The transportation of HazMat is a matter of great importance, especially in Lombardia, where the industrial diffusion is particularly widespread on the territory. Despite of its importance, this issue is not sufficiently dealt with by the laws in force; the attention has been focused more on the regulations regarding fixed plants (see Seveso Directives), while the transportation of HazMat has only been dealt with in the ADR. The HazMat transportation system, though, is a very complex reality and, therefore, a deeper insight is necessary. For this reason, it has been decided to perform an analysis of the system, starting from the point of view of the main stakeholder, the CNVVF. The first step has been the collection of the data regarding the accidents with transportation of dangerous goods in Lombardia in the decade 2002-2012. The data set has then been organized in order to get all the relevant features. In particular, it has been found out that the vehicles are safe, especially the multi-layers tanks used for the transportation of liquefied gases. For what concerns the road network, only one critical point has been found, that is to say, the road joint between the A4 Highway and the Tangenziale Sud of Brescia. For this spot, some improvements have been suggested for the prevention of the accidents. Moreover, in the provinces of Lodi and Mantova, it has been proved that there is a significant influence of the fog on the occurrence of the accidents. It has been therefore suggested to lower the speed limits and install anti-fog lights on the vehicles. The choices regarding the routes are generally safe, as the number of evacuations that have been performed in the last decade is very low. For what concerns the organizational aspects, the CNVVF has proved to be prepared and able to provide an effective and timely response in case of emergency. Anyway, some suggestions have been made to improve the efficiency of the system, such as the use of more advanced and user-friendly technological devices, a more bi-univocal communication between the top and the operational levels, and a more effective collection of data for the creation of a database.

Il trasporto di sostanze pericolose è una questione di particolare rilevanza, specialmente in una regione come la Lombardia, in cui il livello di diffusione industriale è molto elevato. Nonostante la sua importanza, l’argomento non è tuttavia, allo stato dell’arte, adeguatamente coperto da un corpo normativo che ne regolamenti efficacemente le caratteristiche, a differenza di quanto invece accade per gli impianti fissi a rischio di incidente rilevante (cfr. Direttive Seveso I, II e III). L’unico documento presente allo scopo è l’ADR, Accordo Europeo in materia di trasporto stradale di merci pericolose, recepito in Italia con la Legge n.1838 del 1962. Il sistema costituito da industrie chimiche, aziende trasportatrici, aziende destinatarie, pubbliche autorità, Corpo Nazionale dei Vigili dei Fuoco e organismi di Pubblica Sicurezza, è particolarmente complesso, e la sua criticità è dovuta anche alla presenza di sostanze pericolose, il cui comportamento dipende da un gran numero di fattori (temperatura, pressione, interazione con altre sostanze, reattività, ecc). Oltre alla complessità tecnica, peraltro, è necessario ricordare la possibilità di un fallimento dovuto al fattore umano, che, per sua natura, è imprevedibile. Inoltre, per ciò che concerne il trasporto stradale, la presenza stessa del fattore umano è acuita dalle possibili interazioni con gli altri soggetti presenti nello stesso ambiente (come ad esempio automobili, autocarri e rispettivi conducenti). Il sistema presenta dunque una complessità intrinseca, e cioè una spiccata tendenza di ogni sua parte a interagire con le altre; una riflessione completa che comprenda sia gli aspetti tecnici che quelli organizzativi è dunque necessaria. Per questo motivo, si è deciso di procedere ad un’analisi complessiva del sistema, partendo dal punto di vista dell’organismo preposto alla gestione delle emergenze in caso di incidente con trasporto di sostanze pericolose, e cioè del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Pertanto, oltre agli aspetti prettamente tecnici e alle frequenze di accadimento degli incidenti, è stato interessante analizzare le sfide organizzative che il CNVVF quotidianamente affronta per garantire un servizio efficace e tempestivo ai cittadini della regione Lombardia. Il primo passo è stato dunque quello di incontrare i rappresentanti del CNVVF per raccogliere i dati riguardanti gli incidenti stradali con trasporto di sostanze pericolose, avvenuti in Lombardia nel decennio che va dal 2002 al 2012. I dati recuperati, tuttavia, non possono essere considerati un campione statistico, in quanto si tratta di fax di comunicazione che sono spesso incompleti, e che si riferiscono solo ed esclusivamente ai casi in cui è stato richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco. Tuttavia, come è stato dimostrato, l’analisi effettuata può essere considerata rappresentativa del comportamento generale del sistema, ed è inoltre stato possibile commentare in maniera propositiva i risultati, sia dal punto di vista tecnico che organizzativo. I fax sono stati riordinati e da essi si è tentato di estrarre il maggior numero possibile di informazioni rilevanti, in particolare: data, orario dell’incidente, luogo, tipo di strada, tipo di veicolo, tipo di incidente, cause dell’incidente, tipo di intervento, sostanza trasportata, MSDS della sostanza trasportata, classificazione di pericolosità HMIS/NFPA della sostanza, quantità trasportata, entità del rilascio, matrice ambientale coinvolta, danno ambientale, numero di morti, numero di feriti, eventuali interventi con elicottero, eventuali interventi con sommozzatori e squadre di rinforzo richieste. La seconda fase è coincisa con l’analisi vera e propria dei dati. Per prima cosa si è provveduto alla disamina dei dati in termini di sostanza trasportata e relativa modalità di trasporto. Si è considerata quindi l’entità del rilascio e, successivamente, la dinamica di rottura. A questo proposito è risultato che, in generale, le cisterne pressurizzate, caratterizzate da uno spessore multistrato, sono sufficientemente sicure, e sono in grado di garantire un quasi perfetto contenimento della sostanza. Le cisterne standard (come quelle utilizzate, ad esempio, per il trasporto di gasolio e benzina), invece, possono essere migliorate in termini di resistenza del corpo centrale, anche se la loro performance può essere considerata sufficientemente positiva. Si è poi analizzata la frequenza di accadimento degli incidenti sulle diverse strade della rete infrastrutturale e nelle diverse province della regione. A questo proposito, è stata evidenziata una sola criticità di matrice infrastrutturale, in corrispondenza dello svincolo autostradale che connette l’autostrada A4 alla Tangenziale Sud di Brescia. In questo caso sono state quindi suggerite delle migliorie da apportare all’infrastruttura come misura preventiva per gli incidenti. Inoltre, nelle province di Lodi e Mantova è stata rilevata una significativa influenza del fenomeno della nebbia sulla frequenza di accadimento degli eventi incidentali, e sono stati suggeriti degli accorgimenti in modo tale da diminuire questo effetto negativo sul sistema. È stato poi analizzato il potenziale impatto urbanistico degli incidenti, considerando il livello di urbanizzazione intorno al luogo di accadimento. Da questa analisi è risultato che le scelte di percorso effettuate dalle società trasportatrici sono essenzialmente sicure, visto anche il numero esiguo di casi in cui è stata necessaria una parziale evacuazione delle zone circostanti. Come ultima fase è stata considerata l’organizzazione del CNVVF nel suo complesso, focalizzando l’attenzione sul settore CBRN, interpellato in caso di incidenti con trasporto di sostanze pericolose. Sono state effettuate interviste a rappresentanti dei vari livelli di specializzazione e, nel complesso, è risultato che l’organizzazione è soddisfacentemente preparata ed in grado di provvedere ad una risposta efficace e tempestiva. Tutto ciò è anche suffragato dall’entità esigua dei danni causati da questo tipo di eventi negli ultimi dieci anni, e dal fatto che i pochi decessi verificatisi sono stati dovuti alle dinamiche incidentali e non al rilascio di sostanze nocive. Tuttavia, si è ritenuto opportuno suggerire alcuni consigli per rendere il sistema ancora più efficiente, quali l’uso di tecnologie sempre più avanzate e user-friendly sul campo, lo sviluppo di una comunicazione biunivoca tra i livelli manageriali e quelli operativi, e una più efficiente e ragionata raccolta di dati utili alla creazione di un database per la valutazione critica complessiva dell’organizzazione.

The HazMat transportation system in Lombardia (2002-2012) : technical and organizational challenges

INTRIERI, SARAH
2011/2012

Abstract

The transportation of HazMat is a matter of great importance, especially in Lombardia, where the industrial diffusion is particularly widespread on the territory. Despite of its importance, this issue is not sufficiently dealt with by the laws in force; the attention has been focused more on the regulations regarding fixed plants (see Seveso Directives), while the transportation of HazMat has only been dealt with in the ADR. The HazMat transportation system, though, is a very complex reality and, therefore, a deeper insight is necessary. For this reason, it has been decided to perform an analysis of the system, starting from the point of view of the main stakeholder, the CNVVF. The first step has been the collection of the data regarding the accidents with transportation of dangerous goods in Lombardia in the decade 2002-2012. The data set has then been organized in order to get all the relevant features. In particular, it has been found out that the vehicles are safe, especially the multi-layers tanks used for the transportation of liquefied gases. For what concerns the road network, only one critical point has been found, that is to say, the road joint between the A4 Highway and the Tangenziale Sud of Brescia. For this spot, some improvements have been suggested for the prevention of the accidents. Moreover, in the provinces of Lodi and Mantova, it has been proved that there is a significant influence of the fog on the occurrence of the accidents. It has been therefore suggested to lower the speed limits and install anti-fog lights on the vehicles. The choices regarding the routes are generally safe, as the number of evacuations that have been performed in the last decade is very low. For what concerns the organizational aspects, the CNVVF has proved to be prepared and able to provide an effective and timely response in case of emergency. Anyway, some suggestions have been made to improve the efficiency of the system, such as the use of more advanced and user-friendly technological devices, a more bi-univocal communication between the top and the operational levels, and a more effective collection of data for the creation of a database.
PUGLIANO, ANTONIO
ING I - Scuola di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale
5-ott-2012
2011/2012
Il trasporto di sostanze pericolose è una questione di particolare rilevanza, specialmente in una regione come la Lombardia, in cui il livello di diffusione industriale è molto elevato. Nonostante la sua importanza, l’argomento non è tuttavia, allo stato dell’arte, adeguatamente coperto da un corpo normativo che ne regolamenti efficacemente le caratteristiche, a differenza di quanto invece accade per gli impianti fissi a rischio di incidente rilevante (cfr. Direttive Seveso I, II e III). L’unico documento presente allo scopo è l’ADR, Accordo Europeo in materia di trasporto stradale di merci pericolose, recepito in Italia con la Legge n.1838 del 1962. Il sistema costituito da industrie chimiche, aziende trasportatrici, aziende destinatarie, pubbliche autorità, Corpo Nazionale dei Vigili dei Fuoco e organismi di Pubblica Sicurezza, è particolarmente complesso, e la sua criticità è dovuta anche alla presenza di sostanze pericolose, il cui comportamento dipende da un gran numero di fattori (temperatura, pressione, interazione con altre sostanze, reattività, ecc). Oltre alla complessità tecnica, peraltro, è necessario ricordare la possibilità di un fallimento dovuto al fattore umano, che, per sua natura, è imprevedibile. Inoltre, per ciò che concerne il trasporto stradale, la presenza stessa del fattore umano è acuita dalle possibili interazioni con gli altri soggetti presenti nello stesso ambiente (come ad esempio automobili, autocarri e rispettivi conducenti). Il sistema presenta dunque una complessità intrinseca, e cioè una spiccata tendenza di ogni sua parte a interagire con le altre; una riflessione completa che comprenda sia gli aspetti tecnici che quelli organizzativi è dunque necessaria. Per questo motivo, si è deciso di procedere ad un’analisi complessiva del sistema, partendo dal punto di vista dell’organismo preposto alla gestione delle emergenze in caso di incidente con trasporto di sostanze pericolose, e cioè del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Pertanto, oltre agli aspetti prettamente tecnici e alle frequenze di accadimento degli incidenti, è stato interessante analizzare le sfide organizzative che il CNVVF quotidianamente affronta per garantire un servizio efficace e tempestivo ai cittadini della regione Lombardia. Il primo passo è stato dunque quello di incontrare i rappresentanti del CNVVF per raccogliere i dati riguardanti gli incidenti stradali con trasporto di sostanze pericolose, avvenuti in Lombardia nel decennio che va dal 2002 al 2012. I dati recuperati, tuttavia, non possono essere considerati un campione statistico, in quanto si tratta di fax di comunicazione che sono spesso incompleti, e che si riferiscono solo ed esclusivamente ai casi in cui è stato richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco. Tuttavia, come è stato dimostrato, l’analisi effettuata può essere considerata rappresentativa del comportamento generale del sistema, ed è inoltre stato possibile commentare in maniera propositiva i risultati, sia dal punto di vista tecnico che organizzativo. I fax sono stati riordinati e da essi si è tentato di estrarre il maggior numero possibile di informazioni rilevanti, in particolare: data, orario dell’incidente, luogo, tipo di strada, tipo di veicolo, tipo di incidente, cause dell’incidente, tipo di intervento, sostanza trasportata, MSDS della sostanza trasportata, classificazione di pericolosità HMIS/NFPA della sostanza, quantità trasportata, entità del rilascio, matrice ambientale coinvolta, danno ambientale, numero di morti, numero di feriti, eventuali interventi con elicottero, eventuali interventi con sommozzatori e squadre di rinforzo richieste. La seconda fase è coincisa con l’analisi vera e propria dei dati. Per prima cosa si è provveduto alla disamina dei dati in termini di sostanza trasportata e relativa modalità di trasporto. Si è considerata quindi l’entità del rilascio e, successivamente, la dinamica di rottura. A questo proposito è risultato che, in generale, le cisterne pressurizzate, caratterizzate da uno spessore multistrato, sono sufficientemente sicure, e sono in grado di garantire un quasi perfetto contenimento della sostanza. Le cisterne standard (come quelle utilizzate, ad esempio, per il trasporto di gasolio e benzina), invece, possono essere migliorate in termini di resistenza del corpo centrale, anche se la loro performance può essere considerata sufficientemente positiva. Si è poi analizzata la frequenza di accadimento degli incidenti sulle diverse strade della rete infrastrutturale e nelle diverse province della regione. A questo proposito, è stata evidenziata una sola criticità di matrice infrastrutturale, in corrispondenza dello svincolo autostradale che connette l’autostrada A4 alla Tangenziale Sud di Brescia. In questo caso sono state quindi suggerite delle migliorie da apportare all’infrastruttura come misura preventiva per gli incidenti. Inoltre, nelle province di Lodi e Mantova è stata rilevata una significativa influenza del fenomeno della nebbia sulla frequenza di accadimento degli eventi incidentali, e sono stati suggeriti degli accorgimenti in modo tale da diminuire questo effetto negativo sul sistema. È stato poi analizzato il potenziale impatto urbanistico degli incidenti, considerando il livello di urbanizzazione intorno al luogo di accadimento. Da questa analisi è risultato che le scelte di percorso effettuate dalle società trasportatrici sono essenzialmente sicure, visto anche il numero esiguo di casi in cui è stata necessaria una parziale evacuazione delle zone circostanti. Come ultima fase è stata considerata l’organizzazione del CNVVF nel suo complesso, focalizzando l’attenzione sul settore CBRN, interpellato in caso di incidenti con trasporto di sostanze pericolose. Sono state effettuate interviste a rappresentanti dei vari livelli di specializzazione e, nel complesso, è risultato che l’organizzazione è soddisfacentemente preparata ed in grado di provvedere ad una risposta efficace e tempestiva. Tutto ciò è anche suffragato dall’entità esigua dei danni causati da questo tipo di eventi negli ultimi dieci anni, e dal fatto che i pochi decessi verificatisi sono stati dovuti alle dinamiche incidentali e non al rilascio di sostanze nocive. Tuttavia, si è ritenuto opportuno suggerire alcuni consigli per rendere il sistema ancora più efficiente, quali l’uso di tecnologie sempre più avanzate e user-friendly sul campo, lo sviluppo di una comunicazione biunivoca tra i livelli manageriali e quelli operativi, e una più efficiente e ragionata raccolta di dati utili alla creazione di un database per la valutazione critica complessiva dell’organizzazione.
Tesi di laurea Magistrale
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