosse uno spazio espositivo della Regione Lombardia: imprenditori, artigiani potevano qui esporre i loro prodotti e manufatti dando all’Expo un saggio della cultura della nostra Regione. Le diverse parti dell’edificio poi vengono smontate e trasportate a Mandello del Lario dove si ricompongono con una diversa forma, riqualificando un’area di oltre 35.000 mq attraverso la costruzione di un centro ricreativo lacustre. L’edificio non è più uno solo, ma si scompone in quattro volumi adibiti a pro-loco, bar, servizi, book-shop, ristorante, palestra e sale polifunzionali. Così facendo si avvalla e giustifica l’obiettivo e l’investimento della Regione che recupera sul proprio territorio la struttura espositiva riadattata e rivalutata. Troppo spesso nella terra degli Expo abbiamo visto capolavori di tecnologia e design lasciati al degrado, intere città svuotate, paesaggi da dopo bomba, energie, pensieri e innovazioni che restano lì come giganti abbandonati. Questa tesi tenta così di dare una soluzione al problema, proponendo la costruzione di edifici smontabili, flessibili, riadattabili, versatili, che cambiano uso e ruolo, ma che possono essere, al tempo stesso, attraversati e vissuti.

GreenExpo. Smontabilità di un padiglione espositivo per la rivalutazione del lungolago di Mandello del Lario

ANDREOLETTI, TIZIANA;TARABINI, MARTA MARIA
2011/2012

Abstract

Green-Expo è un progetto che nasce dal concorso del Compasso Volante 2010, dedicato alla memoria di Ettore Zambelli. Il bando richiedeva la progettazione di un padiglione espositivo che, grazie alle caratteristiche di smontabilità, flessibilità e trasportabilità, potesse essere riadattato ad un nuovo utilizzo con differenti forme e funzioni. Nasce così la nostra idea: usare il padiglione espositivo per l’Expo di Shanghai e dopo ricollocarlo a Mandello del Lario, proprio nel parco sul lungolago. L’idea di posizionare il padiglione nell’Expo di Shanghai è stata dettata dal fatto di voler rendere ancora più evidente la versatilità del progetto stesso; una sfida intrigante che ci ha impegnate soprattutto nella ricerca dei materiali da utilizzare e nello studio di soluzioni che rispondessero alle esigenze di funzionalità, luminosità, accoglienza e utilizzo di fonti rinnovabili. Volevamo una struttura armoniosa, luminosa che attirasse l’attenzione e la curiosità del pubblico. Il padiglione è stato pensato perché fosse uno spazio espositivo della Regione Lombardia: imprenditori, artigiani potevano qui esporre i loro prodotti e manufatti dando all’Expo un saggio della cultura della nostra Regione. Le diverse parti dell’edificio poi vengono smontate e trasportate a Mandello del Lario dove si ricompongono con una diversa forma, riqualificando un’area di oltre 35.000 mq attraverso la costruzione di un centro ricreativo lacustre. L’edificio non è più uno solo, ma si scompone in quattro volumi adibiti a pro-loco, bar, servizi, book-shop, ristorante, palestra e sale polifunzionali. Così facendo si avvalla e giustifica l’obiettivo e l’investimento della Regione che recupera sul proprio territorio la struttura espositiva riadattata e rivalutata. Troppo spesso nella terra degli Expo abbiamo visto capolavori di tecnologia e design lasciati al degrado, intere città svuotate, paesaggi da dopo bomba, energie, pensieri e innovazioni che restano lì come giganti abbandonati. Questa tesi tenta così di dare una soluzione al problema, proponendo la costruzione di edifici smontabili, flessibili, riadattabili, versatili, che cambiano uso e ruolo, ma che possono essere, al tempo stesso, attraversati e vissuti.
FRANCIERI, ROBERTO
ING VI - Scuola di Ingegneria Edile-Architettura
26-lug-2012
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/58822