TUBE CUBES, Soluzioni di accoglienza temporanee per i visitatori dell' Expo e oltre

The idea behind this paper is to gather in the same project temporary, modular and sustainable elements. Starting from the “Instant House” competition (organized by FederlegnoArredo srl, in partnership with Politecnico of Milan in the context of MADE expo) I developed a zero-impact structure that could serve as temporary hosting installation for Expo visitors. Adding to the picture the willingness to retrain the dismantled urban areas, I realized that the perfect place in which base my structure is the underground mezzanine: a big and empty covered place that is not exploited or is even closed to the public, as in Porta Venezia and Piazzale Lotto. After a feasibility study on already existing and on under construction underground lines (Line 4 – from S. Cristoforo FS to Linate airport – and line 5 – from Settimo to Monza) I realized that Lotto could be the perfect spot between line 5 and underground hub for Rho, a key point in order to reach the Expo. Moreover, the mezzanine are really suitable for this purpose, since are easy to reach, even for people with disabilities, and are important nodes in the transportation system. As I said, the target of my project is to provide a comfortable place where to rest few hours, receive information about the Expo and enjoy a nice coffee. In fact, for the 2015 event is forecasted a massive number of participants, thus arise the need for low cost and efficient hosting structure.

L’idea di questa tesi nasce principalmente dalla volontà di unire in uno stesso progetto elementi di realizzazione quali la temporaneità, la modularità, la sostenibilità. Prendendo come incipit il concorso “Istant House” (Concorso indetto da FederlegnoArredo srl in collaborazione con il Politecnico di Milano In occasione di MADE expo presso la Fiera di Milano-Rho) ho cominciato a pensare al progetto di una struttura che potesse essere contemporaneamente ad impatto zero e che avesse una funzione di accoglienza temporanea per i giovani visitatori dell’ Expo. Unendo a questa idea la volontà di riqualificare delle zone urbane metropolitane dismesse, è emerso che l’area di progetto da me designata poteva essere il mezzanino della metropolitana: vi sono infatti grandi porzioni di spazio che non vengono sfruttati, o addirittura sono stati chiusi: per esempio quello di Porta Venezia o quello di Piazzale Lotto. E’ proprio nel mezzanino di Lotto che ho deciso di inserire il mio progetto. Dopo un attento studio fatto sulle linee in previsione realizzazione della Metropolitana Milanese (linea 4 – da s. Cristoforo FS fino all’aeroporto di Linate - e linea 5 – da Settimo Milanese fino a Monza) mi sono resa conto che la fermata Lotto potrebbe costituire un importante punto di interscambio tra linea 5 e e MM1 per Rho, collegamento essenziale per raggiungere l’ Expo. Inoltre i mezzanini della metropolitana ben si prestano ad ospitare strutture temporanee: sono luoghi chiusi, per cui non è necessaria una copertura, sono luoghi facilmente accessibili, anche da persone diversamente abili, sono nodi importanti di interscambio. L’intenzione del mio progetto è quella di riuscire a fornire agli utenti in visita all’ Expo un luogo d’accoglienza, comodo e a misura d’uomo, all’interno del quale possano riposare anche solo per qualche ora. Infatti oltre alla primaria funzione di accoglienza, saranno anche presenti dei punti di sosta, di informazione sull’ Expo e una caffetteria.Per l’evento del 2015 è infatti previsto un copioso afflusso di visitatori e la necessità di creare luoghi low-cost di accoglienza temporanei è un’esigenza sicuramente avvertita (Nei 6 mesi dell'Expo arriveranno 29 milioni di turisti, per una media giornaliera di 160.000 visitatori al giorno) Per questo ho pensato che, avvalendomi di sistemi modulari, montati a secco e ubicati in luoghi che fondamentalmente sono già fruibili dalla pubblica utenza, si potrebbe andare incontro all’esigenza di supporto ad un grande evento come quello dell’ Expo e non solo. Il mio progetto non è però incentrato solo sull’ evento del 2015, bensì vuole proporre un metodo di gestione degli spazi attraverso una scansione modulare, sostenibile e temporanea. Concetti chiave che rappresentano le fondamenta sul quale poggia il mio lavoro di tesi. Il senso pratico del progetto è quello della ricerca di una misura modulare esportabile ed adattabile, anche ad altre strutture e ad altri tipi d’impiego. Facendo un concreto esempio, una volta esaurito l’evento dell’ Expo, potrebbe avere forme alternative di impiego che possono andare dall’allestimento di padiglioni fieristici all’ accoglienza per situazioni di emergenza grazie alla rapidità del montaggio a secco e alla trasportabilità dei materiali. Certamente durante tutto l’iter progettuale si è tenuto in gran conto l’aspetto di sostenibilità ambientale del progetto: dal punto di vista delle scelte dei materiali impiegati, dalla ricerca di modalità alternative per il recupero energetico, dalla coibentazione delle strutture e della dismissione, quindi della riciclabilità.