Chi ha l’opportunità di conoscere Sara Turetta, fondatrice dell’associazione Save the Dogs, può immediatamente percepire le difficoltà che un’associazione no profit come questa incontra ogni giorno. Quando si parla di cani e delle problematiche relative al randagismo ci si trova di fronte ad un muro di indifferenza e diffidenza, con la giustificazione che esistono situazioni umane ben peggiori di quelle di animali maltrattati. Lavorare sul tema del randagismo anche nell’ambito della progettazione comunicativa contribuisce ad aiutare la società moderna, affinchè possa trasformarsi sempre più in una società basata sulla non violenza. Nel panorama moderno di overloading di informazioni, utilizzare tecniche convenzionali farebbe disperdere il messaggio tra questi miliardi di voci. Quindi, la scelta migliore è quella di utilizzare una via di comunicazione non convenzionale che ha anche il grande vantaggio di poter colpire il maggior numero di persone possibile attraverso un dispendio di risorse economiche, nella maggior parte dei casi, minimo. I cinque progetti ideati vogliono essere un aiuto ma anche un invito all’associazione a cambiare la propria linea comunicativa approfittando di queste nuove tecniche. Alcuni di questi possono essere considerati conclusi e pienamente realizzabili, altri invece si sono fermati alla fase di progettazione e simulazione, data la loro natura fortemente particolare che potrebbe portare ad un clamore mediatico non indifferente e per questo si ritiene opportuno che la scelta della messa in atto di tali progetti spetti all’associazione Save the Dogs. Per dimostrare che questi progetti sono effettivamente realizzabili da un’associazione no profit con poche risorse economiche, sono stati eseguiti studi sui costi necessari, sulle ore persona e sui possibili contatti ricevuti. Ci si augura che tutti coloro che hanno l’occasione di leggere questa relazione di progetto, di sfogliare queste pagine o anche solo di sentirne parlare, possano far tesoro di queste parole, recependo il messaggio, diffondendolo a loro volta, e di conseguenza agire superando così quel muro di indifferenza che purtroppo tanto caratterizza queste tematiche.

Save the dogs. Progettazione di metodi e tecniche di guerrilla comunicativa per la salvaguardia dei cani randagi della Romania, in accordo con l’associazione Save the Dogs di Milano

ATTIERI, CHIARA;DELL'ACQUA, VALENTINA
2009/2010

Abstract

Chi ha l’opportunità di conoscere Sara Turetta, fondatrice dell’associazione Save the Dogs, può immediatamente percepire le difficoltà che un’associazione no profit come questa incontra ogni giorno. Quando si parla di cani e delle problematiche relative al randagismo ci si trova di fronte ad un muro di indifferenza e diffidenza, con la giustificazione che esistono situazioni umane ben peggiori di quelle di animali maltrattati. Lavorare sul tema del randagismo anche nell’ambito della progettazione comunicativa contribuisce ad aiutare la società moderna, affinchè possa trasformarsi sempre più in una società basata sulla non violenza. Nel panorama moderno di overloading di informazioni, utilizzare tecniche convenzionali farebbe disperdere il messaggio tra questi miliardi di voci. Quindi, la scelta migliore è quella di utilizzare una via di comunicazione non convenzionale che ha anche il grande vantaggio di poter colpire il maggior numero di persone possibile attraverso un dispendio di risorse economiche, nella maggior parte dei casi, minimo. I cinque progetti ideati vogliono essere un aiuto ma anche un invito all’associazione a cambiare la propria linea comunicativa approfittando di queste nuove tecniche. Alcuni di questi possono essere considerati conclusi e pienamente realizzabili, altri invece si sono fermati alla fase di progettazione e simulazione, data la loro natura fortemente particolare che potrebbe portare ad un clamore mediatico non indifferente e per questo si ritiene opportuno che la scelta della messa in atto di tali progetti spetti all’associazione Save the Dogs. Per dimostrare che questi progetti sono effettivamente realizzabili da un’associazione no profit con poche risorse economiche, sono stati eseguiti studi sui costi necessari, sulle ore persona e sui possibili contatti ricevuti. Ci si augura che tutti coloro che hanno l’occasione di leggere questa relazione di progetto, di sfogliare queste pagine o anche solo di sentirne parlare, possano far tesoro di queste parole, recependo il messaggio, diffondendolo a loro volta, e di conseguenza agire superando così quel muro di indifferenza che purtroppo tanto caratterizza queste tematiche.
ARC III - Facolta' del Design
20-dic-2010
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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