World In Motion vuole intervenire nel contesto dell’urgenza, del bisogno, della sopravvivenza dell’uomo incrociando questi ambiti delicati con il mondo della comunicazione, dell’informazione e delle nuove tecnologie. La mobilità è un fattore intrinseco alla natura umana, un istinto di sopravvivenza e continua ricerca di un maggiore benessere che porta l’uomo a migrare per nuovi luoghi. L’altro tema che interessa il percorso intrapreso è il caos che avvolge l’era dell’informazione, in particolare le potenzialità che offre il mondo di Internet e l’importanza di mediatori tra le tecnologie e gli utenti per sfruttarne al meglio le possibilità. L’approccio del designer della comunicazione a riguardo accende una riflessione sull’etica della professione e sulla sua utilità sociale, con la provocatoria proposta di istituire l’associazione no-profit ‘Designer senza frontiere’. Districandosi attraverso contenuti complessi e multidisciplinari si è intervenuti ipotizzando e realizzando, sotto forma di proposta progettuale, un artefatto che vuole essere d’aiuto a chi ha bisogno di informazioni precise e aggiornate su vari argomenti dai quali dipendono le speranze e le vite di molte persone. Il progetto prevede la costruzione di un ‘Atlante delle migrazioni umane’ che funzioni come raccoglitore di informazioni, creando un nuovo modo di comunicare questi temi e di rivolgersi ai migranti attuali, futuri e potenziali. Lo strumento dell’atlante è la forma ideale per agevolare la navigazione delle informazioni e gestire i suoi molteplici livelli; attraverso la scelta di supporti tecnologici connessi alla rete il sistema è costantemente aggiornato in tempo reale. L’applicazione di WIM riesce così a sviluppare una narrativa in uno spazio compresso, favorendo la razionalizzazione e la gerarchizzazione dei dati. Il fine ultimo è quello di fornire uno strumento utile e fruibile da diverse utenze: le istituzioni, gli individui in fuga e in cerca di nuove possibilità. Il progetto si pone come guida al disorientamento umano, come bussola alla mobilità, come manuale dell’era della globalizzazione, come filtro all’eccesso dell’informazione. Una sintesi per guidare l’interpretazione del mondo che ci circonda.

WIM : world in motion. Atlante delle migrazioni umane

LEFEVRE, SWAN
2011/2012

Abstract

World In Motion vuole intervenire nel contesto dell’urgenza, del bisogno, della sopravvivenza dell’uomo incrociando questi ambiti delicati con il mondo della comunicazione, dell’informazione e delle nuove tecnologie. La mobilità è un fattore intrinseco alla natura umana, un istinto di sopravvivenza e continua ricerca di un maggiore benessere che porta l’uomo a migrare per nuovi luoghi. L’altro tema che interessa il percorso intrapreso è il caos che avvolge l’era dell’informazione, in particolare le potenzialità che offre il mondo di Internet e l’importanza di mediatori tra le tecnologie e gli utenti per sfruttarne al meglio le possibilità. L’approccio del designer della comunicazione a riguardo accende una riflessione sull’etica della professione e sulla sua utilità sociale, con la provocatoria proposta di istituire l’associazione no-profit ‘Designer senza frontiere’. Districandosi attraverso contenuti complessi e multidisciplinari si è intervenuti ipotizzando e realizzando, sotto forma di proposta progettuale, un artefatto che vuole essere d’aiuto a chi ha bisogno di informazioni precise e aggiornate su vari argomenti dai quali dipendono le speranze e le vite di molte persone. Il progetto prevede la costruzione di un ‘Atlante delle migrazioni umane’ che funzioni come raccoglitore di informazioni, creando un nuovo modo di comunicare questi temi e di rivolgersi ai migranti attuali, futuri e potenziali. Lo strumento dell’atlante è la forma ideale per agevolare la navigazione delle informazioni e gestire i suoi molteplici livelli; attraverso la scelta di supporti tecnologici connessi alla rete il sistema è costantemente aggiornato in tempo reale. L’applicazione di WIM riesce così a sviluppare una narrativa in uno spazio compresso, favorendo la razionalizzazione e la gerarchizzazione dei dati. Il fine ultimo è quello di fornire uno strumento utile e fruibile da diverse utenze: le istituzioni, gli individui in fuga e in cerca di nuove possibilità. Il progetto si pone come guida al disorientamento umano, come bussola alla mobilità, come manuale dell’era della globalizzazione, come filtro all’eccesso dell’informazione. Una sintesi per guidare l’interpretazione del mondo che ci circonda.
D'ABBRACCIO, VINCENZO
ARC III - Scuola del Design
3-ott-2012
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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