La tesi nasce con l’interesse di spiegare come la metodologia bionica possa essere utilizzata per la creazione di artefatti innovativi e quindi di mostrare tale metodologia applicata ad un ambito di riferimento dove, emerse delle problematiche ci si chiede: “In che modo la natura troverebbe delle soluzioni?”. Da questo interesse grazie all’aiuto ed al supporto dello studio Design Innovation, dove il Professore Carmelo Di Bartolo studia gli organismi naturali da anni come stimolo creativo per concepire artefatti innovativi, si è sviluppato un percorso di ricerca. Il risultato è quindi un contributo che offre una serie di strumenti metodologici suggerendo un iter progettuale per la realizzazione di prodotti bio-ispirati. Quindi, la biologia come riferimento progettuale. Perche? Se gli stili di vita e le esigenze dell’uomo contemporaneo diventano sempre più complessi e mutevoli, il ruolo del design consiste nel proporre nuove soluzioni progettuali adeguate a tale complessità. Infatti, nel corso della sua evoluzione il design ha esteso sempre più il proprio ambito di intervento dal singolo prodotto, a sistemi innovativi e complessi di prodotti e servizi. In questo scenario occorre che il design proponga alle tematiche del vivere contemporaneo soluzioni complesse, integrate e coerenti. Proprio la natura, basata sulla complessità insita nelle sue logiche, nei codici e nei principi del mondo biologico può essere usata come spunto. Nella storia dell’uomo la natura ha sempre costituito un’inesauribile fonte di ispirazione per il progetto di artefatti. E oggi più che mai le straordinarie conoscenze conquistate nell’ambito delle scienze biologiche offrono nuove ed incredibili opportunità di esplorare e comprendere a fondo le logiche e i principi su cui si basa il design della natura, grazie anche agli avanzati strumenti tecnologici a disposizione della scienza, che riesce a conoscere ogni giorno più profondamente la complessità su cui si fonda il successo evolutivo di ogni specie vivente. Una complessità appunto che caratterizza anche lo scenario contemporaneo dei prodotti industriali. La comprensione dei linguaggi attraverso i quali avvengono gli scambi di informazioni, dei processi e delle logiche che consentono alla natura di realizzare e mantenere in vita i suoi sistemi, offre pertanto al design nuovi ed efficaci strumenti progettuali. Il tema affrontato riguarda l’acustica, in particolare mira alla creazione di soluzioni innovative per risolvere problematiche di rumore all’interno dell’ufficio, scenario preso come riferimento. L’idea è stata quella di pensare a dei nuovi scenari dove poter agire, quindi non intervenendo sulla tipologia di ufficio in senso tradizionale, macreando dei nuovi spazi in linea con il nuovo modo di intendere il lavoro e sopratuttto in linea con le nuove necessità ed esigenze dei lavoratori, ponendo il focus sul comfort acustico. Intervenire quindi in scenari non ancora presi in considerazione, quasi prevendendo ciò che accadrà. Gli scenari individuati si basano sul nuovo modo di vivere fluido della società contemporanea , dove anche il lavoro e lo spazio vengono rivisti. Tutto è basato sul concetto di liquidità/ fluidità (Z. Bauman). La fluidità è diventata un carattere identificativo della civiltà e del design contemporanei che si pone in contrapposizione con “la solidità” della cultura moderna. Il design bio-ispirato può costituire una risposta a questo scenario esigenziale del vivere fluido, proponendo prodotti che possano sopravvivere alla frastornante fluidità del vivere contemporaneo. La natura infatti è controllata e regolata, non per produrre strutture rigide ed esatte, ma configurazioni flessibili, adattabili che le consentono di rispondere al modificarsi delle condizioni. Creare prodotti sempre più simili ai sistemi biologici. Una volta individuato lo scenario e quindi le problematiche acustiche ad esso legate e gli obiettivi da raggiungere, sono emersi dei punti su cui poter lavorare per migliorare il comfort ambientale dei lavoratori grazie ad uno studio delle regole acustiche. Da qui è subentrato l’utilizzo della metodologia bionica come stimolo per sviluppare dei concept di progetto. Un’approfondita indagine su alcuni elementi presenti in natura che risolvono problemi simili, ha permesso, attraverso una trasposizione progettuale, di raggiungere dei risultati innovativi, portando allo sviluppo di un prodotto, come esempio applicativo della metodologia. La scelta è stata quella di proporre un concept di prodotto anch’esso fluido adatto a vivere in uno spazio fluido. Il prodotto è stato sviluppato ma lasciato per lo più a livello concettuale per seguire lo scopo della tesi, di porre il focus nella metodologia e nel percorso effettuato piuttosto che nel prodotto finale. La tesi è strutturata in 3 parti che seguono il percorso effettuato nei mesi di lavoro presso lo studio Design Innovation. La prima parte è una raccolta di informazioni riguardanti l’ambito di ricerca, le regole acustiche, il concetto di comfort, le tendenze dello scenario ufficio, le regole ergonomiche e un capitolo che spiega il concetto di metodologia bionica. La seconda parte riguarda la definizione e lo sviluppo dei concept. L’ufficio liquido come spazio su cui intervenire. La terza parte infine, mostra una possibile applicazione della metodologia attraverso lo sviluppo di un prodotto acustico da inserire nello scenario scelto.

L'ufficio liquido. Nuovi scenari acustici bioispirati

ROMAGNOLI, JESSICA
2009/2010

Abstract

La tesi nasce con l’interesse di spiegare come la metodologia bionica possa essere utilizzata per la creazione di artefatti innovativi e quindi di mostrare tale metodologia applicata ad un ambito di riferimento dove, emerse delle problematiche ci si chiede: “In che modo la natura troverebbe delle soluzioni?”. Da questo interesse grazie all’aiuto ed al supporto dello studio Design Innovation, dove il Professore Carmelo Di Bartolo studia gli organismi naturali da anni come stimolo creativo per concepire artefatti innovativi, si è sviluppato un percorso di ricerca. Il risultato è quindi un contributo che offre una serie di strumenti metodologici suggerendo un iter progettuale per la realizzazione di prodotti bio-ispirati. Quindi, la biologia come riferimento progettuale. Perche? Se gli stili di vita e le esigenze dell’uomo contemporaneo diventano sempre più complessi e mutevoli, il ruolo del design consiste nel proporre nuove soluzioni progettuali adeguate a tale complessità. Infatti, nel corso della sua evoluzione il design ha esteso sempre più il proprio ambito di intervento dal singolo prodotto, a sistemi innovativi e complessi di prodotti e servizi. In questo scenario occorre che il design proponga alle tematiche del vivere contemporaneo soluzioni complesse, integrate e coerenti. Proprio la natura, basata sulla complessità insita nelle sue logiche, nei codici e nei principi del mondo biologico può essere usata come spunto. Nella storia dell’uomo la natura ha sempre costituito un’inesauribile fonte di ispirazione per il progetto di artefatti. E oggi più che mai le straordinarie conoscenze conquistate nell’ambito delle scienze biologiche offrono nuove ed incredibili opportunità di esplorare e comprendere a fondo le logiche e i principi su cui si basa il design della natura, grazie anche agli avanzati strumenti tecnologici a disposizione della scienza, che riesce a conoscere ogni giorno più profondamente la complessità su cui si fonda il successo evolutivo di ogni specie vivente. Una complessità appunto che caratterizza anche lo scenario contemporaneo dei prodotti industriali. La comprensione dei linguaggi attraverso i quali avvengono gli scambi di informazioni, dei processi e delle logiche che consentono alla natura di realizzare e mantenere in vita i suoi sistemi, offre pertanto al design nuovi ed efficaci strumenti progettuali. Il tema affrontato riguarda l’acustica, in particolare mira alla creazione di soluzioni innovative per risolvere problematiche di rumore all’interno dell’ufficio, scenario preso come riferimento. L’idea è stata quella di pensare a dei nuovi scenari dove poter agire, quindi non intervenendo sulla tipologia di ufficio in senso tradizionale, macreando dei nuovi spazi in linea con il nuovo modo di intendere il lavoro e sopratuttto in linea con le nuove necessità ed esigenze dei lavoratori, ponendo il focus sul comfort acustico. Intervenire quindi in scenari non ancora presi in considerazione, quasi prevendendo ciò che accadrà. Gli scenari individuati si basano sul nuovo modo di vivere fluido della società contemporanea , dove anche il lavoro e lo spazio vengono rivisti. Tutto è basato sul concetto di liquidità/ fluidità (Z. Bauman). La fluidità è diventata un carattere identificativo della civiltà e del design contemporanei che si pone in contrapposizione con “la solidità” della cultura moderna. Il design bio-ispirato può costituire una risposta a questo scenario esigenziale del vivere fluido, proponendo prodotti che possano sopravvivere alla frastornante fluidità del vivere contemporaneo. La natura infatti è controllata e regolata, non per produrre strutture rigide ed esatte, ma configurazioni flessibili, adattabili che le consentono di rispondere al modificarsi delle condizioni. Creare prodotti sempre più simili ai sistemi biologici. Una volta individuato lo scenario e quindi le problematiche acustiche ad esso legate e gli obiettivi da raggiungere, sono emersi dei punti su cui poter lavorare per migliorare il comfort ambientale dei lavoratori grazie ad uno studio delle regole acustiche. Da qui è subentrato l’utilizzo della metodologia bionica come stimolo per sviluppare dei concept di progetto. Un’approfondita indagine su alcuni elementi presenti in natura che risolvono problemi simili, ha permesso, attraverso una trasposizione progettuale, di raggiungere dei risultati innovativi, portando allo sviluppo di un prodotto, come esempio applicativo della metodologia. La scelta è stata quella di proporre un concept di prodotto anch’esso fluido adatto a vivere in uno spazio fluido. Il prodotto è stato sviluppato ma lasciato per lo più a livello concettuale per seguire lo scopo della tesi, di porre il focus nella metodologia e nel percorso effettuato piuttosto che nel prodotto finale. La tesi è strutturata in 3 parti che seguono il percorso effettuato nei mesi di lavoro presso lo studio Design Innovation. La prima parte è una raccolta di informazioni riguardanti l’ambito di ricerca, le regole acustiche, il concetto di comfort, le tendenze dello scenario ufficio, le regole ergonomiche e un capitolo che spiega il concetto di metodologia bionica. La seconda parte riguarda la definizione e lo sviluppo dei concept. L’ufficio liquido come spazio su cui intervenire. La terza parte infine, mostra una possibile applicazione della metodologia attraverso lo sviluppo di un prodotto acustico da inserire nello scenario scelto.
ARC III - Facolta' del Design
20-dic-2010
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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