Il quartiere della Bicocca dispone di un'ampia superficie su cui camminare. Ma nonostante il progetto di Gregotti sia curato nei minimi dettagli, manca qualcosa che renda gli spazi di risulta degli edifici adatti per passeggiare, e non semplicemente funzionali per spostarsi da un punto ad un altro del quartiere. Il progetto di questa tesi è la proposta di un percorso che, rispetto al contesto, si presenta come una "corsia di decelerazione" che si sovrappone alla pavimentazione esistente, dal disegno fortemente geometrico. Questa via alternativa invita chi la percorre a rallentare il ritmo del proprio passo per riscoprire un nuovo piacere di muoversi a piedi sul suolo urbano. Chiunque si inoltrerà a passeggiare lungo questo tracciato vivrà in uno stato di attenzione sulle occasioni, sui particolari, sugli individui e sulle offerte del luogo. Con il termine percorso si indicano allo stesso tempo l'atto dell'attraversamento, la linea che attraversa lo spazio ed il racconto dello spazio attraversato. L'intento del progetto è di fare del sentiero una sintesi di questi tre aspetti: sarà una traccia, una guida che accompagnerà il visitatore sia attraverso i vari isolati della Bicocca, sia attraverso il racconto del rapporto tra l'apparente disordine della natura e il rigore dello spazio progettato da Gregotti. Il progetto dunque nasce dal suolo e si compone delle sue parti: la pavimentazione e la vegetazione che si insinua tra le sue fessure. Il risultato è una traccia, a tratti marcata e a tratti effimera, che si combina con il paesaggio, fino quasi a confondersi tra le sue interferenze. È un susseguirsi di situazioni che accettano complessità e geometria dello spazio orizzontale, ma non le assecondano. Oggi l'architettura dovrebbe dare maggiore attenzione all'aspetto del percorso. Camminare al piano zero meriterebbe un po' più di considerazione nei progetti, senza limitarsi a lunghi e monotoni rettilinei, dove camminare velocemente senza alcuna attrattiva o imprevisto.

Sentieri alla Bicocca. Riscoprire il piacere di camminare nella città

PETTINI, VERONICA
2011/2012

Abstract

Il quartiere della Bicocca dispone di un'ampia superficie su cui camminare. Ma nonostante il progetto di Gregotti sia curato nei minimi dettagli, manca qualcosa che renda gli spazi di risulta degli edifici adatti per passeggiare, e non semplicemente funzionali per spostarsi da un punto ad un altro del quartiere. Il progetto di questa tesi è la proposta di un percorso che, rispetto al contesto, si presenta come una "corsia di decelerazione" che si sovrappone alla pavimentazione esistente, dal disegno fortemente geometrico. Questa via alternativa invita chi la percorre a rallentare il ritmo del proprio passo per riscoprire un nuovo piacere di muoversi a piedi sul suolo urbano. Chiunque si inoltrerà a passeggiare lungo questo tracciato vivrà in uno stato di attenzione sulle occasioni, sui particolari, sugli individui e sulle offerte del luogo. Con il termine percorso si indicano allo stesso tempo l'atto dell'attraversamento, la linea che attraversa lo spazio ed il racconto dello spazio attraversato. L'intento del progetto è di fare del sentiero una sintesi di questi tre aspetti: sarà una traccia, una guida che accompagnerà il visitatore sia attraverso i vari isolati della Bicocca, sia attraverso il racconto del rapporto tra l'apparente disordine della natura e il rigore dello spazio progettato da Gregotti. Il progetto dunque nasce dal suolo e si compone delle sue parti: la pavimentazione e la vegetazione che si insinua tra le sue fessure. Il risultato è una traccia, a tratti marcata e a tratti effimera, che si combina con il paesaggio, fino quasi a confondersi tra le sue interferenze. È un susseguirsi di situazioni che accettano complessità e geometria dello spazio orizzontale, ma non le assecondano. Oggi l'architettura dovrebbe dare maggiore attenzione all'aspetto del percorso. Camminare al piano zero meriterebbe un po' più di considerazione nei progetti, senza limitarsi a lunghi e monotoni rettilinei, dove camminare velocemente senza alcuna attrattiva o imprevisto.
DI FRANCESCO, VALENTINA
ARC III - Scuola del Design
3-ott-2012
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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