PORTO CATENA, UN MUSEO TRA STORIA E ACQUA Sfruttare le vie d’acqua è stato per secoli il sistema più rapido, economico e sicuro per trasportare e far viaggiare merci e persone. La navigazione sul fiume Mincio e sui bacini lacustri è stata sfruttata sin dai tempi antichi come via commerciale, grazie ad un sistema idroviario diffuso sul territorio. Porti o semplici approdi hanno rivestito ruoli fondamentali nella vita quotidiana ed economica nella città virgiliana per secoli. L’acqua forniva agli abitanti sostentamento e lavoro, non c’è carta storica, appunto, che rappresenti Mantova ed i suoi laghi priva di un consistente numero di barche. Questo scenario, così lontano, mi ha affascinato e portato a compiere uno studio sulla possibilità di recuperare un area della città, che era il cuore economico e pulsante della città dei Gonzaga, Porto Catena. Vi sono state molte tesi e concorsi che hanno toccato quest’area, ormai priva delle sue caratteristiche originali, ma le evoluzioni recenti ed una rinnovata vocazione turistica della città, mi hanno spinto a ragionare su una ridefinizione funzionale dell’area di Porto Catena. Lo studio si articola su tre punti chiave, il primo mira a favorire una forma di turismo fluviale integrata, in modo da valorizzare il patrimonio paesaggistico, storico ed architettonico; creando nuove possibilità di sviluppo del turismo e delle risorse locali. Il secondo punto si pone l’obbiettivo di valorizzare gli approdi incentivando una fruizione sostenibile del territorio toccato dai laghi; promuovendo una mobilità capace di ridurre gli impatti ambiantali, integrando alle ciclovie percorsi via lago.Il terzo punto si concentra sulla realizzazione di ipotesi tecnologiche e progettuali delle nuove installazioni portuali, integrate a soluzioni energeticamente orientate, come l’uso di fonti rinnovabili per l’approviginamento energetico e di impianti di illuminazioni a LED per ridurre l’inquinamento luminoso, nel totale rispetto dell’ecosistema lacustre.

Porto Catena : un museo tra storia e acqua

SARZI BRAGA, NICOLA
2011/2012

Abstract

PORTO CATENA, UN MUSEO TRA STORIA E ACQUA Sfruttare le vie d’acqua è stato per secoli il sistema più rapido, economico e sicuro per trasportare e far viaggiare merci e persone. La navigazione sul fiume Mincio e sui bacini lacustri è stata sfruttata sin dai tempi antichi come via commerciale, grazie ad un sistema idroviario diffuso sul territorio. Porti o semplici approdi hanno rivestito ruoli fondamentali nella vita quotidiana ed economica nella città virgiliana per secoli. L’acqua forniva agli abitanti sostentamento e lavoro, non c’è carta storica, appunto, che rappresenti Mantova ed i suoi laghi priva di un consistente numero di barche. Questo scenario, così lontano, mi ha affascinato e portato a compiere uno studio sulla possibilità di recuperare un area della città, che era il cuore economico e pulsante della città dei Gonzaga, Porto Catena. Vi sono state molte tesi e concorsi che hanno toccato quest’area, ormai priva delle sue caratteristiche originali, ma le evoluzioni recenti ed una rinnovata vocazione turistica della città, mi hanno spinto a ragionare su una ridefinizione funzionale dell’area di Porto Catena. Lo studio si articola su tre punti chiave, il primo mira a favorire una forma di turismo fluviale integrata, in modo da valorizzare il patrimonio paesaggistico, storico ed architettonico; creando nuove possibilità di sviluppo del turismo e delle risorse locali. Il secondo punto si pone l’obbiettivo di valorizzare gli approdi incentivando una fruizione sostenibile del territorio toccato dai laghi; promuovendo una mobilità capace di ridurre gli impatti ambiantali, integrando alle ciclovie percorsi via lago.Il terzo punto si concentra sulla realizzazione di ipotesi tecnologiche e progettuali delle nuove installazioni portuali, integrate a soluzioni energeticamente orientate, come l’uso di fonti rinnovabili per l’approviginamento energetico e di impianti di illuminazioni a LED per ridurre l’inquinamento luminoso, nel totale rispetto dell’ecosistema lacustre.
LEALI, GIUSI
ARC I - Scuola di Architettura e Società
4-ott-2012
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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