Sono proposti due nuovi nodi di trasporto strategici, Melegnano e Mantova, per la riorganizzazione complessiva del trasporto merci, dal Bacino Mediterraneo al Centro Europa. Sfruttando la posizione baricentrica dell’Italia, in particolar modo dei porti del Mezzogiorno, si riescono a garantire simultaneamente i flussi commerciali di quattro mercati mondiali: Centro Europa, America Nord Orientale, Nord Africa e Medio Oriente. Le storiche rotte pendulum, alla luce di questa nuova configurazione, trarrebbero importanti vantaggi, sia per tempistiche, che per costi di trasporto. Puntando sul nuovo cluster dei trasporti e della logistica, si andrebbero a risollevare le sorti dell’attuale disastrosa situazione economica italiana. Per fare questo occorre avviare rapidamente il riassetto della rete ferroviaria, al fine di renderla efficace ossatura per un fluido sistema di trasporti merci, e sfruttare in maniera ottimale i collegamenti fluvio-marittimi, come volano per la messa a punto dell’intero sistema infrastrutturale nazionale. La scelta della localizzazione dei poli logistici di Melegnano e Mantova è stata determinata dall’arrivo del Canal Bianco-Fissero-Tartaro dalla foce del Po fino a Mantova, dalla resa navigabile del Po da Mantova a Cremona ed infine dal completamento del canale navigabile da Cremona-Pizzighettone fino a Melegnano. Il nuovo scalo intermodale di Melegnano, grazie al potenziamento della Quadra, che si occuperebbe dei flussi non facenti capo a Milano, andrebbe a gestire i traffici gravitanti sul capoluogo lombardo e dell’hinterland, e lo smistamento merci fra Nord e Sud, e fra Est e Ovest a livello continentale. Lo scalo intermodale di Mantova, contemporaneamente, assumerebbe ruolo strategico per lo smistamento merci nel Bacino Padano, grazie al collegamento fluvio-marittimo con il Mar Adriatico e il canale navigabile verso Melegnano; inoltre per l’integrazione dello smistamento merci provenienti dalle direttrici Tirrenica e Adriatica verso il Centro Europa.
Sono proposti due nuovi nodi di trasporto strategici, Melegnano e Mantova, per la riorganizzazione complessiva del trasporto merci, dal Bacino Mediterraneo al Centro Europa. Sfruttando la posizione baricentrica dell’Italia, in particolar modo dei porti del Mezzogiorno, si riescono a garantire simultaneamente i flussi commerciali di quattro mercati mondiali: Centro Europa, America Nord Orientale, Nord Africa e Medio Oriente. Le storiche rotte pendulum, alla luce di questa nuova configurazione, trarrebbero importanti vantaggi, sia per tempistiche, che per costi di trasporto. Puntando sul nuovo cluster dei trasporti e della logistica, si andrebbero a risollevare le sorti dell’attuale disastrosa situazione economica italiana. Per fare questo occorre avviare rapidamente il riassetto della rete ferroviaria, al fine di renderla efficace ossatura per un fluido sistema di trasporti merci, e sfruttare in maniera ottimale i collegamenti fluvio-marittimi, come volano per la messa a punto dell’intero sistema infrastrutturale nazionale. La scelta della localizzazione dei poli logistici di Melegnano e Mantova è stata determinata dall’arrivo del Canal Bianco-Fissero-Tartaro dalla foce del Po fino a Mantova, dalla resa navigabile del Po da Mantova a Cremona ed infine dal completamento del canale navigabile da Cremona-Pizzighettone fino a Melegnano. Il nuovo scalo intermodale di Melegnano, grazie al potenziamento della Quadra, che si occuperebbe dei flussi non facenti capo a Milano, andrebbe a gestire i traffici gravitanti sul capoluogo lombardo e dell’hinterland, e lo smistamento merci fra Nord e Sud, e fra Est e Ovest a livello continentale. Lo scalo intermodale di Mantova, contemporaneamente, assumerebbe ruolo strategico per lo smistamento merci nel Bacino Padano, grazie al collegamento fluvio-marittimo con il Mar Adriatico e il canale navigabile verso Melegnano; inoltre per l’integrazione dello smistamento merci provenienti dalle direttrici Tirrenica e Adriatica verso il Centro Europa.
Un nuovo scenario del sistema dei trasporti in Italia : i nodi di Melegnano e Mantova
FELTRACCO, ELISA;RAININI, RUDY;IUSCO, MICHELE ANTONIO
2011/2012
Abstract
Sono proposti due nuovi nodi di trasporto strategici, Melegnano e Mantova, per la riorganizzazione complessiva del trasporto merci, dal Bacino Mediterraneo al Centro Europa. Sfruttando la posizione baricentrica dell’Italia, in particolar modo dei porti del Mezzogiorno, si riescono a garantire simultaneamente i flussi commerciali di quattro mercati mondiali: Centro Europa, America Nord Orientale, Nord Africa e Medio Oriente. Le storiche rotte pendulum, alla luce di questa nuova configurazione, trarrebbero importanti vantaggi, sia per tempistiche, che per costi di trasporto. Puntando sul nuovo cluster dei trasporti e della logistica, si andrebbero a risollevare le sorti dell’attuale disastrosa situazione economica italiana. Per fare questo occorre avviare rapidamente il riassetto della rete ferroviaria, al fine di renderla efficace ossatura per un fluido sistema di trasporti merci, e sfruttare in maniera ottimale i collegamenti fluvio-marittimi, come volano per la messa a punto dell’intero sistema infrastrutturale nazionale. La scelta della localizzazione dei poli logistici di Melegnano e Mantova è stata determinata dall’arrivo del Canal Bianco-Fissero-Tartaro dalla foce del Po fino a Mantova, dalla resa navigabile del Po da Mantova a Cremona ed infine dal completamento del canale navigabile da Cremona-Pizzighettone fino a Melegnano. Il nuovo scalo intermodale di Melegnano, grazie al potenziamento della Quadra, che si occuperebbe dei flussi non facenti capo a Milano, andrebbe a gestire i traffici gravitanti sul capoluogo lombardo e dell’hinterland, e lo smistamento merci fra Nord e Sud, e fra Est e Ovest a livello continentale. Lo scalo intermodale di Mantova, contemporaneamente, assumerebbe ruolo strategico per lo smistamento merci nel Bacino Padano, grazie al collegamento fluvio-marittimo con il Mar Adriatico e il canale navigabile verso Melegnano; inoltre per l’integrazione dello smistamento merci provenienti dalle direttrici Tirrenica e Adriatica verso il Centro Europa.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/64081