L’emergenza abitativa conseguente al sisma abruzzese del 2009 è stata adottata quale caso studio attorno al quale sviluppare un più ampio sistema di insediamento abitativo che risponda alle esigenze abitative dell’immediato post-catastrofe con capacità di integrazione nel tessuto sociale ed urbano secondo una strategia di transitorietà funzionale e territoriale a lungo termine. Secondo tale ottica, il manufatto abitativo diviene strumento di transizione fra il contesto socio-culturale e urbano d’emergenza del dopo sisma e le situazione a ricostruzione avvenuta. L’obiettivo è stato conseguito mediante scelte progettuali funzionalistiche che hanno facilitato l’interazione fra manufatto, ambiente e uomo in un ottica sostenibile di miglioramento e semplificazione del processo di ritorno alla “normalità” in cui l’abitazione perde il carattere emergenziale divenendo parte integrante del futuro scenario sociale e urbano secondo declinazioni differenti a seconda del contesto di inserimento. Dall’analisi svolta sul caso Aquila e nel campo dell’alloggio temporaneo e d’emergenza, sono emersi precisi bisogni umani quali l’abitare, il condividere e il lavorare, che il progetto interpreta mediante lo sviluppo di un sistema d'insediamento, all’interno del quale trova posto la progettazione delle singole unità abitative e degli insediamenti abitativi che possono avere carattere aggregativo o di contestualizzazione in realtà abitative esistenti. All’interno del sistema insediativo, il modulo si presenta per tanto come frammento di una più ampia rete di connessioni umane e lavorative in grado di assimilare il nuovo intervento all'interno delle dinamiche sociali e urbane esistenti e contemporaneamente farne uso quale strumento di ripresa di quest’ultime, in un ottica di sostenibilità sia ambientale che sociale.

Abitare l'emergenza. Ricerca tra temporaneità e sostenibilità

SCHNABEL, CARLOTTA
2011/2012

Abstract

L’emergenza abitativa conseguente al sisma abruzzese del 2009 è stata adottata quale caso studio attorno al quale sviluppare un più ampio sistema di insediamento abitativo che risponda alle esigenze abitative dell’immediato post-catastrofe con capacità di integrazione nel tessuto sociale ed urbano secondo una strategia di transitorietà funzionale e territoriale a lungo termine. Secondo tale ottica, il manufatto abitativo diviene strumento di transizione fra il contesto socio-culturale e urbano d’emergenza del dopo sisma e le situazione a ricostruzione avvenuta. L’obiettivo è stato conseguito mediante scelte progettuali funzionalistiche che hanno facilitato l’interazione fra manufatto, ambiente e uomo in un ottica sostenibile di miglioramento e semplificazione del processo di ritorno alla “normalità” in cui l’abitazione perde il carattere emergenziale divenendo parte integrante del futuro scenario sociale e urbano secondo declinazioni differenti a seconda del contesto di inserimento. Dall’analisi svolta sul caso Aquila e nel campo dell’alloggio temporaneo e d’emergenza, sono emersi precisi bisogni umani quali l’abitare, il condividere e il lavorare, che il progetto interpreta mediante lo sviluppo di un sistema d'insediamento, all’interno del quale trova posto la progettazione delle singole unità abitative e degli insediamenti abitativi che possono avere carattere aggregativo o di contestualizzazione in realtà abitative esistenti. All’interno del sistema insediativo, il modulo si presenta per tanto come frammento di una più ampia rete di connessioni umane e lavorative in grado di assimilare il nuovo intervento all'interno delle dinamiche sociali e urbane esistenti e contemporaneamente farne uso quale strumento di ripresa di quest’ultime, in un ottica di sostenibilità sia ambientale che sociale.
ARC III - Scuola del Design
27-lug-2012
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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