L'appropriatezza dell'uso del linguaggio in situazione, è l'oggetto di studio della pragmatica, che evidenzia, al di là delle componenti sintattica e semantica, la forza comunicativa e azionale degli enunciati in un certo sistema semiotico e culturale. L'artefatto è un enunciato calato in una situazione, un atto illocutorio, cioè dotato di una forza comunicativa convenzionale rispetto agli effetti prodotti, che entra in vigore nel suo ambiente cognitivo se ratificato dall'interlocutore. L'artefatto è un atto di senso, attante in quanto agisce e comporta certe azioni di un soggetto all'interno di una scena costituita da altri soggetti, altri oggetti artificiali e/o naturali e da un complesso di attività di cui il compito, mediato dall'artefatto, fa parte. Si può studiare l'effetto di senso, nella scena, di un prodotto innovativo, che presenta sul piano dell'espressione componenti anomale (atipiche) o estranee (non familiari), valutandone la pertinenza, cioè gli effetti nell'ambiente cognitivo del soggetto destinatario derivanti dal processo interpretativo rivolto all'artefatto. L'interpretazione passa da un primo livello di impressione suscitata, determinando la motivazione o meno a proseguirla; continua con una serie di ipotesi di senso sui significati inediti aperti dagli stimoli ostensivi (l'infrazione stilistica dell'artefatto, che determina una deautomatizzazione del linguaggio, come avviene in poesia); e si conclude con la valutazione per via inferenziale degli effetti pratici, relazionali o identitari, e di relazioni nuove con il resto delle componenti oggettuali della scena. Mentre il fallimento dell'enunciato-artefatto rispetto al soggetto-utente a ciascuno dei livelli successivi di pertinenza si traduce in un rapporto dialogico non pienamente rispondente, la sua ratifica conseguente ad un livello sufficiente di pertinenza coincide con un ampliamento delle ipotesi possibili nel contesto cognitivo del soggetto, il quale accoglie le componenti innovative identificate come anomalia.

Oggetti anomali. Per una pragmatica dell'innovazione e messa in scena degli artefatti

RIGHI, EUGENIO
2011/2012

Abstract

L'appropriatezza dell'uso del linguaggio in situazione, è l'oggetto di studio della pragmatica, che evidenzia, al di là delle componenti sintattica e semantica, la forza comunicativa e azionale degli enunciati in un certo sistema semiotico e culturale. L'artefatto è un enunciato calato in una situazione, un atto illocutorio, cioè dotato di una forza comunicativa convenzionale rispetto agli effetti prodotti, che entra in vigore nel suo ambiente cognitivo se ratificato dall'interlocutore. L'artefatto è un atto di senso, attante in quanto agisce e comporta certe azioni di un soggetto all'interno di una scena costituita da altri soggetti, altri oggetti artificiali e/o naturali e da un complesso di attività di cui il compito, mediato dall'artefatto, fa parte. Si può studiare l'effetto di senso, nella scena, di un prodotto innovativo, che presenta sul piano dell'espressione componenti anomale (atipiche) o estranee (non familiari), valutandone la pertinenza, cioè gli effetti nell'ambiente cognitivo del soggetto destinatario derivanti dal processo interpretativo rivolto all'artefatto. L'interpretazione passa da un primo livello di impressione suscitata, determinando la motivazione o meno a proseguirla; continua con una serie di ipotesi di senso sui significati inediti aperti dagli stimoli ostensivi (l'infrazione stilistica dell'artefatto, che determina una deautomatizzazione del linguaggio, come avviene in poesia); e si conclude con la valutazione per via inferenziale degli effetti pratici, relazionali o identitari, e di relazioni nuove con il resto delle componenti oggettuali della scena. Mentre il fallimento dell'enunciato-artefatto rispetto al soggetto-utente a ciascuno dei livelli successivi di pertinenza si traduce in un rapporto dialogico non pienamente rispondente, la sua ratifica conseguente ad un livello sufficiente di pertinenza coincide con un ampliamento delle ipotesi possibili nel contesto cognitivo del soggetto, il quale accoglie le componenti innovative identificate come anomalia.
ARC III - Scuola del Design
27-lug-2012
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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