La tesi ha utilizzato come basi la partecipazione al Workshop “Costruire con la terra cruda” presso il Politecnico di Milano e l’esperienza diretta avuta in Bolivia, nel territorio di Independencia. Lo stato boliviano è tra i meno sviluppati dell’America Latina, con forti disuguaglianze fra classi sociali e fra aree urbane e rurali. Approssimativamente due terzi della popolazione boliviana rurale è considerata povera. Independencia è situata nella regione andina di Cochabamba, tra 1600 e 4600 m di altezza. Independencia è una Bolivia ancora più povera, dove la malattia è una realtà quotidiana, le case sono fango e lamiera, le strade terra battuta su strapiombi impressionanti. Le difficili condizioni economiche, la diffidenza nel sistema medico presente e le ostili caratteristiche del territorio, fanno sì che solo il 14% della popolazione possa accedere ai servizi sanitari di base. La Bolivia indigena e rurale è un caso interessante di come, nonostante l’evoluzione del pensiero e la presenza della medicina istituzionale, la medicina tradizionale mantenga un ruolo fondamentale nel sistema sanitario. SIN LIMITES (senza limiti) è il fine con il quale si vuole intervenire nel contesto andino, è la volontà di abbattere le barriere di accesso fisiche, culturali ed economiche ai servizi sanitari, sostenendo la salute come base dei diritti fondamentali di ogni singolo individuo. Nella prima parte è stata condotta un’analisi socio-demografica della popolazione boliviana e del suo stato di salute, insieme alla ricerca delle caratteristiche e delle prospettive di interventi futuri del sistema sanitario nazionale. Il focus è poi stato ridotto all’approfondimento della società e della cultura medica andina, fortemente diffuse nell’area di studio, terminando con un’analisi più specifica del territorio di Independencia. Sulla base delle informazioni raccolte, l’intervento proposto non vuole e non può essere un contaminante sociale. L’interculturalità nella salute è il primo valore sostenuto dalla nuova rete di servizi sanitari che, integrando le strutture sanitarie già presenti, riadatta l’attuale Centro de Salud di Independencia a ospedale interculturale e crea nuovi poli attrattori non invasivi con cliniche mobili che portano direttamente nelle comunità locali un livello superiore di medicina, affiancandosi alle strutture tradizionali fisse dove la medicina andina e quella istituzionale collaborano.
Sin limites. La medicina e la cura
VENTURINI, GIOVANNA
2011/2012
Abstract
La tesi ha utilizzato come basi la partecipazione al Workshop “Costruire con la terra cruda” presso il Politecnico di Milano e l’esperienza diretta avuta in Bolivia, nel territorio di Independencia. Lo stato boliviano è tra i meno sviluppati dell’America Latina, con forti disuguaglianze fra classi sociali e fra aree urbane e rurali. Approssimativamente due terzi della popolazione boliviana rurale è considerata povera. Independencia è situata nella regione andina di Cochabamba, tra 1600 e 4600 m di altezza. Independencia è una Bolivia ancora più povera, dove la malattia è una realtà quotidiana, le case sono fango e lamiera, le strade terra battuta su strapiombi impressionanti. Le difficili condizioni economiche, la diffidenza nel sistema medico presente e le ostili caratteristiche del territorio, fanno sì che solo il 14% della popolazione possa accedere ai servizi sanitari di base. La Bolivia indigena e rurale è un caso interessante di come, nonostante l’evoluzione del pensiero e la presenza della medicina istituzionale, la medicina tradizionale mantenga un ruolo fondamentale nel sistema sanitario. SIN LIMITES (senza limiti) è il fine con il quale si vuole intervenire nel contesto andino, è la volontà di abbattere le barriere di accesso fisiche, culturali ed economiche ai servizi sanitari, sostenendo la salute come base dei diritti fondamentali di ogni singolo individuo. Nella prima parte è stata condotta un’analisi socio-demografica della popolazione boliviana e del suo stato di salute, insieme alla ricerca delle caratteristiche e delle prospettive di interventi futuri del sistema sanitario nazionale. Il focus è poi stato ridotto all’approfondimento della società e della cultura medica andina, fortemente diffuse nell’area di studio, terminando con un’analisi più specifica del territorio di Independencia. Sulla base delle informazioni raccolte, l’intervento proposto non vuole e non può essere un contaminante sociale. L’interculturalità nella salute è il primo valore sostenuto dalla nuova rete di servizi sanitari che, integrando le strutture sanitarie già presenti, riadatta l’attuale Centro de Salud di Independencia a ospedale interculturale e crea nuovi poli attrattori non invasivi con cliniche mobili che portano direttamente nelle comunità locali un livello superiore di medicina, affiancandosi alle strutture tradizionali fisse dove la medicina andina e quella istituzionale collaborano.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/65061