L’interesse nascente nei confronti delle tematiche sociali, il nuovo modo di concepire la progettazione nell’ottica di un’edilizia a costo limitato ma di buona qualità, la necessaria spinta verso un approccio sostenibile non possono trascurare il patrimonio immobiliare di edilizia economico‐popolare costruita nel secolo scorso e ampiamente diffusa sul territorio nazionale. L’emanazione della Legge n°1676 del 1960, ad esempio, inerente alla costruzione di abitazioni per i lavoratori dell’agricoltura, è stata la promotrice di un diffuso sviluppo costruttivo compreso tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso. Tale incremento urbanistico ha interessato in modo particolare la provincia di Mantova, permeando in modo determinante il territorio di esempi di edilizia a basso costo dai tratti distinti rispetto all’immaginario comune. Obiettivo di questo elaborato non è solo quello di conservare memoria di un modello tipologico del costruire, assente in bibliografia, ma anche di elaborare una soluzione di recupero efficace che sia al contempo rispondente agli odierni requisiti normativi. Lo studio si è concentrato in modo particolare sul villaggio pilota del Comune di Cavriana, quale strumento per poter tracciare linee guida di intervento applicabili in maniera diffusa sul territorio. L’edificio oggetto di studio è stato analizzato in modo da determinarne le prestazioni residue e strutturare un progetto di recupero consapevole, sviluppato in modo tale da combinare efficacemente il rispetto delle caratteristiche morfologiche e connotanti e l’introduzione di specifici aspetti inerenti all’innovazione sia tecnica sia tecnologica. Risulta sempre più attuale, infatti, l’esigenza di delineare soluzioni che siano frutto di una coerente riflessione e di porre l’attenzione su scelte in grado di articolare un adeguato dialogo tra la conservazione di un manufatto edilizio e l’innovazione a tutto tondo. È altresì importante che questo tipo di approccio sia sempre valido e il più possibile efficace e che non sia minimizzato nel caso di interventi apparentemente privi di pregio architettonico.

Recupero di edilizia economica popolare minore. Il caso di case per i lavoratori dell'agricoltura nel territorio mantovano

CHIESI, AMBRA
2011/2012

Abstract

L’interesse nascente nei confronti delle tematiche sociali, il nuovo modo di concepire la progettazione nell’ottica di un’edilizia a costo limitato ma di buona qualità, la necessaria spinta verso un approccio sostenibile non possono trascurare il patrimonio immobiliare di edilizia economico‐popolare costruita nel secolo scorso e ampiamente diffusa sul territorio nazionale. L’emanazione della Legge n°1676 del 1960, ad esempio, inerente alla costruzione di abitazioni per i lavoratori dell’agricoltura, è stata la promotrice di un diffuso sviluppo costruttivo compreso tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso. Tale incremento urbanistico ha interessato in modo particolare la provincia di Mantova, permeando in modo determinante il territorio di esempi di edilizia a basso costo dai tratti distinti rispetto all’immaginario comune. Obiettivo di questo elaborato non è solo quello di conservare memoria di un modello tipologico del costruire, assente in bibliografia, ma anche di elaborare una soluzione di recupero efficace che sia al contempo rispondente agli odierni requisiti normativi. Lo studio si è concentrato in modo particolare sul villaggio pilota del Comune di Cavriana, quale strumento per poter tracciare linee guida di intervento applicabili in maniera diffusa sul territorio. L’edificio oggetto di studio è stato analizzato in modo da determinarne le prestazioni residue e strutturare un progetto di recupero consapevole, sviluppato in modo tale da combinare efficacemente il rispetto delle caratteristiche morfologiche e connotanti e l’introduzione di specifici aspetti inerenti all’innovazione sia tecnica sia tecnologica. Risulta sempre più attuale, infatti, l’esigenza di delineare soluzioni che siano frutto di una coerente riflessione e di porre l’attenzione su scelte in grado di articolare un adeguato dialogo tra la conservazione di un manufatto edilizio e l’innovazione a tutto tondo. È altresì importante che questo tipo di approccio sia sempre valido e il più possibile efficace e che non sia minimizzato nel caso di interventi apparentemente privi di pregio architettonico.
BORDANZI, GIOVANNI
ING VI - Scuola di Ingegneria Edile-Architettura
4-ott-2012
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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