The utopia of a consumer society is not viable on a global scale, regardless of the progress of green technologies in the coming decades. After years of neglecting and ignoring, environmental awareness is reaching decision makers and citizens. These same people are starting to incline towards a sustainable lifestyle as the new paradigm for quality of life. But to make such paradigmatic jump, we need to change our lifestyles dramatically. This means that progressive innovation is not sufficient, instead we need to implement radically new approaches. This kind of innovation emerges from behavioural change that comes from bottom-up rather than top-down process. The way individuals or communities act to solve a problem or to generate new opportunities is referred as social innovation. Among the ongoing tendencies there are some in which this diffuse design creativity - social innovation - has found a way of converging in collaborative activities. An example of which are initiatives that have to do with healthy, natural food and self-managed services. A co-design approach is crucial for the conception of such services, apart from deep insight, co-creation practiced at the early front end of the design development process can have an impact with positive, long-range consequences. With the overall goal to design towards sustainability and resuming to the work done in the Temporary Urban Solutions course the following questions arose: how can we create a community garden inside the Politecnico di Milano Campus Via Durando to share this public space with the Bovisa neighbours? Is it possible to shape it as a community-based service to create meaningful bonds between individuals, and build resilience through an inclusive solution that helps the worst off and least able? During the year 2011, Politecnico di MIlano represented the perfect enabling platform, with the capacity to absorb and experiment with innovation and with the privilege management of the campus public spaces. These characteristics were perfectly understood by the INDACO Department that proposed opening the campus as a public space to the Bovisa neighbours. As a result of the combination of opportunity and demand, in February 2012 ‘Coltivando - Orto Conviviale’ was launched by a design group of Politecnico di Milano’s INDACO Department; as a project based on offering a community gardening as a cooperative service. The thesis project consists in a service run by a group of affiliates composed by members of the academic community and the Bovisa neighbourhood (sub-urban dwellers who just share the same values of the project and want to be an active part of it). This self-managed service relies in the contribution of manual labour to collectively grow organic produce in exchange for that same produce. In addition the garden is meant to be used as a place for social interaction, hosting different types of workshops, organic public dinners and local events. On the medium term, the project aims at generating and enabling a resilient community of members to recover the quality of healthy and biological food, sharing peer-to-peer care and support, and by doing so regenerate the social fabric of the neighbourhood as well. On the long term, it is expected for ‘Coltivando’ to diffuse into smaller cells and become a social innovation platform where the members generate and put in practise more sustainable ideas of wellbeing. Developing such collaborative service requires social creativity, interaction, participation and joint problem solving between users and professionals: co-creation. The design team held a series of co-design workshops that helped in identifying the key resources and needs and co-project an enabling solution; not only engaging and forming the community of members, but giving a sense of ownership to the final users. This thesis delivers a full functioning Products Service System solution ready to be put into practice. It includes the Coltivando Member Manual and several Garden Models: Program, Business, Governance and Spatial. The thesis also foresees a medium-term scenario for the garden and service expansion and a long-term scenario for the local expansion of the service – in the shape of a toolkit – and international expansion – in the shape of a PSS Format. The project ultimately hopes to active self-managed collaborative gardens within communities of local individuals to generate new opportunities in the search to improve the quality of life in the region.

L'utopia della società consumistica non è perseguibile su scala globale nonostante i progressi delle tecnologie sostenibili degli ultimi decenni. La sostenibilità ambientale sta diventando un tema sempre più sensibile tra i cittadini contemporanei e i vertici decisionali dopo aver passato troppi anni in cui veniva trascurata e ignorata. Queste figure stanno ora tendendo a perseguire uno stile di vita sostenibile come nuovo paradigma della qualità di vita, ma solo cambiando radicalmente il nostro atteggiamento sarà possibile il definitivo passaggio. L’innovazione e il cambiamento progressivi non sono più sufficienti , necessitiamo infatti di introdurre un nuovo approccio alla vita a tutto tondo. Questo tipo di innovazione radicale è realizzabile solo con un cambiamento comportamentale, facilitando processi bottom-up piuttosto che top-down, in cui gli individui o le comunità risolvono problemi o generano nuove opportunità, quindi Social Innovation. Tra queste nuove tendenze ve ne sono alcune in cui la Social Innovation ha trovato una naturale convergenza in attività collaborative, ad esempio nel campo della sanità, del cibo naturale e dei servizi auto-gestiti. L’approccio co-design è cruciale per la nascita di tali servizi: oltre a fornire profondi insights, la creazione condivisa all’inizio del processo progettuale può avere conseguenze positive a lungo termine. Avendo quindi come obiettivo principale il design per la sostenibilità e riprendendo il lavoro svolto durante il corso di Temporary Urban Solution, sono sorte le seguenti domande: come possiamo creare un Orto Collettivo dentro il Campus Durando del Politecnico di Milano? È possibile condividere questo spazio pubblico con il vicinato di Bovisa? Sarà possibile trasformarlo in un community-based-service? Sarà in grado questo di resistere e superare difficoltà creando legami significativi tra individui, aiutando i più deboli e i meno abili? Nel 2011 il Politecnico di Milano si presentava come piattaforma perfetta, capace di assorbire e sperimentare progetti di innovazione grazie anche alla sua gestione privilegiata dello spazio pubblico del campus. Questa caratteristica veniva perfettamente interpretata dal dipartimento Indaco del Politecnico , che proponeva così di aprire lo spazio al vicinato di Bovisa e trasformarlo a tutti gli effetti in spazio pubblico. Come risultato della combinazione di opportunità e domanda venne lanciato nel Febbraio 2012 il progetto Coltivando - Orto Conviviale basato sul concetto di Cooperativa sociale. Il progetto di tesi consiste in un servizio gestito da un gruppo di affiliati che nasce dall’unione dei membri della comunità accademica e del vicinato di Bovisa, particolarmente interessato alla condivisione di questi valori. Questo servizio auto-gestito consiste nel contribuire con lavoro manuale alla coltivazione collettiva di prodotti organici in cambio del coltivato stesso. Inoltre il giardino sarà una piattaforma di interazione sociale, ospitando diverse tipologie di Workshops, cene a base di cibo organico ed eventi locali. Nel medio termine il progetto si pone come obiettivo la nascita di una comunità resistente e durevole nel tempo in grado di recuperare la qualità del cibo biologico, condividere supporto e cure peer-to-peer. Attraverso questo processo sarà così possibile rigenerare il tessuto sociale del quartiere. Nel lungo termine ci si aspetta da Coltivando di diffondersi in piccole cellule tali da diventare una piattaforma di innovazione sociale dove i membri possano generare e mettere in pratica nuove idee di benessere sostenibile. Sviluppare tale servizio collaborativo richiede Co-Creation, cioè creatività sociale, interazione, partecipazione e risoluzione di problemi in gruppo tra utenti e professionisti. Il team creativo ha tenuto una serie di co-design workshops che hanno aiutato a identificare le risorse chiave e i bisogni al fine di progettare una enabling solution; non solo coinvolgendo e formando la comunità dei membri, ma anche conferendo un sentimento di proprietà all’utente finale stesso. Questa tesi offre una soluzione Product Service completamente funzionante pronta per essere messa in pratica, includendo il Manuale di Coltivando e una serie di Garden Models (Program, Business, Governance e Architectural). La tesi prevede anche uno scenario a medio-termine per l’espansione dell’orto e del servizio e uno scenario a lungo-termine per la riproduzione locale (toolkit) e regionale/globale (PSS Format). Il progetto infine si prefigge di attivare giardini autogestiti all’interno di comunità di individui locali che generino nuove opportunità di miglioramento della qualità di vita nella regione.

Coltivando. Orto conviviale al Politecnico di Milano. Evolving the community garden model into a cooperative, based on a collaborative service between a university and its neighbourhood

PRIMAVERA, GUSTAVO GERMAN
2011/2012

Abstract

The utopia of a consumer society is not viable on a global scale, regardless of the progress of green technologies in the coming decades. After years of neglecting and ignoring, environmental awareness is reaching decision makers and citizens. These same people are starting to incline towards a sustainable lifestyle as the new paradigm for quality of life. But to make such paradigmatic jump, we need to change our lifestyles dramatically. This means that progressive innovation is not sufficient, instead we need to implement radically new approaches. This kind of innovation emerges from behavioural change that comes from bottom-up rather than top-down process. The way individuals or communities act to solve a problem or to generate new opportunities is referred as social innovation. Among the ongoing tendencies there are some in which this diffuse design creativity - social innovation - has found a way of converging in collaborative activities. An example of which are initiatives that have to do with healthy, natural food and self-managed services. A co-design approach is crucial for the conception of such services, apart from deep insight, co-creation practiced at the early front end of the design development process can have an impact with positive, long-range consequences. With the overall goal to design towards sustainability and resuming to the work done in the Temporary Urban Solutions course the following questions arose: how can we create a community garden inside the Politecnico di Milano Campus Via Durando to share this public space with the Bovisa neighbours? Is it possible to shape it as a community-based service to create meaningful bonds between individuals, and build resilience through an inclusive solution that helps the worst off and least able? During the year 2011, Politecnico di MIlano represented the perfect enabling platform, with the capacity to absorb and experiment with innovation and with the privilege management of the campus public spaces. These characteristics were perfectly understood by the INDACO Department that proposed opening the campus as a public space to the Bovisa neighbours. As a result of the combination of opportunity and demand, in February 2012 ‘Coltivando - Orto Conviviale’ was launched by a design group of Politecnico di Milano’s INDACO Department; as a project based on offering a community gardening as a cooperative service. The thesis project consists in a service run by a group of affiliates composed by members of the academic community and the Bovisa neighbourhood (sub-urban dwellers who just share the same values of the project and want to be an active part of it). This self-managed service relies in the contribution of manual labour to collectively grow organic produce in exchange for that same produce. In addition the garden is meant to be used as a place for social interaction, hosting different types of workshops, organic public dinners and local events. On the medium term, the project aims at generating and enabling a resilient community of members to recover the quality of healthy and biological food, sharing peer-to-peer care and support, and by doing so regenerate the social fabric of the neighbourhood as well. On the long term, it is expected for ‘Coltivando’ to diffuse into smaller cells and become a social innovation platform where the members generate and put in practise more sustainable ideas of wellbeing. Developing such collaborative service requires social creativity, interaction, participation and joint problem solving between users and professionals: co-creation. The design team held a series of co-design workshops that helped in identifying the key resources and needs and co-project an enabling solution; not only engaging and forming the community of members, but giving a sense of ownership to the final users. This thesis delivers a full functioning Products Service System solution ready to be put into practice. It includes the Coltivando Member Manual and several Garden Models: Program, Business, Governance and Spatial. The thesis also foresees a medium-term scenario for the garden and service expansion and a long-term scenario for the local expansion of the service – in the shape of a toolkit – and international expansion – in the shape of a PSS Format. The project ultimately hopes to active self-managed collaborative gardens within communities of local individuals to generate new opportunities in the search to improve the quality of life in the region.
SIMEONE, GIULIA
ARC III - Scuola del Design
27-lug-2012
2011/2012
L'utopia della società consumistica non è perseguibile su scala globale nonostante i progressi delle tecnologie sostenibili degli ultimi decenni. La sostenibilità ambientale sta diventando un tema sempre più sensibile tra i cittadini contemporanei e i vertici decisionali dopo aver passato troppi anni in cui veniva trascurata e ignorata. Queste figure stanno ora tendendo a perseguire uno stile di vita sostenibile come nuovo paradigma della qualità di vita, ma solo cambiando radicalmente il nostro atteggiamento sarà possibile il definitivo passaggio. L’innovazione e il cambiamento progressivi non sono più sufficienti , necessitiamo infatti di introdurre un nuovo approccio alla vita a tutto tondo. Questo tipo di innovazione radicale è realizzabile solo con un cambiamento comportamentale, facilitando processi bottom-up piuttosto che top-down, in cui gli individui o le comunità risolvono problemi o generano nuove opportunità, quindi Social Innovation. Tra queste nuove tendenze ve ne sono alcune in cui la Social Innovation ha trovato una naturale convergenza in attività collaborative, ad esempio nel campo della sanità, del cibo naturale e dei servizi auto-gestiti. L’approccio co-design è cruciale per la nascita di tali servizi: oltre a fornire profondi insights, la creazione condivisa all’inizio del processo progettuale può avere conseguenze positive a lungo termine. Avendo quindi come obiettivo principale il design per la sostenibilità e riprendendo il lavoro svolto durante il corso di Temporary Urban Solution, sono sorte le seguenti domande: come possiamo creare un Orto Collettivo dentro il Campus Durando del Politecnico di Milano? È possibile condividere questo spazio pubblico con il vicinato di Bovisa? Sarà possibile trasformarlo in un community-based-service? Sarà in grado questo di resistere e superare difficoltà creando legami significativi tra individui, aiutando i più deboli e i meno abili? Nel 2011 il Politecnico di Milano si presentava come piattaforma perfetta, capace di assorbire e sperimentare progetti di innovazione grazie anche alla sua gestione privilegiata dello spazio pubblico del campus. Questa caratteristica veniva perfettamente interpretata dal dipartimento Indaco del Politecnico , che proponeva così di aprire lo spazio al vicinato di Bovisa e trasformarlo a tutti gli effetti in spazio pubblico. Come risultato della combinazione di opportunità e domanda venne lanciato nel Febbraio 2012 il progetto Coltivando - Orto Conviviale basato sul concetto di Cooperativa sociale. Il progetto di tesi consiste in un servizio gestito da un gruppo di affiliati che nasce dall’unione dei membri della comunità accademica e del vicinato di Bovisa, particolarmente interessato alla condivisione di questi valori. Questo servizio auto-gestito consiste nel contribuire con lavoro manuale alla coltivazione collettiva di prodotti organici in cambio del coltivato stesso. Inoltre il giardino sarà una piattaforma di interazione sociale, ospitando diverse tipologie di Workshops, cene a base di cibo organico ed eventi locali. Nel medio termine il progetto si pone come obiettivo la nascita di una comunità resistente e durevole nel tempo in grado di recuperare la qualità del cibo biologico, condividere supporto e cure peer-to-peer. Attraverso questo processo sarà così possibile rigenerare il tessuto sociale del quartiere. Nel lungo termine ci si aspetta da Coltivando di diffondersi in piccole cellule tali da diventare una piattaforma di innovazione sociale dove i membri possano generare e mettere in pratica nuove idee di benessere sostenibile. Sviluppare tale servizio collaborativo richiede Co-Creation, cioè creatività sociale, interazione, partecipazione e risoluzione di problemi in gruppo tra utenti e professionisti. Il team creativo ha tenuto una serie di co-design workshops che hanno aiutato a identificare le risorse chiave e i bisogni al fine di progettare una enabling solution; non solo coinvolgendo e formando la comunità dei membri, ma anche conferendo un sentimento di proprietà all’utente finale stesso. Questa tesi offre una soluzione Product Service completamente funzionante pronta per essere messa in pratica, includendo il Manuale di Coltivando e una serie di Garden Models (Program, Business, Governance e Architectural). La tesi prevede anche uno scenario a medio-termine per l’espansione dell’orto e del servizio e uno scenario a lungo-termine per la riproduzione locale (toolkit) e regionale/globale (PSS Format). Il progetto infine si prefigge di attivare giardini autogestiti all’interno di comunità di individui locali che generino nuove opportunità di miglioramento della qualità di vita nella regione.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/63121