Città-porto: vittime dell'incontrollata razzia di suolo dell'eraindustriale, e prede impotenti della supremazia della logistica e del gigantismo portuale possono oggi usufruire di un'importante occasione di ripensamento. Ciò che ha reso Genova ganglio di sistemi sono le storiche relazioni terrestri e marittime che nel tempo ha saputo instaurare e mantenere. Il progetto vuole recuperare e rinnovare tali connessioni; a questo fine abbiamo individuato due direttrici di forza: il cardo che lega genova al bacino padano e attraverso i valichi a tutta l'oltralpe; e il decumano che prende in considerazione una dimensione legata alla tendenza insediativa consolidatasi lungo la costa piuttosto che 'genovacentrica' . La tesi rifiuta il vincolo delle dinamiche commerciali volendo invece rimettere in gioco antiche relazioni: privilegiare le connessioni con Nizza e quindi Marsiglia in particolare stabilendo rapporti con i poli tecnologici e di ricerca della valle del Var. Nasce un progetto di paesaggio che riorganizza la città nel suo sistema policentrico: i poli si relazionano tra loro tramite un'infrastruttura capillare che penetra nel tessuto urbano senza trascurare le connessioni macroregionali. L'obiettivo del progetto è definire un'idea di città post-industriale capace di ritrovare nel porto la sua forza economica e nella città la sua dimensione urbana; il waterfront diventa opportunità per rivitalizzare il tessuto urbano costiero superando la logica tecnicista dell'espansione portuale ed industriale con lo scopo di recuperare aree dismesse da riconsegnare alla città mantenendone la sua identità storica.

Genova recupera antiche relazioni : un nuovo cardo e decumano

PASQUETTI, RICCARDO;NAPPINI, BENEDETTA MARCELLA
2011/2012

Abstract

Città-porto: vittime dell'incontrollata razzia di suolo dell'eraindustriale, e prede impotenti della supremazia della logistica e del gigantismo portuale possono oggi usufruire di un'importante occasione di ripensamento. Ciò che ha reso Genova ganglio di sistemi sono le storiche relazioni terrestri e marittime che nel tempo ha saputo instaurare e mantenere. Il progetto vuole recuperare e rinnovare tali connessioni; a questo fine abbiamo individuato due direttrici di forza: il cardo che lega genova al bacino padano e attraverso i valichi a tutta l'oltralpe; e il decumano che prende in considerazione una dimensione legata alla tendenza insediativa consolidatasi lungo la costa piuttosto che 'genovacentrica' . La tesi rifiuta il vincolo delle dinamiche commerciali volendo invece rimettere in gioco antiche relazioni: privilegiare le connessioni con Nizza e quindi Marsiglia in particolare stabilendo rapporti con i poli tecnologici e di ricerca della valle del Var. Nasce un progetto di paesaggio che riorganizza la città nel suo sistema policentrico: i poli si relazionano tra loro tramite un'infrastruttura capillare che penetra nel tessuto urbano senza trascurare le connessioni macroregionali. L'obiettivo del progetto è definire un'idea di città post-industriale capace di ritrovare nel porto la sua forza economica e nella città la sua dimensione urbana; il waterfront diventa opportunità per rivitalizzare il tessuto urbano costiero superando la logica tecnicista dell'espansione portuale ed industriale con lo scopo di recuperare aree dismesse da riconsegnare alla città mantenendone la sua identità storica.
ARC II - Scuola di Architettura Civile
3-ott-2012
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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