Questa tesi vuole cercare di costruire un metodo, o meglio una strategia, per definire e allo stesso tempo valorizzare l’identità di quei materiali, i biopolimeri, che, dato la loro recente affermazione e il loro esiguo numero, non sono riusciti ad essere completamente accettati dalle persone e si sono fermati alla fase in cui sono ancora considerati surrogati, inaffidabili e dalle dubbie proprietà estetiche. Questo metodo si è fondato su una profonda fase di ricerca che ha considerato la storia dei materiali, da quelli tradizionali ai biopolimeri, e ha individuato delle fasi, in questi materiali, che ne hanno caratterizzato l’accettabilità e l’affermazione di una identità autonoma. Questo processo di sedimentazione dei significati e delle espressività dei materiali, ha permesso la costruzione di un metodo, un approccio ben organizzato, per affrontare questa problematica d’identità nei biopolimeri, ed in particolare in uno dei più recenti di essi: il legno liquido. Attraverso l’utilizzo di strumenti per la caratterizzazione espressivo sensoriale, le schede fornitemi dalle materioteche e le indagini conoscitive rivolte alle persone, è stato possibile inquadrare un’identità a ciascuno dei tre blend di Legno Liquido. Queste identità sono riuscite ad entrare in contesti che prima di allora erano stati gli scenari di altri materiali. La creazione di contesti ha fornito, alle tre versioni del materiale, ambiti nei quali potrebbero trovare un’immagine autonoma. Ma solo grazie all’introduzione di queste tre versioni di materiale in contesti originali è stata possibile una definizione degli aspetti qualitativi ed estetici di essi, prima di allora, mai valorizzati.

Un'identità per i biopolimeri : il caso del legno liquido

MANENTI, STEFANIA
2009/2010

Abstract

Questa tesi vuole cercare di costruire un metodo, o meglio una strategia, per definire e allo stesso tempo valorizzare l’identità di quei materiali, i biopolimeri, che, dato la loro recente affermazione e il loro esiguo numero, non sono riusciti ad essere completamente accettati dalle persone e si sono fermati alla fase in cui sono ancora considerati surrogati, inaffidabili e dalle dubbie proprietà estetiche. Questo metodo si è fondato su una profonda fase di ricerca che ha considerato la storia dei materiali, da quelli tradizionali ai biopolimeri, e ha individuato delle fasi, in questi materiali, che ne hanno caratterizzato l’accettabilità e l’affermazione di una identità autonoma. Questo processo di sedimentazione dei significati e delle espressività dei materiali, ha permesso la costruzione di un metodo, un approccio ben organizzato, per affrontare questa problematica d’identità nei biopolimeri, ed in particolare in uno dei più recenti di essi: il legno liquido. Attraverso l’utilizzo di strumenti per la caratterizzazione espressivo sensoriale, le schede fornitemi dalle materioteche e le indagini conoscitive rivolte alle persone, è stato possibile inquadrare un’identità a ciascuno dei tre blend di Legno Liquido. Queste identità sono riuscite ad entrare in contesti che prima di allora erano stati gli scenari di altri materiali. La creazione di contesti ha fornito, alle tre versioni del materiale, ambiti nei quali potrebbero trovare un’immagine autonoma. Ma solo grazie all’introduzione di queste tre versioni di materiale in contesti originali è stata possibile una definizione degli aspetti qualitativi ed estetici di essi, prima di allora, mai valorizzati.
SALVIA, GIUSEPPE
ARC III - Facolta' del Design
20-dic-2010
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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Descrizione: Un'identità per i biopolimeri, il caso del Legno Liquido.
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