Il progetto Piazza d’ArTi a L’Aquila nasce dall'idea di considerare l'area come un "doppio temporaneo del centro storico". L'organizzazione primaria dello spazio deve tener conto dell'urgenza di collocare temporaneamente all'interno dell'area alcuni servizi commerciali corrispondenti alle attività che erano ubicate nel centro storico, attualmente inagibili a causa del sisma. Il rapporto con la natura è fondamentale: dopo la fase legata ai servizi, con la riapertura del centro storico saranno reintegrati lì (e spariranno materialmente dall'area), quindi la natura potrà "riprendersi" lo spazio che l'architettura le ha sottratto. La natura permette allo spazio di rigenerarsi, è materia viva, che segna anche attraverso la sua crescita il rapporto con la temporalità dell'area. E’ un progetto che ragiona su temporalità diverse: - urgenza di creare dei moduli servizi per accogliere le attività dei commercianti e degli ambulanti attraverso il mercato. E' una fase più "architettonica", mentre parte della natura viene piantumata o seminata. - Fase di scambio architettura/natura in cui la proporzione tra l' "artificiale" e il naturale è più bilanciata, con una vegetazione più fitta. I servizi possono variare in collocazione, funzione e disposizione sul territorio. - Fase di riassorbimento dove i servizi rientrano nel tessuto urbano del centro storico e la natura si riappropria del suo spazio assumendo un aspetto più boschivo con nicchie più curate a verde più basso. Questa è la fase finale, in cui compiutamente l'area è riconvertita a parco dell’arte. Gli elementi di architettura embrionale che abbiamo proposto sono i container marini (hanno un ciclo di vita molto breve e c’è l'emergenza di riutilizzarli, possono essere riadattati come spazi di servizi temporanei, possono essere facilmente movimentati con gru o mezzi simili) e una gru a torre (che fa da landmark che esprime l'essenza del progetto). Nella destinazione finale di parco dell’arte rimarranno solo i percorsi, la gru, tutta la vegetazione e le installazioni artistiche.

Piazza d'ArTi a L'Aquila. Germinazioni spontanee per un doppio temporaneo

POLETTI, VITTORIA;DE FELICIS, VALERIO
2011/2012

Abstract

Il progetto Piazza d’ArTi a L’Aquila nasce dall'idea di considerare l'area come un "doppio temporaneo del centro storico". L'organizzazione primaria dello spazio deve tener conto dell'urgenza di collocare temporaneamente all'interno dell'area alcuni servizi commerciali corrispondenti alle attività che erano ubicate nel centro storico, attualmente inagibili a causa del sisma. Il rapporto con la natura è fondamentale: dopo la fase legata ai servizi, con la riapertura del centro storico saranno reintegrati lì (e spariranno materialmente dall'area), quindi la natura potrà "riprendersi" lo spazio che l'architettura le ha sottratto. La natura permette allo spazio di rigenerarsi, è materia viva, che segna anche attraverso la sua crescita il rapporto con la temporalità dell'area. E’ un progetto che ragiona su temporalità diverse: - urgenza di creare dei moduli servizi per accogliere le attività dei commercianti e degli ambulanti attraverso il mercato. E' una fase più "architettonica", mentre parte della natura viene piantumata o seminata. - Fase di scambio architettura/natura in cui la proporzione tra l' "artificiale" e il naturale è più bilanciata, con una vegetazione più fitta. I servizi possono variare in collocazione, funzione e disposizione sul territorio. - Fase di riassorbimento dove i servizi rientrano nel tessuto urbano del centro storico e la natura si riappropria del suo spazio assumendo un aspetto più boschivo con nicchie più curate a verde più basso. Questa è la fase finale, in cui compiutamente l'area è riconvertita a parco dell’arte. Gli elementi di architettura embrionale che abbiamo proposto sono i container marini (hanno un ciclo di vita molto breve e c’è l'emergenza di riutilizzarli, possono essere riadattati come spazi di servizi temporanei, possono essere facilmente movimentati con gru o mezzi simili) e una gru a torre (che fa da landmark che esprime l'essenza del progetto). Nella destinazione finale di parco dell’arte rimarranno solo i percorsi, la gru, tutta la vegetazione e le installazioni artistiche.
ARC III - Scuola del Design
27-lug-2012
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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